“Kia Ora”. Questa parola è stata l’inizio della mia esperienza in Nuova Zelanda, cominciata il primo Luglio 2014, durata 4 settimane e terminata il 26 Luglio con pianti, baci, abbracci e la speranza di poter tornare almeno un’altra volta, ma perché no anche più d’una, in quel magnifico paese.
Certo non potevo scegliere destinazione più lontana! Come potrete facilmente immaginare il viaggio è stato interminabile!! Se devo proprio dire la verità, per il viaggio d’andata ho barato un pochino perché mi sono fermata 3 giorni a Sydney, ma il volo è stato comunque infinito e la stanchezza si è fatta sentire!
Sono stata ospitata da tre famiglie diverse, in tre posti diversi del paese, e ciò mi ha dato modo di conoscere vari aspetti della nazione, dalle pianure sconfinate e piene di pecore, le colline brulle, i grandi laghi glaciali e i piccoli paesini dell’isola del sud alla grande capitale, Wellington, e le verdi colline circostanti della zona meridionale dell’isola del nord.
I primi ad ospitarmi sono stati i Whitings, una coppia di ex-insegnanti e presidi pensionati, molto aperti, generosi e disponibili che mi hanno accolto in casa come una figlia e fin da subito mi hanno fatto conoscere e amare la loro terra, le loro tradizioni e la loro storia. Con loro ho avuto la possibilità di conoscere gran parte dell’isola del sud, insieme anche a Matilde, un’altra ragazza italiana che sarebbe rimasta con me le prime due settimane. Abbiamo iniziato fin da subito ad esplorare le zone circostanti come Mount Pott, uno dei tanti luoghi dove è stato girato “il signore degli anelli”, il fiume Rakaia, su cui ho anche avuto la possibilità di fare un giro in barca sfrecciando a tutta velocità fino alla foce, alcune fattorie, attività molto diffusa perché alla base dell’economia, in particolare nell’isola del sud,; mi hanno fatto conoscere gli animali nativi della Nuova Zelanda tra cui i famosi Kiwi, ma anche molti uccelli come la Kea e l’airone, ho visitato il museo di Christchurch dove Rex ci ha raccontato la storia del paese e dei maori, mostrandoci anche i vari oggetti della vita quotidiana, gli indumenti e le abitazioni del tempo.
Per raggiungere la seconda famiglia, che si trovava a sole 2 ore di macchina da Ashburton, hanno deciso di intraprendere un viaggio di 3 giorni arrivando fino alla città più a sud del mondo, Invercargill, viaggiando lungo la costa, per poi risalire nell’entroterra. Questo viaggio ci ha permesso di vedere paesaggi sempre nuovi e diversi, che ci hanno incantato per tutto il viaggio facendo passare velocemente le ore in macchina. Sulla strada per Invercargill abbiamo avuto la fortuna di intravedere gli ultimi pinguini che andavano al loro nido sulla spiaggia di Oamaru, mentre nell’ultimo tratto, prima di arrivare a destinazione, abbiamo visitato due graziose cittadine sciistiche Arrowtown e Queenstown, e ci è stata offerta la possibilità di provare Bungee-jumping (ma un po’ per il freddo e un po’ per paura abbiamo rifiutato).
Arrivate a Lake Tekapo siamo stati accolti dalla seconda famiglia, proprietari di un accogliente B&B sulla riva del lago e abbiamo salutato con gran dispiacere Rex e Moyra.
Chris e Colin ci hanno fatto conoscere il loro piccolo pezzo di paradiso, portandoci a vedere la famosa chiesetta in riva al lago, Lake Pukaki, Lake Alexandrina, uno dei ghiacciai di Mount Cook, il monte più alto della Nuova Zelanda, e infine all’osservatorio in cima a Mt. John. I paesaggi e i colori della natura erano veramente “quite spectacular”, come avrebbe detto Chris, sia nelle giornate di sole che in quelle nuvolose. Purtroppo il tempo non ci ha permesso di andare a sciare come programmato, e ci siamo dovute “accontentare” di shopping e pattinaggio sul ghiaccio.
