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ITALIA: what else?

Sono partito da Venezia il 20 luglio 2007, qui ho incontrato l’altro ragazzo italiano, Carlo Slaviero, partecipante al programma di scambio. Insieme siamo arrivati a Ulaambataar alle ore 7.30 circa del giorno 21 luglio.
All’aeroporto siamo stati accolti dalla referente Mongola, Enhmaa Tsegmind.
Dopo aver incontrato alcuni dei partecipanti al campo, in autobus ci siamo recati a Parhan, a circa 50 min. da Ulaanbaatar. Qui, siamo poi stati sistemati in gruppi di tre persone, nelle Ger, tipiche tende mongole.
L’ accampamento di Ger era situato in una bellissima vallata, era composto da 22 Ger, alcune adibite a dormitorio, altre a bar, ufficio e magazzini. All’interno del complesso c’era poi un edificio in muratura adibito a cucina, una tettoia che fungeva da zona mensa e infine, staccato dal tutto, un edificio in muratura che ospitava i servizi, e l’area docce, anche con acqua calda.

Il gruppo era formato da 17 ragazzi,3 provenienti dalla Polonia, 1 dalla Lettonia, 1 dalla Rep. Ceca, 1 dalla Rep. Slovacca, 1 dall’Austria, 1 dalla Grecia, 1 dalla Danimarca, 4 dall’Olanda, 2 da Honk – Hong, e 2 dall’Italia più alcuni ragazzi mongoli facenti parte dell’organizzazione. All’interno del campo ricevevamo colazione, pranzo e cena, accompagnati da Tea. Tutto il resto, compresa l’acqua, era escluso e si poteva comperare al bar all’interno del camp. 
Il programma del camp che ci fu consegnato, per necessità organizzative fu cambiato rispetto a quello che era stato comunicato all’inizio.

  • 21 luglio: Arrivo al campo, sistemazione nelle Ger, tempo libero per riposarsi e per conoscere i componenti del campo.
  • 22 luglio: Siamo rimasti ad aspettare i ragazzi “ritardatari” e sono state organizzate delle attività sportive: basket, calcio e pallavolo.Nel pomeriggio poi siamo andati a visitare una Nomad Ger, dove abbiamo potuto anche acquistare per 5 dollari l’ora un’escursione a cavallo.
  • 23 luglio:  Viene organizzata una camminata di circa 6 ore nelle vicine montagne, fu consegnato il pranzo al sacco e mezzo litro d’acqua a testa. Nel pomeriggio siamo rientrati al campo.
  • 24 luglio: E’ stata organizzata un’altra camminata con nottata in tenda, 10 ore di cammino, pranzo al sacco e mezzo litro d’acqua. Le zone, vista l’impossibilità di muoverci con auto mezzi sono state le stesse del giorno prima; mancava l’acqua e il posto dove poter montare le tende è stato individuato solo alle 19. Molti erano stanchi e bisognosi di una doccia, ma vista la scarsità di corsi d’acqua nella zona si dovrà aspettare il giorno dopo.
  • 25 luglio: Rientro al campo delle Ger, era molto caldo e per rientrare all’accampamento abbiamo impiegato circa 5 ore. Il pomeriggio è stato dedicato al relax.
  • 26 luglio: Viene organizzato una gita ad Ulaambaatar, con visita al Monastero di Gandan, visita della Piazza Sukabaatar e pranzo in ristorante tipico. Nel pomeriggio ci siamo recati al fiume e poi in visita ad un parco naturale, a 2 ore da Ulaambaatar, qui abbiamo allestito un campo e abbiamo passato la nottata.
  • 27 luglio: Dopo aver smontato il campo, siamo partiti per visitare il vicino Monastero e i monumenti sparsi nella zona. Nel primo pomeriggio siamo rientrati al campo Ger, dove abbiamo trascorso una bellissima serata organizzata per salutare i ragazzi polacchi che rientrano anticipatamente.
  • 28 luglio: Visita ad un campo Nomadic Ger dove abbiamo assistito alla realizzazione dei tipici prodotti mongoli, a base di latte. La giornata viene poi dedicata al relax e al lavaggio della biancheria.
  • 29 luglio: Gita a cavallo di un ora, pomeriggio libero perché non sono state programmate attività.
  • 30 luglio: Viene organizzata nella mattinata una rappresentazione del Nadam festival; soprattutto per l’insieme di persone che si sono dedicate alla rappresentazione, sicuramente molto sentita. Pomeriggio libero, all’interno del campo.
  • 31 luglio: Partenza dal Campo Ger, visita al Museo si storia e cultura Mongola, pranzo in ristorante e incontro con le famiglie.

