“Esta es tu casa!” questa è stata la prima cosa che la mia famiglia messicana mi ha detto.
E non c’è voluto molto per ambientarmi ed entrare a far parte del loro vivere quotidiano.
Non amano essere ritratti come quei souvenirs che tutti gli europei portano a casa dopo aver visitato la loro terra…non credono che la statuetta del messicano che dorme di fianco a un cactus sia il loro vero ritratto…
Hanno ragione.
La loro tranquillità, la loro solarità, i loro ritmi…la siesta nelle cantine tipiche.. vanno oltre l’ idea comune che tutti hanno di loro.
Non conoscono cosa sia l’organizzazione e non hanno il senso dell’orario, vivono alla giornata, si alzano e dicono “ora faccio questo..”, poi una volta portato a termine quello che devono fare, provvedono al resto.
Non nascondo che prima di partire questa cosa mi stava creando un po’ di problemi, siccome non mi rispondevano alla e-mail e non riuscivo a contattarli in alcun modo.
Ma quando mi sono trovata immersa nei loro ritmi ho potuto finalmente capire come sono i messicani e apprezzare la cosa più importante nella vita e che noi, purtroppo, non conosciamo: la tranquillità.
Ovvero la vera felicità.
A prima vista il paesaggio messicano può sembrare molto povero, alcune parti poi si dimostrano ai nostri occhi come abbandonate…
Città del Messico, oltre ad essere gigantesca (l’ho sorvolata per ben 45 minuti prima di atterrare) è molto varia: il centro appare molto europeo, è molto caotico, le strade sono gremite di macchine, i marciapiedi gremiti di gente, palazzi lussuosi, statue e monumenti dedicati agli europei e ai colonizzatori spagnoli; la periferia invece è caratterizzata da baracche di lamiera dentro le quali vivono famiglie numerose..
Non so quale sia il vero Messico.. se quello che puoi ammirare nella città più grande del mondo o quello che puoi conoscere entrando nei paesini più remoti, apparentemente poveri, abitati da gente che vive nella baracche e che si dedica all’agricoltura di caffè, tabacco, mais ecc…
Credo che il vero Messico sia negli occhi della gente che incontri, nella musica che senti camminando tra le strade dei paesini messicani, nel profumo di tortillas e tacos che esce dalle locande, nella cortesia che è propria di ogni singolo messicano nei confronti di qualsiasi persona, turista o no, nel loro senso di solidarietà e collaborazione, nei loro ritmi così invidiabili e per noi incomprensibili..
…mi sono sentita meglio che a casa…