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ITALIA: what else?

Il Messico è un paese incantevole. 
Il mio volo è durato circa 24 ore, comprendendo i numerosi scali e le attese negli aeroporti. Appena arrivato nell’aeroporto di Morelia, scopro che la mia valigia è andata persa. Non mi importa: sono in Messico. Incontro la mia famiglia. Sono molto gentili, specialmente mia madre Rocio, una signora molto sensibile. Mio fratello Antonio sembra molto simpatico. 
Già nel viaggio dall’aeroporto verso il centro della città, mi rendo conto che il paese che sto visitando è un’esplosione di allegria: case tutte colorate, uomini e donne con sombrero e vesti tradizionali, sorrisi, grida, natura incontaminata. 
Le prime due settimane in questo paese speciale le ho trascorse partecipando al camp con più di 20 ragazzi provenienti da tutto il mondo.
È stata un’esperienza stupenda, uno scambio culturale che mi ha arricchito moltissimo. I responsabili lions hanno fatto in modo che tutti i campers si sentissero a proprio agio e ci hanno fatto visitare moltissimi luoghi interessanti: musei, isole, rovine delle popolazioni indigene, laghi e tante altre cose.
Le numerose attività di gruppo mi hanno permesso di conoscere le usanze e i costumi locali e naturalmente le varie specialità culinarie: tacos, tortillas, quesadillas, rajas, frijoles, totopos…


Il vivere tutti i giorni insieme ai ragazzi, mi ha permeso di stringere forti amicizie e di condividere la mia cultura e le mie esperienze con quelle degli altri.
Inolte, le feste messicane sono uno spasso, ballando, mangiando e bevendo tequila!
La terza settimana sono stato ospitato in un'altra cittadella chiamata Apatzingan da una famiglia davvero speciale. Mercedes, mia madre, si è resa molto disponibile e mi ha fatto visitare tantissimi posti tra cui la spiaggia di Zinhuatanejo. Che esperienza! Le onde da surf, animali esotici mai visti e il caldo tropicale hanno caratterizzato il mio breve soggiorno in questo posto. 
Dopo una settimana di visite in giro per lo stato di Michoacàn (ho anche visitato Tequila, la città dove viene creata la bevanda tipica del Messico), siamo tornati a Morelia per partecipare alla festa di addio per i campers. È stato emozionante e triste. Tutti i ragazzi si sono salutati in lacrime con la certezza di rivedersi un giorno, magari nei rispettivi paesi di origine.
L’ultima settimana è stata molto intensa: siamo andati con la signora Mercedes, a Guadalajara, il secondo centro più importante del Messico. Io e Erkan (il ragazzo della Turquia che ha abitato con me sin dall’inizio) ci siamo divertiti un mondo. Abbiamo visitato la città su un autobus a due piani, abbiamo mangiato tantissimo e abbiamo riso tutto il tempo parlando con le nostre tre sorelle: Valeria, Rebeca e Mercedes. Un giorno, ci hanno portati in un ristorante tipico, dove un gruppo di “mariachis”ha cantato solo per noi con i loro sombrero enormi e strumenti magici. 
Purtroppo tutte le cose belle hanno una fine. Infatti, il 13 agosto sono ripartito, lasciando per sempre una parte di me in questo paese ricco di usi, costumi, cultura e tradizione. 
Voglio ringraziare in primis l’organizzatrice Adriana per aver pianificato tutto il mio soggiorno; poi le famiglie che mi hanno ospitato; tutti i ragazzi che ho conosciuto e il club dei lions del Messico e naturalmente italiano. Grazie di cuore per la stupenda opportunità e per questa esperienza indimenticabile!

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