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ITALIA: what else?

Dopo tre voli, due dei quali di più di dodici ore di durata, finalmente mettevo piede sul suolo neozelandese, ad Auckland. In questo aeroporto ho incontrato altri tre ragazzi italiani con i quali ho proseguito il viaggio fino a Christchurch, una cittadina dell'Isola del Sud. Lì la host-family di un connazionale ci ha permesso di visitare la città sia dall'interno che... dall'alto! Abbiamo fatto, infatti, un bellissimo giro panoramico delle colline che circondano questa cittadina, che panorama!!
Tutto questo per occupare il tempo in attesa dell'ultimo volo che avrebbe portato Beatrice (una ragazza ligure con la quale ho legato molto) e me alla meta finale: la nostra prima host-family a Blenheim (13-18/07/08).
Durante questa settimana abbiamo fatto cose interessantissime: un giorno una coppia di signori molto gentili ha portato Beatrice e me a vedere il lago Rotoiti. E' una grande distesa di acqua di un intenso colore turchino che riflette i monti innevati che la circondano. Dire bellissimo è dire poco!
Non poteva mancare un giro nel bosco (riserva naturale) sulle rive del lago. Ascoltando i rumori del luogo non si poteva non notare il verso dell' ”uccello campana” (che ho avuto la fortuna di intravedere tra il verde degli alberi) o del pappagallo Kea...

