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ITALIA: what else?

E’ stata l’esperienza più bella della mia vita.
So che è solito fare ringraziamenti alla fine di ogni esposizione ma penso stavolta sia più giusto farli in primo ordine.
Io vorrei ringraziare questa associazione che mi stupisce sempre di più. In Messico ho percepito davvero l’internazionalità e la vera essenza dei Lions. Vorrei ringraziare le mie famiglie: gli Espinoza Macias e i Ramirez Vélez che mi hanno accolta come una vera figliola.
Ringrazio la gentilissima Adriana Acevedo e tutto il suo staff per l’accoglienza nel camp e tutti i Lions che hanno lavorato per la realizzazione di questo service.
Sono una Leo del distretto AB e la mia partenza per il Messico è stata un caso; non ho mai creduto nel destino ma penso fermamente che il mio viaggio in Messico sia stato un dono del cielo.
Non vorrei dilungarmi sulla questione dei casi e dei destini poiché ho tanto da raccontare.

Seppi che sarei dovuta partire per il Messico, inizialmente i miei genitori erano un po’ restii a mandare la loro figlia più piccola oltre l’Atlantico e per la durata di un mese. Hanno sempre saputo il mio amore spudorato per i viaggi ed infine acconsentirono.
Per raggiungere Zacatecas, la città dove mi ospitavano le due famiglie, ho dovuto salire su ben quattro aerei e visitare 5 aeroporti diversi. Tutto questo da sola ma per chi ama viaggiare è un piacere inspiegabile perché si incontra tantissima gente e si fa molta amicizia.
All’aeroporto di Madrid, però incontrai due ragazze italiane che avrebbero raggiunto il Messico con me: Monica e Sofia. Monica era diretta a Morelia e Sofia, come me, a Zacatecas.
Quando io e Sofia raggiungemmo Zacatecas, ci attendevano con immensa gioia e curiosità le nostre prime famiglie ospitanti. Io avevo ben due sorelle che sento tuttora, Sofia ne aveva una.
Le famiglie organizzavano sempre attività diverse e cercavano sempre di farci incontrare con gli altri campers.
Avrei davvero tantissimo da raccontare ma vi informo solo su quello che è necessario sapere per chi avesse intenzione di scegliere come destinazione il Messico.
Il Messico è composto da 31 stati federali e il messicano si riconosce nel proprio staterello. Come vi immaginate i messicani? Bassi, grassi, con i baffi, in sella ad un cavallo, stivali e con al capo il loro fantastico sombrero? Ebbene si, loro sono proprio così come immaginate sempre con delle eccezioni.
Non vi nascondo che ci ho messo un po’ per abituarmi ai ritmi dei messicani ma posso garantirvi che ora mi sento Italo-Messicana. Anzitutto sono lenti in tutto. Le botteghe aprono alle 11 e fanno colazione, mediamente, alle 11:30(ABBONDANTE colazione a base di frijoles e mais). Successivamente pranzano sempre abbondantemente intorno alle 17:00 e la cena è prevista intorno alle 22. Ora, non c’è da stupirsi se la maggior parte dei messicani sono così pienotti.
La cucina è davvero ottima ma molto diversa dalla nostra, sognatevi la pasta della nonna. Loro mangiano sempre tortillas o enchiladas, burritos e altre prelibatezze.
Il clima a Zacatecas era mite, temperatura molto più bassa rispetto alle nostre estati. In valigia, portatevi tante felpe e mise autunnali.
Ciò che mi ha stupito di più dei messicani è il loro sorriso a trentadue denti in ogni situazione o occasione ma soprattutto la loro ospitalità, non a caso si associa al Messico l’espressione: MI CASA ES TU CASA.

L’ultima settimana l’ho passata in camp, nello stato di Chiapas. Città: San Cristobal de las Casas.
Eravamo 14 campers provenienti da tutte le parti del mondo, ovviamente comunicavamo in inglese.
Alloggiavamo in un Ostello, molto particolare e pulito. L’unica scomodità era forse la condivisione dei bagni e delle camere ma anche questo fa parte dell’esperienza. Io in tutto questo ci ho trovato più aspetti positivi che negativi. Vi capita facilmente di condividere la vostra vita quotidiana con una qualunque persona proveniente da una qualsiasi parte del mondo? Per me sono stati attimi preziosi.
Ogni giorno visitavamo posti differenti, dalle foreste alle rovine dell’antica civiltà Maya, dagli animali ai tipici musei.
Ciò che mi ha regalato il Messico è un tesoro inestimabile, ho scoperto la parte migliore di me, ho superato tutte le mie paure, ho avuto l’onore di amare tutte le persone che mi hanno voluto bene e ho amato me stessa come non avessi mai fatto.
Il Messico è un paese MAGICO e consiglio vivamente a tutti di andarci, scoprirete un mondo differente ma soprattutto scoprirete a fondo voi stessi.

 
Me, un Mariachi e Sofia

 
Piramidi Maya. Me, Monica, Layan E Gamze( Palenque)

 
La mia famiglia. I Ramirez Vélez

 
Attività del camp (San Cristobal de las casas)

 
Tirolesa Messicana- come superare la paura delle vertigini (Zacatecas)

 

Camp- Come fare le tortillas

 
Sierra de Organos ( Zacatecas)

 

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