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ITALIA: what else?

Dopo più di due settimane comincio finalmente a pensare alle tre settimane in Norvegia senza scoppiare immediatamente in lacrime, per questo approfitto e scrivo il mio resoconto.
Ho partecipato al campo Face2Face a Oslo per due settimane e in seguito sono stata una settimana in famiglia. 
Ero partita poco dopo l'attentato e le mie aspettative devo dire che avevano un pò vacillato al pensiero di sbarcare subito dopo una tragedia e di alloggiare in case di persone che magari avevano sofferto molto.
Non volevo creare disturbi in più in un momento di simile tensione.
Ma non appena arrivata ho capito, che per loro ospitarci era ancora più speciale e significativo in quelle circostanze.
Ci dissero che loro di fronte a un messaggio d'odio, sarebbero stati ancora più uniti e avrebbero dato ancora più amore di quanto ne avessero mai dato.
Da lì iniziai a pensare che avrei amato la cultura norvegese ancora e ancora di più e fu proprio così.Adoro la loro ospitalità e la loro pace, per non parlare poi della loro disponibilità e della loro cordialità.


Direi che la cosa che mi è piaciuta di più oltre alle varie attività, sia stato il confronto con diverse culture, specialmente quella locale.L'ultima settimana sono stata ospitata in famiglia ,con una ragazza della Turchia ;tutte le volte che ci sedevamo a tavola a mangiare parlavamo delle nostre abitudini scoprendo, quasi tutte le volte, che norvegesi, turchi e italiani hanno tradizioni molto diverse.
Adoro la diversità, perché ci uniscono ancora di più attraverso la curiosità.Oltre al confronto culturale devo dire che ,grazie a Face2Face, ho avuto modo anche di vedere molto del posto.
E' risaputo che la Norvegia è un posto incantevole, ma mai avrei pensato a una tale meraviglia, ora decisamente capisco perché ci sono tutte quelle leggende fiabesche sui troll.

E' un paese che ispira fiabe, senza limiti di tempo.
Come prova inconfutabile di ciò posso dire che un'antisportiva come me (che inoltre soffre anche dii vertigini)  ha camminato per più di sette ore per vedere la cima più alta della Norvegia e non me ne sono pentita.
Le loro montagne sono belle in una maniera quasi inconcepibile ve lo assicuro, anche se dovevo appoggiarmi a qualcosa di solido per poter guardare il panorama senza aver la sensazione di cadere, ho i brividi ancora adesso a ripensare a quello splendore.
Poi cos'altro dire, ho fatto il mio primo bagno in un lago, sono andata per la prima volta in canoa, sono andata per la prima volta a fare rafting e per la prima volta ho parlato alle due di notte in inglese a una mia amica.

Quando ci siamo dovuti lasciare abbiamo pianto tutti e tanto.
C'è chi sarebbe tornato a scuola, chi sarebbe tornato in vacanza, chi sarebbe andato a lavorare e chi sarebbe andato nell'esercito in Israele.
Non so se rivedrò mai qualcuno del gruppo di Face2Face e per questo ho pianto molto, ma sono certa che sono onorata di averli conosciuti e che non li dimenticherò mai.
Sarò sempre grata ai Lions per l'esperienza che hanno concesso di fare a me e a tanti altri ragazzi di tutto il mondo.Ci danno la possibilità di conoscere culture differenti, di confrontarci con gli altri e io farò tesoro di tutto ciò che ho imparato e non finirò mai di ringraziarli.
Grazie Lions, di cuore. 

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