La settimana è passata velocemente e in un batter d’occhio ci siamo ritrovate all’aeroporto di Christchurch a dover salutare entrambe le famiglie (Rex e Moyra ci hanno fatto una sorpresa) e a dover dire addio all’isola del sud, un posto magico, con panorami mozzafiato, grandi spazi aperti che sembrano non finire mai, tanta quiete e tante tantissime pecore!
In ogni caso la gioia e l’emozione di andare in un posto nuovo non sono di certo mancate!
Un breve volo ha portato Matilde, me e altre due ragazze italiane, Sofia e Marta, a Wellington, dove 4 famiglie ci avrebbero accolto per 2 settimane e dove insieme avremmo vissuto la seconda metà della nostra avventura.
Gay e Jan sono stati i miei ultimi hostparents, anche loro sono stati generosissimi e accoglienti, si sono messi in contatto con le mie prime famiglie così da poter organizzare un paio di attività che mi potessero piacere, ovvero una visita all’osservatorio di Wellington, dove ho potuto osservare un magnifico cielo stellato, una serata al bowling e un pomeriggio a teatro a vedere il musical “Grease” che è stato spettacolare!!!
Il resto delle attività sono state organizzate da Lorraine, la hostmother di Sofia, che ha portato noi 4 italiane, e nell’ultima settimana anche la nuova arrivata Mary, in giro per la città e nei dintorni. Abbiamo visitato il museo Te Papa, un museo recente, interattivo e coinvolgente, visto l’intera città dall’alto di Mount Victoria, siamo andate sulla spiaggia a Paraparaumu, abbiamo visitato un museo di auto d’epoca, abbiamo fatto un giro per l’Upper Hutt, la zona dove viveva la mia hostfamily, e per il Lower Hutt dove siamo andate a pattinare, abbiamo dato da mangiare agli emu, visitato un’altra zona dove è stato girato il film “il signore degli anelli” e anche visitato gli studi cinematografici WETA dove è stata realizzata la scenografia del film (come anche quella di tanti altri).
Un esperienza molto interessante è stata essere accolta all’interno di una morae, casa di comunità maori, con tanto di rito iniziale (ovvero invocazione di antenati, e ringraziamenti alla natura) e canzoni cantate dai bimbi dell’asilo.
I giorni di maltempo si sono rivelati, con grande sorpresa, meravigliosi!! Abbiamo sfruttato l’occasione per conoscerci meglio, parlare delle differenze tra le nostre culture, scambiare idee e opinioni, insegnare qualcosa di nostro e imparare tante cose nuove, ovviamente divertendoci e ridendo a crepapelle. Un giorno l’abbiamo dedicato alla cucina, scambiando e insegnando ricette tipiche: io e Sofia abbiamo preparato la pizza, Mary ha fatto i brownies e i cookies e la mia Hostmum, Gay, ci ha preparato un tipico Kiwi Brunch.
Solitamente in inverno non viene organizzato un campus con tutti i ragazzi che partecipano allo scambio quindi Lorraine ha deciso di organizzare un’indimenticabile gita di tre giorni nei pressi di Napier, a Mountain Valley, dove abbiamo vissuto un sacco di altre esperienze!! Sono riuscita a catturare una pecora (esperienza veramente difficile ma entusiasmante), imparato a tirare con l’arco, fatto rafting, una lunghissima passeggiata a cavallo sulle colline circostanti e per concludere in bellezza ci siamo immerse in una piscina naturale di acque termali bollenti al tramonto!! Alla sera non sono mancate le lunghe chiacchierate davanti al camino preparando gli s’mors!
L’ultimo giorno abbiamo visitato Napier e siamo tornate a casa per preparare i bagagli!! Purtroppo anche le ultime due settimane erano finite!!
Credo che dal racconto sia emerso il mio entusiasmo e sia capito quanto questa esperienza sia stata favolosa e indimenticabile! Un grandissimo grazie a tutte le famiglie per avermi fatto vivere un mese così intenso e pieno di novità, e ovviamente un ringraziamento speciale ai Lions che mi hanno permesso di compiere questa esperienza!