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ITALIA: what else?

Avere l'opportunità di vivere un mese della propria vita in Nuova Zelanda è un' emozione incredibile e indimenticabile!
Tutto cominciò il 17 dicembre quando mi trovai all' aereoporto di Malpensa pronto, con dei nuovi amici, a partire per l'avventura.
Prima di imbarcarmi sull'aereo ero scoraggiato forse a causa della lunghezza del viaggio forse dal dover abbandonare la famiglia e gli amici con cui avevo fino a quel momento trascorso lunghe giornate tra università e lago d'Iseo, per non parlare della sconsolazione che avevo nel dover lasciare a casa i libri per un mese intero.
Appena atterrato a Wellington, dopo circa trenta ore di volo transoceanico, in compagnia di altri due ragazzi italiani che avrebbero passato il periodo in famiglia nei pressi di Wellington come me, e senza sentire ancora la stanchezza, ero curioso di incontrare la mia host family e l'abitazione locata ad Upper Hutt, luogo che, come già visto dalle fotografie, si presentò come un paradiso naturale.
Chris e Janette, gli ospiti miei e di Leonardo, si mostrarono subito gentilissimi, simpatici e disponibili. Mi resi conto che ad essi avrei potuto chiedere tutto e addirittura scherzare con loro, nonostante la loro età loro avrebbero fatto lo stesso con me.

La mia famiglia ospitante abitava in una zona residenziale della città, molto pulita e circondata dai boschi che, io e Leonardo, ci misimo subito ad esplorare.
Una volta arrivati a casa incotrammo anche Jon'o, figlio maggiore, e la sua famiglia.
Nei primi giorni di permanenza, Crhis e Janette, ci portarono a visitare la città di Wellington e le bellezze del posto, raccontandoci come si svolge la via di tutti i giorni dall'altra parte del mondo.
Fu piacevole passare il Natale con delle persone che, anche se da poco conosciute, erano ormai familiari e simpatiche. Da sottolineare la stranezza di passare un Natale al caldo della costa oceanica, festività che per noi italiani è obbligatoriamente invernale.


Decorazioni natalizie a Upper Hutt

Durante il soggiorno venimmo presentati ad altri ragazzi che, nell' attesa di partecipare al Campo a Rotorua, erano ospitati nei pressi di Wellington, perciò passammo delle piacevoli giornate in compagnia di Kelvin e Alex, Malesiani e Sarah, ragazza australiana ospitata da Laura, ad Upper Hutt. Questi giorni furono intensi e piacevoli perchè potemmo passare diverse ore nuotando e praticando sport come tennis e basketball.
In quei giorni ci fu data la possibilità di visitare il Te papa Museum di Wellington e di fare shopping in città.
Questi erano gentilissimi poiché ci portarono con loro per assaporare quella che è la vita giovanile locale, permettendoci anche di osservare dal vivo una gara di speedway, sport molto popolare in Nuova Zelanda.


Speedway


In spiaggia coi nuovi amici a Wellington


Al termine del periodo nella host family ero molto triste di lasciare la famiglia ospitante alla quale mi ero ormai affezionato e Upper Hutt con i suoi boschi e i miei nuovi amici.
Fortunatamente anche il camp si rivelò un successo.
Subito conobbi tanti ragazzi che pur provenendo da tutto il mondo riuscivano a capirsi grazie all'inglese e da li iniziò una delle settimane più memorabili della mia vita.
Mi sembrava di conoscere la maggior parte dei campers da una vita perché riuscii subito ed entrare in sintonia con ciascuno di loro.Grazie alle attività proposte dallo staff ci si divertì in modo incredibile:
Visitammo la zona circostante al camp, ebbi l'opportunità di vedere una natura incontaminata verdissima, per non parlare delle immense spiagge oceaniche e delle
farms.


Tra le attività di maggiore succeso al camp, sono da nominare: scalata di Rainbow Mountain, discesa con i Luge, visitato i Maori, bagno alle terme, Paintball.
Quando finì la settimana di camp a Rotorua mi resi conto improvvisamente che la mia meravigliosa esperienza stava proprio per finire e il mio animo entusiasta si placò, drasticamente riportato alla realtà dai pianti delle ragazze e di alcuni ragazzi.
Fortunatamente mi aspettava un' altra intera giornata da passare in famiglia a Wellsford, a nord di Auckland.

Nel periodo passato con la seconda famiglia ospitante, e cioè con Mark e Christine, fui felice di visitare la zona nord della Nuova Zelanda, luogo notevole per le sue bellissime farms e gli appetitosi barbecue. Il clima era caldo e favorevole a attività balneari, ebbi inoltre la possibilità di cavalcare. Infatti la host\family di Leonardo e Carlo, altri due italianiospitati a Wellsford, possedeva un cavallo e la necessaria attrezzatura ippica.


Cavalcata a Wellsford

La mia esperienza è stata incredibile e mi auguro che altri ragazzi possano vivere questa avventura meravigliosa che ricorderò per tutta la vita.

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