Mi chiamo Gabriele, diciannove anni, e quest'anno sono stato scelto per partecipare ad uno Youth Exchange Camp in Norvegia.
Quando, alcuni mesi prima di partire, ho saputo la mia destinazione, non ne ero molto entusiasta, in quanto avrei preferito andare in Belgio o Olanda. Ma con il senno di poi, mi ritengo molto fortunato ad aver partecipato a questo programma.
Sono arrivato a Oslo il 27 luglio, e subito ho iniziato a conoscere gli altri ragazzi che erano già arrivati.
La maggior parte venivano da paesi europei, ma alcuni avevano fatto molta più strada per arrivare: c'erano un ragazzo indiano, un canadese ed un keniota, che con le loro culture completamente diverse si ritrovavano un po' spaesati.
Tutti erano molto amichevoli e avevano una buona conoscenza dell'Inglese.
La prima settimana siamo stati in una sorta di bed&breakfast immerso nella natura, tra animali e laghi. Andavamo spesso a fare il bagno nelle acque di un freddo lago norvegese, specialmente alla mattina per svegliarci per bene (e funziona alla grande!).
Eravamo anche liberi di prendere le canoe sulla riva, ovviamente solo dopo aver indossato l'apposito giubbotto di sicurezza,e farci un giro lungo questi enormi specchi d'acqua dalla forma molto allungata a causa delle antiche glaciazioni.
Sono stati giorni caratterizzati da lunghe passeggiate e giochi nel verde, ma soprattutto abbiamo imparato a conoscerci molto bene e a formare un gruppo molto affiatato.
Durante la seconda settimana abbiamo esplorato altre zone del paese, dalla cima più alta della Norvegia al vecchio villaggio olimpico, fino ad un parco divertimenti; il tutto, ovviamente, con degli amici che si rivelavano sempre più importanti.
E la terza ed ultima settimana è stata caratterizzata dal soggiorno nelle famiglie ospitanti.
Per me è stata scelta una simpaticissima coppia di sessantenni con una grande passione per l'Italia e l'Italiano. Non riuscivamo a smettere di parlare, avevamo sempre qualche argomento di cui discutere; siamo rimasti tutt'ora in ottimi rapporti, e il prossimo autunno dovrebbero addirittura venire a trovarmi qui in Italia!
Nonostante tutti noi ragazzi fossimo nelle rispettive Host Families, riuscivamo ugualmente a incontrarci tutti i giorni (abitavamo tutti ad Oslo) e a divertirci insieme, cercando di tenere lontano il pensiero che di lì a poco ci saremmo dovuti lasciare.
Ma l'ultimo giorno, purtroppo, alla fine è arrivato, ma i Lions di Oslo sono riusciti a tenerci con il sorriso, organizzando una simpatica cena d'addio con tanto di simpatici (quasi ridicoli) show messi in scena da noi e loro, e con un grande schermo su cui sono state proiettate tantissime foto della nostra esperienza norvegese e che ci hanno fatto rivivere quei magnifici momenti.
Volevo infine ringraziare tutti coloro che con il loro lavoro mi hanno permesso di conoscere nuove culture e paesi.