Quest’estate ho partecipato al mio quinto scambio con i Lions, (sono stata molto fortunata a partire,c’era un posto libero e vacante per la Mongolia, e l’ho preso al volo!) e pur aspettandomi una bella esperienza ,come per gli anni passati, non avrei mai immaginato che la Mongolia mi avrebbe riservato così tante sorprese e momenti incredibili e indimenticabili!
Il viaggio è durato 3 settimane, divise tra famiglia e campo.
La mia host sister, Sugi, si è dimostrata molto carina e disponibile all’inizio ( tralasciamo il fatto che non sia venuta a prendermi all’aeroporto, perché aveva fatto confusione con gli orari) ma ho subito notato una grande differenza di comportamento nei miei confronti a seconda che fossimo a casa o fuori con gli altri ragazzi italiani e le loro host families : appena uscivamo cambiava completamente e mi “scaricava” letteralmente agli altri ragazzi mongoli che ospitavano noi italiani per andare in giro con le sue amiche. Certo non un bellissimo comportamento( per non parlare della madre, che non mi ha neanche mai salutata), ma non ne ho fatto una tragedia, anche perchè in questo modo ho partecipato a tutte le visite per la città che erano state organizzate per gli altri, ho visto tantissime cose interessanti(che con lei probabilmente mi sarei persa) e ho passato giornate in compagnia e allegria con tutti gli altri ragazzi e i loro hosts!!!(tra cui una uscita in campagna di 2 giorni, nella quale siamo stati a dormire nelle Gher, le tipiche tende mongole, abbiamo cavalcato come pazzi nella steppa, tenuto sul braccio aquile, passeggiato tra splendidi paesaggi e visitato una statua colossale di Chiggis Khaan!!!)
Ulanbataar, dove siamo stati ospitati tutti noi che partecipavamo allo scambio, è una classica città in stile sovietico anni ’70, grigia e trafficata(non proprio una meraviglia insomma), ma al suo interno c’erano fortunatamente angoli e palazzi che conservavano la struttura e le decorazioni (coloratissime)tipiche mongole! È stato veramente incredibile visitare il Bogd Khaan Palace, la residenza invernale dell’ultimo sovrano Mongolo, e vedere al suo interno tutti gli splendidi arazzi, gli arredi, le collezioni e i manufatti preziosi dei sovrani, così diversi da quello che noi siamo abituati a vedere nei palazzi europei, ma non meno belli o raffinati! È stato come fare un salto indietro nel tempo!
Mi son piaciute molto le visite ai musei della città, quello di storia naturale(con molti scheletri di dinosauri), quello nazionale sulla storia mongola, l’Intellectual museum e il museo d’arte tipica mongola, per non parlare della visita al monastero buddista di Gandantegchinlen, il più grande della capitale, dove abbiamo anche assistito alle preghiere dei monaci
In più durante la nostra permanenza in città abbiamo sperimentato il Nadaam, la festa nazionale mongola: è stata una emozione unica vedere le parate in abiti storici,(sembrava di esser nel bel mezzo di una battaglia, con tantissimi uomini schierati in formazione all’interno dello stadio) le sfilate sia a cavallo che a piedi in costumi tradizionali, le rappresentazioni musicali e le tre gare nazionali mongole( wrestling, tiro con l’arco e le corse dei bambini a cavallo)!
La permanenza in città è stata dunque bella e divertente, anche se però a mio parere una settimana è più che sufficiente (noi ci siam stati 11 giorni) perchè oltre ai musei e ai pochi palazzi antichi rimasti non c’è molto di interessante da fare, e per quel che riguarda la mia permanenza in famiglia diciamo che non è stata delle migliori( anche perchè l’ultimo giorno la mia host Sugi non si è presentata per venirmi a portare all’aeroporto e mi ha lasciato alle 3 di notte a casa di una sua amica, che per fortuna mi ha aiutata a raggiunger l’aeroporto e a partire in tempo!)ma bisogna sapersi adattare e in fin dei conti me la son passata più che bene !
Per quel che riguarda il campo…è stato bellissimo!
Ma partiamo prima dalle cose negative: ovviamente il costo è esagerato rispetto a quello che si riceve( è compreso cibo benzina e alloggio in tenda), ma avendo già letto prima di partire i report degli anni passati ero “preparata” alla cosa( anche se devo dire che sono rimasta alquanto stupita quando ci siamo dovuti comprare l’acqua noi per conto nostro, acqua che credevamo fosse compresa), e poi ci sono stati alcuni momenti in cui non abbiamo sfruttato tutto il tempo a nostra disposizione e ne abbiamo perso un (bel) po’ in quanto l’organizzazione non era proprio il massimo( i mongoli sono così, dicono un orario ma bisogna aggiungerci una o due ore di ritardo!).
Ma a parte queste cose il campo a mio parere è stato molto bello!
Eravamo 7 italiani , un ragazzo danese, una polacca, una olandese e una ungherese, Detti, che aveva partecipato con me lo scorso anno al campo in Danimarca e che sono stata felicissima di rivedere!
I ragazzi erano tutti fantastici, e assieme, tra falò alla sera, “country presentations”, giochi, cavalcate, passeggiate su per le montagne e tante tante chiacchiere ci siamo divertiti tantissimo!
È stato molto divertente anche imparare ad adattarsi alla vita di questo campo itinerante: gli alberi sono stati i nostri bagni, i ruscelli e i laghi le nostre docce( con le indescrivibili mosse di noi ragazze che tentavamo di lavarci), le zuppettine la nostra cena, e la steppa la nostra casa!
Ed è incredibile vedere come i nomadi , che con noi sono stati genitilissimi e ospitali, aprendoci le loro tende e offrendoci il famigerato hairag, vivano felici e soddisfatti della loro vita.
Loro non cercano nulla di diverso, si accontentano di quello che hanno (anche se alcuni sono molto avanzati e hanno anche l’elettricità) ed ognuno in famiglia contribuisce ed aiuta in tutto quello che c’è da fare: una gran bella lezione per tutti quanti noi!
Questo viaggio è stato incredibile, non smetterò mai di dirlo, e nonostante ci siano stati piccoli problemi voglio veramente ringraziare i Lions per tutto, perchè ogni volta che ritorno da uno scambio( e questo in particolare) non solo sento di essermi divertita tanto, ma so anche di esser cresciuta dentro , di aver visto posti meravigliosi, di aver imparato a conoscere nuove culture e ad adattarmi a nuove situazioni, di aver incontrato persone fantastiche e di aver creato con alcune di esse legami duraturi… e queste sono le cose più importanti, quelle che rimangono per sempre dentro ognuno di noi.