Come prima esperienza da sola all’estero verso una terra così lontana e diversa dalla nostra, il momento della partenza è stato davvero ricco di entusiasmo.
Il lungo viaggio di due giorni (causa fuso orario) che da Roma ha condotto me e altri 3 ragazzi italiani verso Greytown, una piccola cittadina a circa un’ora di macchina da Wellington, non è stato che l’inizio di un “viaggio educativo” che difficilmente potrò dimenticare.
La prima famiglia che ha ospitato me e un altro ragazzo italiano per le prime due settimane di Luglio si è mostrata da subito accogliente e molto disponibile. Ho avuto così l’opportunità di conoscere le tradizioni locali - come la tosatura delle pecore – ed esplorare gran parte del sud dell’isola nord.
Assieme siamo andati sulle eccitanti jet boat, a sciare su Ruapehu Mt., abbiamo partecipato a una cerimonia Maori, siamo andati a vedere i famosi Kiwi, praticare boogie boardingnell’oceano a 9 gradi( esperienza indescrivibile!) e poi escursioni in grotte nascoste, gite sulla costa alla volta degli imponenti lighthouses ( fari).
Una calorosa accoglienza è giunta anche dalle istituzioni locali, come i Lions ed il sindaco di Greytown, che ci hanno fatto sentire “ospiti speciali”.
Ma anche il 18 Luglio è arrivato così che, pur con un po’ di tristezza al momento della partenza da Greytown, ci siamo spostati a Wellington, grande città e capitale politica sede del parlamento.
Qui abbiamo trascorso 2 giorni ospiti dei Lions che, sempre premurosi e gentili, ci hanno poi accompagnato all’aeroporto: questa volta con destinazione Hamilton.
La seconda famiglia ( una coppia giovane senza figli e alla prima esperienza come host family)sin dal primo giorno desiderosa di accontentare la mia curiosità, mi ha mostrato un programma che mi avrebbe consentito di visitare numerose località nonostante entrambi lavorassero intensamente.
Così spesso in compagnia di diversi membri Lions che si sono mostrati sempre generosi e con mille attenzioni nei miei confronti, sono andata sulla costa orientale con le spiagge di sabbia nera, rinomate tra gli appassionati di surf; ho visto gli enormi geyser nella località di Rotorua e trascorso 2 giorni a Tauranga, sulla costa orientale dove l’oceano bagna distese infinite di sabbia bianca e un tappeto di stelle, come mai visto prima, sovrasta tale scenario.
Infine, prima della partenza del 3 Agosto, non poteva mancare una giornata trascorsa a Auckland “città delle vele”( che personalmente ho trovato molto bella) e melting-pot di culture dove i più moderni grattacieli affiancano parchi lussureggianti e giardini.
Grazie all’opportunità che mi è stata offerta non solo ho incontrato nuove amicizie e sono venuta a contatto con la cultura e le tradizioni di un popolo così diverso e perciò affascinante, ma soprattutto è stata una vera e propria “ lezione di vita” che mi porterò dietro per sempre.
La Nuova Zelanda è un paese dove la natura, dalle aride coste rocciose che scendono a picco sul mare alle dolci campagne dell’interno, è in perfetto equilibrio con l’uomo che ha imparato a rispettare e valorizzare ciò che la sua terra offre, partendo dalle piccole cose.
Un popolo questo semplice, aperto al confronto con altre realtà, di una gentilezza unica e sempre sorridente che mai è riuscito a farmi sentire una straniera.
Ed è proprio dalla loro semplicità che ho imparato cosa è veramente bello e sincero; cosa ha valore e cosa invece poca importanza.
Un grande ringraziamento è rivolto a chi (italiano e neozelandese) ha curato l’organizzazione di tale esperienza rendendomela unica e irripetibile.