Dopo un lungo viaggio, 16 ore di volo e 9 di attesa negli aeroporti di Dubai e Pechino, sono arrivato alla mia destinazione, la capitale della Mongola : Ulaanbaatar.
Per fortuna non ho intrapreso questo viaggio da solo, ero con Francesco, l’altro ragazzo italiano partecipante allo scambio giovanile.
Non avevamo molte notizie a riguardo alle nostra famiglia ospitante, le informazioni ricevute dall’organizzazione non sono state molte.
Il nostro arrivo è avvenuto a notte inoltrata, eravamo esausti e non appena abbiamo potuto, siamo andati a dormire nell’appartamento della famiglia ospitante. Non abbiamo dormito molto, nelle vicinanze era presente un cantiere edile con lavoratori cinesi che lavoravano giorno e NOTTE!! ….Fin da subito ho potuto notare che il paese in cui ero arrivato era molto diverso dall’Italia.
Bisogna premettere che la Mongolia è lo stato più grande al mondo che non ha sbocco nell’oceano, ed il suo clima non è influenzato dalla presenza del mare, in estate fa molto caldo e l’inverno è rigido con temperature che scendono fino a 30 gradi sotto lo zero.
La densità demografica è molto scarsa, la Mongolia è grande 5 volte l’Italia ed ospita solamente 2,7 milioni di persone.
Nella capitale Ulaanbaatar vive la metà della popolazione, questa è una città con una storia recente come le sue costruzioni. Il popolo mongolo nel suo passato si è sempre dato al nomadismo. Attualmente si sta sviluppando molto sotto il profilo economico ed urbanistico, si può notare la presenza di molti palazzi in costruzione.
Al di fuori della capitale la situazione è molto diversa, il paesaggio è caratterizzato dalla steppa, delle grandi distese erbose su cui sorgono pochi villeggi ed accampamenti di Gher, le caratteristiche tende mongole usate dai pastori.
Io e Francesco eravamo ospiti della stessa famiglia, una giovane coppia con 2 figli di 10 e 14 anni. Per loro era la prima esperienza di questo tipo, ci hanno accolto molto bene cercando di farci sentire a nostro agio.
Assieme a loro abbiamo visitato molti posti interessanti tra cui la piazza principale della capitale dove è presente il fabbricato che ospita il parlamento, una costruzione di recente realizzazione in cui è posizionata al centro della facciata principale la statua del famoso condottiero Gengis Khan.
Siamo stati partecipi alla festa nazionale chiamata Nadam, in cui tutto lo stato si ferma per celebrare gli sport tradizionali tra cui wrestling, tiro con l’arco, corsa dei cavalli ed altri giochi del passato.
Nello stadio della capitale abbiamo assistito all’apertura dei giochi con uno spettacolo in cui i protagonisti indossavano le vesti di un tempo con le maschere caratteristiche mongole.
Dopo alcuni giorni dal nostro arrivo siamo partiti assieme alla nostra famiglia e al resto del gruppo per il campo.
L’organizzazione ha avuto dei problemi, molti ragazzi all’ultimo momento hanno disdetto la loro partecipazione, di 2 campi che dovevano essere organizzati ne è stato fatto solamente 1.
In tutto eravamo in 5, io, Francesco e altre 3 ragazze, Soko (mongolia), Vizca (Olanda) e Ciara (Irlanda).
Il fatto di essere in pochi mi ha un po’ deluso.
Il viaggio intrapreso con 2 fuoristrada scoprendo le steppe mongole è stato una esperienza unica,paesaggi incantevoli con la possibilità di vedere animali selvaggi, tra cui aquile,falchi, cavalli e cammelli.
Abbiamo visitato il lago Ughi in cui siamo stati accampati per 3 notti ,nelle vicinanze c’era l’accampamento del principe del Kuwait il quale passa le vacanze estive in riva a questo lago.
La meta principale del nostro viaggio è stata l’accampamento di Gher in cui abbiamo potuto osservare la vita dal punto di vista dei pastori mongoli.
La situazione che mi è rimasta più impressa è stata quando mi sono ritrovato un sera assieme a dei pastori e monaci buddisti tutti riuniti per un semplice gioco in cui si dovevano usare le mani. Chi perdeva per punizione dopo aver cantato una canzone a scelta per “punizione” doveva bersi una scodella di latte di cavalla……non lo consiglio ai più delicati di stomaco!!!!!
Durante il campo abbiamo avuto occasione di inoltrarci nei pochi boschi presenti, per la raccolta di fiori e fragole, la cosa incredibile era la presenza di numerose stelle alpine.
Dopo una settimana in cui abbiamo visitato il lato “selvaggio” della Mongolia dato dalla steppa,pascoli di cavalli,pecore,falchi e Gher siamo tornati alla capitale in cui la famiglia ci ha fatto visitare i più importanti musei ( storia naturale, museo della guerra, museo dei dinosauri) e dei monasteri buddisti ,sono pochi e in condizioni precarie in quanto il regime comunista in passato li ha distrutti.
La vita ad Ulaanbaatar si sta avvicinando agli standard europei, ci sono locali che richiamano l’Italia, la Germania,L’Irlanda, pub e discoteche..la vita nella capitale è molto diversa da quella del resto del paese.
Sul viaggio che ho intrapreso potrei raccontare molte particolarità in quanto la Mongolia è uno stato ricco di tradizioni, cultura, storia, risorse e molto altro ancora. E’ molto importante intraprendere questa esperienza con lo spirito giusto, nel giro di pochi chilometri ci si può trovare dalla discoteca più tecnologica della capitale all’accampamento di Gher dove per scaldarsi si deve tagliar la legna con strumenti rudimentali, ed accontentarsi di un sorso di latte di cavalla.
L’esperienza la giudico positivamente, ho avuto la possibilità di vedere una cultura diversa e uno stile di vita totalmente differente da quello a cui sono abituato. Per quanto riguarda l’organizzazione, posso dire che tutti sono stati molto gentili ed accoglienti. Ho un po’ il rammarico del fatto che eravamo in pochi, che le informazioni a riguardo della famiglia ospitante erano scarse e del fatto che il programma cambiava improvvisamente con poco preavviso. Queste critiche hanno lo scopo di rendere il campo in Mongolia migliore, visitare questo mondo è un’esperienza unica.