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ITALIA: what else?

Sono partita per la Norvegia lunedì 7 luglio 2014, carica di entusiasmo ma anche molto agitata. Avrei dovuto prendere tre aerei da sola prima di arrivare a destinazione, l’inglese non era il mio forte, e in più non sapevo cosa mi sarei trovata ad affrontare una volta atterrata. Sono arrivata a Bodo (Norvegia del nord) alle ore 24 e sono rimasta immediatamente sorpresa. C’era il sole! Ero capitata nella terra del sole di mezzanotte, il che implicava luce all day, all night!
Pazzesco! 
All’aeroporto mi aspettava un anziano signore con la moglie, da subito molto gentili ed ospitali e dopo un’ora e mezza di auto mi hanno portata a destinazione: Camp Adventure Fairyland, vicino alla cittadina Rognan. A differenza degli altri scambi Lions dove si trascorrono le settimane in famiglia, io avrei passato tutte e 3 le settimane in un campo con 24 ragazzi da tutto il mondo tra i 18 e i 21 anni!

Così, una volta arrivata (1 am), sono stata aiutata dai pochi ragazzi ancora svegli a raggiungere la camera (e soprattutto a portare la valigia). Il mix euforia e sole durante tutta la nottata non mi ha permesso di dormire ma poco importava! Al mattino finalmente potevo conoscere tutti gli altri ragazzi. Sin dalla prima colazione ho capito un sacco di cose. Innanzitutto che in Italia mangiamo davvero ma davvero molto bene, inoltre che ero capitata in un campo “autogestito”, ovvero eravamo autonomi nel preparare la colazione ed eravamo a casa da soli a dormire. 
Dopo la colazione sono andata alla ricerca degli altri tre italiani (due ragazze e un ragazzo) e quando li ho trovati mi sembrava di conoscerli da sempre! Abbiamo instaurato subito un bellissimo rapporto tra di noi, cucinavamo per tutti cibo italiano e ci divertivamo a parlare nei diversi dialetti per conoscerne le differenze.

 Il primo giorno siamo rimasti al campo per conoscerci l’un l’altro. Ho fatto facilmente amicizia anche se mi sono subito accorta che negli altri paesi l’inglese viene insegnato meglio e per molte più ore a scuola. Sapevano tutti parlare molto bene, così mi sono adeguata pian piano, buttandomi! Il posto dove alloggiavamo era eccezionale!
La casa aveva la vista sul fiordo.

 

Il secondo giorno siamo partiti per andare in un nuovo campo per 3 giorni, dove abbiamo fatto hiking e rafting (con il salto dal ponte) e dove abbiamo mangiato alcuni cibi tipici norvegesi! Siamo anche andati al Circolo Polare Artico dove abbiamo ricevuto un attestato con il quale siamo diventati membri. 

 

Tornati alla nostra casa il sabato ognuno ha presentato la propria nazione, con la consegna di souvenir tipici davvero carini!
Domenica 13 abbiamo visitato gli edifici costruiti dai Lions e fatto il bagno in una piscina interna in un centro di riabilitazione (sempre costruito dai Lions). Il lunedì successivo siamo partiti per un altro campo ancora; questa volta in tenda vicino ad un bellissimo lago, ma dunque niente bagno e niente acqua.
Li siamo andati in canoa e abbiamo pescato, ma soprattutto abbiamo fatto la doccia nel lago, agghiacciante! 

 

Dopo 4 giorni sporchi, finalmente abbiamo potuto fare una vera doccia nella casa. Il venerdì invece siamo partiti dal porto di Rognan con la barca per andare a pescare con i ragazzi immigrati del luogo. Ho avuto l’occasione di conoscere davvero belle persone, e soprattutto abbiamo messo in pratica il tema del campo, ovvero razzismo-responsabilità-integrazione.

 

Sabato siamo stati divisi in tre gruppi tra Rognan, Fauske e Bodo, per consegnare rose e volantini Lions e ringraziare le persone per il sostegno. 
Domenica 20 siamo andati ad una rito protestante dove abbiamo cantato “Imagine” di John Lennon ed è stato molto particolare assistere ad una cerimonia di questo tipo!
Eravamo così giunti alla fine della seconda settimana. L’ultima settimana è iniziata col botto! Compiva gli anni un ragazzo israeliano quindi ci siamo tutti messi al lavoro per organizzargli una sorpresa speciale.
Cosi il mattino alla buon ora è stato svegliato da una massa di 24 ragazzi che cantavano gli auguri ognuno nella propria lingua con una torta in mano! 

