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ITALIA: what else?

Partecipare allo Youth Camp and Exchange in Mongolia e’ stata sicuramente una delle esperienze piu’ interessanti che abbia fatto fino ad ora.
La destinazione non e’ facile ma bisogna partire consapevoli del posto che si sta per visitare e adattarsi alle circostanze.
La mia esperienza e’ iniziata abbastanza male devo ammettere in quanto quando sono arrivata Ulaanbaatar e la mia host family e’ venuta a prendermi in areoporto mi sono resa conto che praticamente nessuno era in grado di parlare inglese a parte per un ragazzino che riusciva a chiedermi solamente se avevo sonno, fame, sete e cose di prima necessita’ di questo tipo ma non era in grado di capirmi o di rispondere alle mie domande.
Questo ha creato dei malintesi nei primi giorni in cui, appena arrivata da un viaggio di undici ore, loro mi hanno proposto una gita in campagna di un solo giorno che alla fine ne e’ durata tre senza doccia, un bagno (per lo meno come lo conosciamo qui noi in Europa), acqua corrente o anche solo un cambio di vestiti e tutto questo senza riuscire a comunicare con nessuno, nonostante la famiglia si sia sempre comportata benissimo con me ed erano tutti molto gentili.


Tornata in citta’ pero’ dopo una doccia calda e una bella dormita l’esperienza non mi e’ piu’ sembrata cosi’ tragica e sono veramente riuscita a apprezzare il luogo dove mi trovavo nonostanti alcuni aspetti ancora difficili della loro cultura e vita quotidiana ai quali alla fine basta solo abituarsi. Il resto dell’esperienza in citta’ e’ andata benissimo e ho conosciuto gia’ due sei sette ragazzi che hanno partecipato allo scambio con cui mi sono trovata benissimo e con i quali sono riuscita a organizzare altre gite, per esempio nel deserto del Gobi, o anche solo passare un po’ di tempo con la loro host family e imparare qualcosa sulla loro cultura attraverso gli occhi della gente.
Durante il campo l’esperienza e’ stata piuttosto rilassante in quanto non ci sono state proposte molte attivita’ a parte un paio di escursioni ma siamo riusciti a parlare molto tra di noi e a legare e in questo modo ho conosciuto persone che spero non dimenticare mai.
La mia esperienza in Mongolia quindi e’ stata decisamente positiva nonostante piccoli intoppi iniziali, problemi di comunicazione e il cibo che va a gusti ma per quanto mi riguarda sono quasi riuscita ad abituarmici, anche per non offendere le persone che mi ospitavano, ma dopo tre settimane sono stata ben contenta di tornare in Italia! Un’altra questione alla quale bisogna abituarsi e’ l’igene personale che in citta’ va benissimo come in ogni altro posto ma e’ quando si esce in campagna che non c’e’ doccia, acqua corrente o anche solo bagni e bisogna dunque affidarsi alla vastita’ della steppa!
L’unico mio consiglio dunque in abito di organizzazione e’ se possibile assicurarsi che la host family abbia almeno una persona che sappia parlare l’inglese relativamente bene perche’ nonostante per me la cosa si sia risolta, potrebbe non succedere per altri e sarebbe un peccato rovinare l’esperienza per questo motivo.
Il mio consiglio per chi invece vuole partire e’ informarsi bene, comprare una guida turistica che a me e’ servita moltissimo anche come preparazione al viaggio, e essere pronti a tutto. Lasciar perdere l’organizzazione ma affidarsi alle persone e anche un po’ a se stessi.

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