La terra dei Maori, la Nuova Zelanda, e' un paese unico sotto molti aspetti.
Oltre alla localizzazione geografica, che la pone esattamente agli antipodi della Spagna, la distanza culturale che si ha tra questo paese e il nostro è maggiore di quanto si possa pensare.
La Nuova Zealanda, infatti, pur essendo un paese di cultura e tradizione britannica (la popolazione europea e' infatti prevalentemente di origine inglese, scozzese e irlandese) e facendo parte del Commonwealth (il loro monarca e' la stessa regina d'Inghilterra), e' un paese dalla storia estremamente recente, più di altri paesi del "nuovo mondo".
Durante la metà del diciannovesimo secolo, infatti, i primi missionari europei si cominciarono a stabilire in questa affascinante terra, con lo scopo di convertire la popolazione locale, i maori (l'obiettivo è stato raggiunto, sin dall'inizio, con un certo successo).
I maori, a loro volta, hanno una storia abbastanza singolare: provenienti dalle isole del Pacifico (pare che la loro lingua abbia assonanze persino con la lingua hawaiana), si stabilirono in Nuova Zelanda e qui trovarono una terra ricca di acqua e sole, ma povera di specie animali.
Infatti, salvo qualche specie di pipistrello e di mammiferi marini, in questa terra non c'erano mammiferi autoctoni. Anche le specie di uccelli erano limitate: oltre al famoso kiwi (animale simbolo del paese, che, pur essendo poco più grande di una gallina, fa un uovo delle dimensioni quasi pari a quello di uno struzzo!) e al famoso moa (l'uccello più grande mai esistito, estinto proprio dai maori), non ci sono altre specie di uccelli rilevanti e in particolare erano inesistenti animali da allevamento.
Ciò ha spinto questa popolazione a sopravvivere cibandosi di conchiglie (i cui resti sono ancora conservati e visibili, sotto terra, a distanza di secoli) e, essendo divisi in "tribù" frequentemente in lotta tra loro, ad avviare la pratica del cannibalismo, che è durata fino alla colonizzazione europea.
I maori sono infatti un popolo di guerrieri che sono vissuti, fino a poco tempo fa, lontani da qualunque forma di civiltà e hanno sviluppato, pertanto, una propria forte cultura autonoma.
Appaiono come persone intelligenti e simpatiche e molti di loro assomigliano addirittura agli arabi (probabilmente a causa delle mescolanze con gli europei, per cui, ad oggi, e' difficile trovare persone che si definiscono 100% maori).
I britannici, con il loro arrivo, hanno introdotto numerose specie animali importate: attualmente la Nuova Zelanda e' al nono posto al mondo per numero di capi di bovino (all'incirca 4 per ogni abitante) e vanta primati anche per il numero di ovini.
L'abbondante presenza di spazi verdi, il clima favorevole e l'assenza di rischio idrico, fanno si che l'allevamento sia particolarmente sviluppato (l'industria dei prodotti lattiero-caseari e' la più sviluppata del paese, il latte e la carne sono tra i migliori al mondo).
Anche per quanto riguarda le piante (salvo gli alberi da frutto importati, come ad esempio il kiwi, che vede la Nuova Zelanda come secondo produttore al mondo, dietro all'italia), esse sono ovviamente diverse dalle nostre e ciò si riflette sul diverso sapore e consistenza del miele (anch'esso particolarmente buono).
Oltre a queste descrizioni dell'ambiente neozelandese (che è la cosa speciale di questo paese, non avendo una storia antica o città d'arte), vorrei dire che ho passato proprio delle belle giornate, in particolare presso le famiglie che mi hanno ospitato (la prima aveva delle discendenze polinesiane), dove ho trovato persone molto gentili, disponibili, pazienti e ospitali.
Anche il camp nel complesso e' stato bello: eravamo quasi 60 persone, alcune delle quali adorabili e particolarmente simpatiche.
In passato sono stato presso altri camp, in Asia ed Australia: non posso dire che questo sia stato il migliore, ma sicuramente è il camp che non dimenticherò con facilità in quanto è stata un esperienza di vita e crescita a tutti gli effetti.
Con ciò vorrei ringraziare ancora una volta il Lions Club, per la possibilità di fare questo viaggio che mi è stata offerta.
Vorrei ringraziare in particolare chi mi ha ospitato (senza di loro l'avrei vista solo nei film la Nuova Zelanda) e chi organizza gli scambi, sia dall'Italia che dal paese ospite.
Vorrei ringraziare anche tutto lo staff del camp, per il loro impegno, il loro entusiasmo e la loro pazienza per le diverse situazioni che si sono trovati ad affrontare durante il camp.
Vorrei ringraziare i ragazzi del camp con i quali sono stato più vicino, che hanno reso piacevole e speciale la mia permanenza e che ho nel cuore e tutte le persone che ho conosciuto durante questo viaggio, in diversi luoghi e situazioni, che mi hanno fatto pensare che il mondo è un bel posto, con tante tante brave persone!