Il mio viaggio in Norvegia è iniziato il 18 luglio e si è concluso il 08 agosto, per un totale di tre settimane. Due settimane le ho passate nel campo Norvegese, mentre una settimana l’ho passata nella famiglia Nyman, entrambi nella periferia di Sandvika, a 40 km alla capitale Oslo.
L’organizzazione del campo è stata perfetta ed estremamente piacevole. I responsabili del campo erano persone disponibili, simpatiche e molto cortesi, non ci hanno fatto mancare nulla; mentre i ragazzi in ospitalità, provenienti dall’Europa, dall’Africa, dall’Asia e dal Sud America, erano belle persone. Anche se in poco tempo, si sono creati dei bei rapporti. Molta gente ha pianto al momento dell’addio, e tutt’ora siamo in contatto tramite internet. Anche il luogo era accogliente, con molte attività, ed era fatto in modo da tenerci sempre a contatto l’uno con l’altro. Il programma è stato intenso e ci sono state molte attività particolari ed interessanti. Tra queste, abbiamo visitato Oslo, abbiamo visitato musei, abbiamo scalato una montagna di 2000 metri, abbiamo passeggiato di notte nel bosco, abbiamo passato una giornata su un isola disabitata, abbiamo navigato il fiume in canoa, abbiamo navigato il fiume su un battello, abbiamo passato quattro giorni in un hotel in montagna, abbiamo visitato i vari comuni di Sandvika e di Oslo, ed altro. Io ed il ragazzo del Kenya che era in stanza con me abbiamo ricevuto dei ringraziamenti particolari dagli organizzatori del campo per non aver mai causato nessun problema, per essere sempre stati partecipi a tutte le attività e per aver sempre dato un aiuto nell’organizzazione.
Anche il tempo trascorso nella famiglia è stato molto piacevole. Ho apprezzato molto il fatto che tutti i membri della famiglia parlassero inglese ed addirittura che conversassero tra di loro in inglese per non farci sentire isolati (ero in ospitalità con un altro ragazzo Israeliano). Sono stato molto gentili, disponibili ed attenti a tutto ciò di cui avevamo bisogno. Non avevano stilato un programma con delle attività da farci fare, quindi siamo stati abbastanza liberi. Abbiamo giocato a squash, a beach volley, siamo stati a vedere una partita di calcio allo stadio, siamo stati in Oslo, abbiamo suonato la batteria e la chitarra con la band del figlio più giovane della famiglia e siamo stati alla spiaggia. Non sono stati giorni culturalmente istruttivi, ma è stato meglio così. Credo che l’obiettivo dello scambio culturale non sia tanto quello di visitare musei e monumenti, quanto più quello di essere a contatto con persone di un altro paese, imparare la loro cultura, il loro modo di parlare, di mangiare, di vivere. Credo, dunque, di avere imparato molte più cose assistendo e partecipando a loro attività quotidiane di quante avrei potuto impararne visitando musei e centri culturali.
In conclusione, sono molto soddisfatto del meraviglioso viaggio al quale mi è stata data l’opportunità di partecipare. Sentiti ringraziamenti al Lions Club ed agli organizzatori di questo service. Spero di poter partecipare nuovamente ad uno scambio culturale, in futuro, poiché sono fermamente convinto del fatto che questi viaggi aiutino a maturare molto velocemente.