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ITALIA: what else?

Ciao!
Sono Rita Base, di 21 anni da Venezia e quest’estate, dal 27 luglio al 26 agosto 2008, ho partecipato per la terza volta allo Youth Exchange Program. Quest’anno è stata la volta della… Malesia!
Prima della partenza avevo stretto i contatti via internet con le mie future famiglie ospitanti, di modo che al mio arrivo il clima fosse già tiepido. Arrivata all’aeroporto di Kuala Lumpur, il KLIA, ho trovato ad attendermi il mio host brother, Keat Lim, che si è subito dimostrato gentile e disponibile. Il primo approccio è stato un po’imbarazzante poiché ignoravo la guida opposta alla nostra e, dopo più di mezza giornata di volo, i miei occhi proprio non riuscivano a notare che il volante era sulla destra! Tutto sommato però, questo ha favorito la prima risata per rompere il ghiaccio. Arrivati a casa della famiglia Lee ho conosciuto i genitori e i fratelli di Keat Lim e assaggiato la mia prima cena malese, a base di granchi, riso, tofu, pesce e salse piccanti.
Per il giorno successivo al mio arrivo, Keat Lim aveva già programmato assieme a Yang (un amico simpaticissimo) una visita di due giorni a Malacca, un antico villaggio di pescatori ora diventato zona turistica. La mattina stessa quindi siamo partiti ed ho potuto conoscere altri due exchangers: Arnaud dalla Francia e Benjamin dal Belgio. Il viaggio in macchina, la città, il cibo e i nuovi amici sono stati l’inizio perfetto per il mio soggiorno in Malesia.


Dopo Malacca, Keat Lim ha organizzato per me molte altre uscite con i suoi amici: KLCC con la visita della KL Tower e dello Skybridge delle Petronas Towers, l’avventurosa escursione a Gua Temporung (una cava nella roccia con ruscelli sotterranei), il pomeriggio al Sunway Lagoon (un enorme parco divertimenti) e molto altro.
La seconda settimana mi sono trasferita dalla famiglia Wei che, pur avendo figli più piccoli, si è dimostrata molto disponibile nel farmi provare i numerosi gusti della cucina cinese, indiana e malai e nell’accompagnarmi ad approfittare dei Big Sales malesi, delle incredibili svendite per patiti dello shopping come me.
E’ stata poi la volta del Camp, la mia prima esperienza nei Campi della Gioventù. Al Camp, organizzato in un villaggio turistico a Port Dickson (sulla costa a sud di Kuala Lumpur), ho avuto la possibilità di incontrare nuovamente Keat Lim, Arnaud e Benjamin e di conoscere moltissimi altri ragazzi tra i 16 e i 28 anni provenienti da Giappone, Hong Kong, Germania, Finlandia e Malesia e Mario, un altro ragazzo italiano. Tra le varie attività programmate, una delle più interessanti è stata la Serata Culturale, alla quale i partecipanti dovevano indossare i costumi tipici del loro paese e fare una presentazione di quest’ultimo. E’ stato poi divertente cantare l’inno italiano con Mario, poiché al momento del pezzo strumentale dove noi “fratelli d’Italia” diamo il meglio urlando “poropon poropon poropon pon pon pon po!”, tutti i ragazzi, gli animatori e i membri adulti Lions sono scoppiati in una fragorosa risata!
Alla fine del breve weekend al Camp è stato un po’ triste dover salutare i vecchi e nuovi amici conosciuti, ma la mia terza ed ultima famiglia ospitante mi aspettava a Kuantan, dalla parte opposta dello stato.
Anche l’ospitalità della famiglia Wee è stata piacevole, anche se non troppo emozionante data la tranquillità della cittadina di Kuantan e dai continui impegni scolastici dei figli. Fortunatamente però gli amici di Phuyo (la mia host sister) passavano sempre a prendermi per andare a cena fuori, in spiaggia o semplicemente per fare due chiacchiere.
Al mio ritorno a Kuala Lumpur sono stata contentissima di riabbracciare Keat Lim e di poter trascorrere gli ultimi 3 giorni con gli amici conosciuti in precedenza.
Questa è stata sicuramente l’esperienza più bella delle 3 con lo YEP, e credo che ciò sia dovuto all’ottima organizzazione del Camp e dei club Leo che interagiscono pienamente col programma dando la possibilità agli exchangers di trascorrere il loro soggiorno con ragazzi e ragazze di età simile e provenienti da tutto il mondo.
In effetti ciò che più mi rimarrà di quest’esperienza non sono tanto i luoghi, i profumi o i sapori, quanto le amicizie coltivate e il vivere a stretto contatto con una cultura completamente differente dalla nostra.