 

Dopodiché siamo partiti per Bodo, dove abbiamo visitato il museo di aviazione.
E poi… sorpresa!
Ci siamo ritrovati in un molo e ad un certo punto sono arrivati due gommoni a motore su cui siamo saliti per un viaggio misterioso. Questi gommoni erano il top! Andavano velocissimi e facevano i salti nell’acqua! L’esperienza più bella della mia vita! Ci siamo addentrati nel cuore dei fiordi ed è stato spettacolare vedere questa natura incontaminata nel bel mezzo dell’acqua cristallina. Questa per me è stata la vera immagine della Norvegia; il verde della natura incontaminata! 

Martedì abbiamo pranzato con gli immigrati del centro di integrazione a Rognan, dove abbiamo mangiato cibo tipico per ogni diversa nazionalità, successivamente abbiamo giocato tutti assieme! Mercoledì giorno libero dove noi ragazzi ci siamo riposati a casa per recuperare le forze, dormendo fino a mezzogiorno! Giovedì abbiamo visitato i cimiteri della Seconda Guerra Mondiale, per commemorare le vittime.
Venerdì siamo partiti molto presto con l’autobus per raggiungere il ghiacciaio di Svartisen, un bellissimo spettacolo naturale che si può raggiungere a piedi.

 

Mozzafiato!
Siamo tornati distrutti, ma il giorno dopo abbiamo potuto riposarci finalmente. Il sabato sera siamo rimasti svegli fino a tardi per scrivere dediche a tutti e per firmare maglie e bandiere, l’esperienza stava per finire e non sono mancate le lacrime e i sorrisi per le belle parole che ci siamo scambiati. 

Domenica 27, last day! Abbiamo pulito tutta la casa, o quasi. Dopodiché cena conclusiva, tutto molto elegante e atmosfera perfetta.
Purtroppo alcuni ragazzi dovevano partire quindi ci siamo salutati… vederli partire è stato come lasciare andare un pezzo di me. La sera siamo andati a letto malinconici, poi sveglia alle 4 am per salutare un gruppo, alle 8 per salutare l'altro, e a mezzogiorno sono partita io.
Fortunatamente ho fatto il primo volo con alcuni ragazzi, così mi sono sentita meno sola. La cosa più bella è stata arrivare all’aeroporto di Oslo e ritrovare qualche ragazzo che era partito il mattino presto, ci siamo scambiati gli abbracci più sentiti e veri! Successivamente viaggiare da sola è stato un’agonia, con tutti i ricordi ancora vivi dentro di me e la speranza di ritornare un giorno in quel luogo e con quelle persone. 
A Venezia il buio e la pioggia mi hanno riaccolto a casa, la Norvegia mi è mancata da subito!

Ringrazio

  • Innanzitutto il tempo, che contro ogni aspettativa è stato perfetto dal primo all’ultimo giorno!
  • Harald, il responsabile chiamato comunemente “old man”, perché senza di lui non sarebbe stato lo stesso.
  • La nostra casa, che ha dovuto sopportare 24 animali usciti dalla gabbia, e che ci ha rimesso piatti, bicchieri, corrimano, terrazza, sedie, maniglie e la tavoletta del cesso.
  • La Lions Jacket, sempre presente, che dovevamo portare in qualsiasi posto e che faceva sentire tutti dei netturbini.
  • La Nugatti, chiamata anche “Nutella Fake”, che mi ha accompagnata dal primo all’ultimo giorno, a qualsiasi ora della notte e del giorno per gli attacchi improvvisi di fame.
  • Il Wifi del Rognan Hotel, palesemente rubato, che ha salvato i nostri genitori che altrimenti non avrebbero avuto nessuna notizia, poichè erano il nostro ultimo pensiero.
  • I falò e i marshmallow, che hanno impuzzito qualsiasi genere di abito ma che ci hanno salvato dal congelamento e dalla fame al lago.
  • Il “maybe we’ll go to the disco” con cui Harald aveva ingiustamente alimentato le nostre speranze, Disco che alla fine abbiamo scoperto essere semplicemente l’angolo di una pizzeria.
  • Le nostre super carte, con cui abbiamo passato le nottate a giocare a “Bleff” o “Uno” o “Merda” o “Spun” e che ci hanno aiutati a sopravvivere quando eravamo annoiati.
  • Nascondino, che abbiamo riscoperto essere il gioco più divertente del mondo se fatto nella terra del sole di mezzanotte.
  • La Barilla, che accompagna noi italiani in ogni paese, salvandoci dalle più ardue situazioni.
  • I miei nuovi amici da tutto il mondo, perché senza di loro non sarebbe stato lo stesso e con cui ho riso, pianto, mangiato e condiviso ogni cosa. Ora ho un sacco di paesi da visitare!

Un giorno rivedrò tutti quanti, ne sono sicura.

Thank you Norway, Goodbye

 

 

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