L’esperienza del Camp, sotto il punto di vista organizzativo secondo me è stata un po’ deludente, speravo di vedere un po’ di più  dell’area circostante e di avere la possibilità di muovermi, cosa che, considerata la lontananza da Ulaambaatar e la mancanza di mezzi pubblici era impossibile.
Essendo la mia prima esperienza con il Lions Club non ho un metro di paragone, ma confrontandomi con altri ragazzi con più esperienza di me, è risultato che i servizi dati non erano assolutamente paragonabili al solito livello Lions.
Alcuni di questi ragazzi l’hanno fatto presente all’organizzatrice, la quale, indispettita dalla critica, ha giustificato l’inadeguatezza della situazione spiegando che era la prima volta che veniva organizzato un camp e spiegando che i soldi a disposizione erano limitati.
Vorrei ricordare che abbiamo pagato una quota di 500 dollari a persona, e che il Camp in Mongolia, è uno dei più cari, messi a disposizione dal programma di scambio.
Questa esperienza mi ha dato l’opportunità di conoscere delle bellissime persone, di cultura e tradizioni differenti, e di creare le basi per nuovi rapporti di amicizia.

L’esperienza in famiglia 1 - 14 agosto 2007

Non avevo avuto la possibilità di contattare dall’Italia la mia famiglia ospitante, perché la ragazza ha confermato solo all’ultimo momento, la sua disponibilità ad ospitarmi.Io e una ragazza Estone, di 23 anni, Liina, conosciuta al camp, siamo stati ospitati da Adgza, ragazza mongola di 23 anni, la quale vive da sola a UB, studia e si mantiene facendo la guida turistica e l’insegnante di equitazione.Adgza vive in un piccolo appartamento poco lontano dal centro di UB.
La ragazza è stata molto gentile e disponibile, e ha cercato di renderci il soggiorno il più confortevole possibile. Adgza mi lasciava molta libertà e insieme ad un gruppo di ragazzi del Camp abbiamo organizzato una gita a Karakorum, città famosa per essere stata la capitale dell’impero di Chinggis Khaan.Al mio rientro da Karakorum, Adgza ha organizzato una gita a casa dei suoi genitori, a Hotol, a 230 km a nord di UB. Qui abbiamo potuto visitare il monastero di AMARBAYASGALALANT,  e abbiamo avuto modo di vedere una natura incredibile completamente diversa da quella a cui eravamo abituati. I genitori di Adgza sono stati molto gentili ed ospitali, e hanno cercato di metterci a nostro agio in tutto.Dopo questa breve permanenza a Hotol, siamo tornati a UB e dopo pochi giorni siamo andati a visitare il vicino Gorghi Terelj National Park dove abbiamo passato una nottata nelle tipiche Ger.
Al nostro rientro ad Ulaambaatar abbiamo visitato tutti i musei e i monasteri della città, e ci siamo dedicati allo shopping fino al giorno della partenza.La ragazza che mi ospitava era priva di qualsiasi mezzo di trasporto e spesso preferiva stare a casa piuttosto che accompagnarmi nei musei e nelle varie passeggiate per la città, quindi sono stato in compagnia dei miei compagni di Camp.Sono estremamente grato a Adgza del ospitalità che mi ha offerto, ma a volte le possibilità di muoversi erano limitate e Ulaambaatar è piccola e in 4 giorni è possibile visitarla completamente.
Ritengo utile elencare anche i lati negativi della mia esperienza per dare modo ai futuri campers di conoscere anche i disagi a cui andranno incontro.
Ringrazio nuovamente l’organizzazione di avermi concesso l’opportunità di vivere questa esperienza.