Un altro giorno una coppia di anziani di Blenheim ci ha fatto visitare la città, molto carina. Tutti gli edifici (anche in centro) sono di un piano, due al massimo e non mancano i parchi. Abbiamo passeggiato nei sentieri di uno di questi. I raggi del sole illuminavano gli alberi donando loro colori bellissimi, dal marrone, al giallo, al rosa; l'effetto finale era straordinario, amplificato dal riflesso delle piante sull'acqua del laghetto dove nuotavano un centinaio di anatre.
Ah, dimenticavo, ho anche visto balene, capidogli e foche nel loro ambiente naturale, che emozione!!!!!
Ho trascorso il periodo di permanenza nella seconda famiglia (18-25/07/08) nella bellissima città di Nelson. Dalla mia stanza si poteva vedere un panorama meraviglioso: tutta la città si estendeva davanti ai miei occhi fino all'orizzonte dove si intravedeva il mare, sfuocato dalla nebbiolina e, sullo sfondo, le montagne innevate. In questa famiglia mi sono trovata davvero bene e mi sono affezionata tantissimo ai miei “genitori” neozelandesi. Persino il loro cane, un bellissimo pastore tedesco, mi adorava, ricambiato. Era diventato la mia guardia del corpo e mi seguiva ovunque, che tenero! Anche con loro ho avuto diverse avventure... Un giorno ho visitato un villaggio un po' particolare: le sue case risalivano a circa duecento anni fa! In stile molto anglosassone, erano ancora arredate alcune con mobili dell'epoca, altre erano state ricostruite rispettando lo stile del tempo. C'era tutto, dal panificio alla posta, all'ufficio stampa, ai vigili del fuoco, al calzolaio, alla chiesetta, al treno. Anche se si trattava di un paese di piccole dimensioni, non poteva mancare la stazione. Vicino ad essa ho potuto vedere un uccello dai colori sgargianti e dal nome un po' buffo: il pukeko.
Un altro giorno ho fatto una bellissima escursione nella Golden Bay. Difronte allo stretto di Cook, è una bellissima baia dalla sabbia dorata nel mezzo di una riserva naturale. Mi sono divertita tantissimo!!!!!!!!!! Eravamo un gruppo di ragazzi con una guida maori molto simpatica. Durante la nostra passeggiata nel mezzo del bosco ci ha illustrato diversi tipi di piante ed il loro uso (alimentare o terapeutico), e, cosa davvero interessantissima, ci ha raccontato diverse leggende maori. Il giorno è trascorso camminando su e giù nel bosco (dall'alto si poteva ammirare un panorama stupendo!) fino a quando è venuto a prenderci un motoscafo che ci ha portati a vedere un branco di foche che, con i loro piccoli, si riposavano sulla costa.
Il giorno seguente il mio “papà” neozelandese mi ha accompagnato nel centro della Nuova Zelanda. Si tratta di una collina nei pressi di Nelson sulla cui cima c'è il punto di mezzo di tutto questo Paese. Che emozione poter calpestare questo punto simbolico! Ai piedi dell'altura si trovava il primo campo da rugby di tutta la Nuova Zelanda.
Un altro giorno i miei “host-parents” mi hanno portato a fare un giro su alcune colline a qualche ora di macchina da casa. Con l'automobile siamo passati in mezzo ad innumerevoli pascoli pieni di pecore e di loro agnellini. In seguito a diversi tornanti siamo giunti in cima ad una collina dalla quale si poteva ammirare uno splendido panorama. E lì mi sono lanciata! Ho preso una particolare funivia che, dopo soli quattro secondi, raggiungeva la velocità di ben 91 km/h. Al ritorno abbiamo fatto sosta per poter vedere l'albero più vecchio della Nuova Zelanda ed uno dei più vecchi del mondo: ha ben 2.000 anni!
Uno degli ultimi giorni mi sono dilettata a passeggiare in diversi parchi, in particolare un giardino in stile giapponese ed uno tradizionale ma ricco di piante strane, alberi secolari e, naturalmente non poteva mancare un grandissimo laghetto dove migliaia di anatre vi nuotavano. Incantevole!!! Il giardino nipponico, invece, era composto prevalentemente da arbusti, sassi, e quei bellissimi e famosissimi ponti.. alla giapponese. Peccato fosse inverno e non ho potuto ammirare gli innumerevoli e coloratissimi fiori che sbocciano in primavera in tutti i parchi della Nuova Zelanda. 
Ed infine, purtroppo, è arrivato il momento dei saluti, mi è davvero dispiaciuto dover lasciare questa famiglia nella quale mi sono trovata davvero bene.
Dopo aver preso altri due aerei sono giunta nella mia terza ed ultima famiglia, nella quale sono rimasta per quindici giorni, ovvero fino alla fine della mia permanenza in terra straniera, in un paese dell'Isola del Nord, Hunterville. Questa località è famosa per i cani da gregge che, da sempre, hanno aiutato i fattori nella guida delle pecore e, qualche volta, delle mucche.
Mi trovavo in una fattoria. La mia casa era davvero sporca ma so che questa è una caratteristica di molte famiglie di origine anglosassone. La mia ultima famiglia era un po' strana ma, tutto sommato, abbastanza amichevole. Ad un chilometro di distanza si trovava la casa dove era ospitata Serena, un'altra ragazza italiana con la quale ho legato molto. Abbiamo svolto tutte le attività insieme.
Un giorno abbiamo visitato la cittadina di Palmerston North; siamo andate in un museo dove c'erano dei computer con i quali si poteva interagire e, così, abbiamo speso ben 45 minuti della nostra visita in quell'edificio per imparare una danza maori: la Kapa Haka, che divertimento!!!!!
Un'altra volta ci siamo cimentate con la flying fox, una specie di funivia dove, però, sei coricato, che corre inoltrandosi, dall'alto di una collina, in un canyon. Davvero pauroso!!! Abbiamo raggiunto la velocità di ben 160 km/h!!!  Questa è la più veloce di tutto il mondo!
Un giorno Serena ed io abbiamo viaggiato in compagnia di un camionista sul suo mezzo. Non ero mai stata su un camion! L'autista era molto gentile e ci ha mostrato diverse cose lungo il nostro tragitto, compresa una montagna (probabilmente un vulcano) tutta innevata e davvero impressionante. In quello scenario particolare hanno girato il Signore degli Anelli. Il panorama era davvero bellissimo!!! Abbiamo visto anche il lago Taupo, il più grande di tutta la Nuova Zelanda, è un po' come il nostro lago di Garda. L'acqua era di un bell'azzurro intenso e la costa ricca di erba molto verde, davvero meraviglioso!
Ci siamo anche recate in un paese famoso per la vendita all'asta del bestiame, interessante!
Un giorno sono andata in una grande fattoria dove il proprietario, il signor John, ci ha fatto partecipare alla sua routine. Abbiamo dato da mangiare alle mucche, fatto un giro di perlustrazione sulle colline, sedute sulla sua motorbike, dove, in diversi recinti, vivevano migliaia di pecore. E' stato davvero divertente! Inoltre abbiamo provato ad allattare gli agnellini orfani con il biberon. Sono molto teneri.
Un' altra volta ci siamo recate, in giornata, nella capitale neozelandese: Wellington. Della città abbiamo visto il Parlamento e un locale molto particolare in quanto frequentato dai politici e ricco di loro caricature al suo interno. Infine, abbiamo visitato un grandissimo ed interessantissimo museo chiamato “Te Papa Tongarewa”, che in lingua maori significa “Museo Nazionale”. E' formato da sei piani, ognuno riguardante un argomento diverso. C'era una sezione dedicata alla Terra, alla sua formazione ed alla spiegazione dei fenomeni sismici che affliggono questo Paese, un'altra dedicata alla flora ed alla fauna neozelandese. Qui si trovavano dei computer, con i quali si poteva interagire, che ti facevano sentire il suono del verso dell'uccello selezionato. Sempre nella stessa area si trovava una specie di gioco: caccia all'intruso. Si entrava in una stanza che ricostruiva lo scafo di una nave inglese di fine '800 con il carico a bordo; il nostro compito era di scoprire che cosa hanno importato gli europei in Nuova Zelanda che ha nuociuto alla flora ed alla fauna locale (es. termiti, ratti, larve di insetti, funghi dannosi per le piante, e così via). Mi è piaciuto davvero molto. Una delle parti più interessanti era quella dedicata alla cultura maori: barche, case, luoghi sacri, oggetti di uso quotidiano, armi, tutto originario di questi nativi.
Era davvero interessante!
Sempre riguardo questa popolazione era il bellissimo museo di Wanganui.
Tutte le famiglie sono state gentili con me, in particolare la seconda alla quale mi sono affezionata molto. Nella prima e nella terza ho dovuto pagarmi tutto, spendendo parecchio.
E' stata una vacanza ricca di nuove esperienze bellissime ed entusiasmanti sia sul piano culturale che su quello sociale... un ricordo positivo che resterà per sempre nel mio cuore.

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