Erano le 2.57p.m. del primo luglio 2014 quando io, una semplice ragazza mora di diciassette anni scesi dall’aereo che mi aveva accompagnato per ben due giorni ad arrivare in Nuova Zelanda.
Ricordo che mi sentivo stanca ma felice, ingenua e confusa, nelle mie vene scorreva un’energia e voglia di gridare surreale, il mio cuore, la mia mente, il mio animo e il mio spirito erano appesantiti da una stanchezza umana (comune) ma allo stesso tempo erano sostenuti e accompagnati da una gioia che mi scaldava dentro e si rifletteva all’esterno con un sorriso sincero e felice.
Per me era un sogno che si è trasformato in esperienza ed ora in ricordo. Ricordo di un paese che mi ha sorpreso sotto tutti i punti di vista, dal cibo variegato dolce e salato, dalla lingua dei maori piena di storie e racconti, dalle case tutte a un solo piano, dai paesaggi indescrivibili e spettacolari, dalla storia giovane ma intensa del paese, dallo stile di vita rilassato e spensierato, e dalle mille esperienze che ognuno fa e porta nel cuore. Io personalmente ho il ricordo della Nuova Zelanda come un paese cresciuto in fretta sotto certi aspetti ma ancora giovane e pieno di sorprese.
Auguro a chiunque di poterlo visitare un giorno perché credo che certe emozioni e sensazioni si possano provare solo lì come per me lo è estato vedere il tramonto da un ghiacciaio.
Consiglio a tutti di partire con vestiti caldi perché con tutta la sua bellezza la Nuova Zelanda non conosce il riscaldamento e potrete ritrovarvi , come a me è capitato, di avere 21’ in sala e 3 in camera da letto‼
Come disse qualcuno “Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.
(Luis Sepúlveda)
Ho vissuto questa esperienza anche per Balù che un anno fa ci ha lasciati
Buona Strada