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ITALIA: what else?

La mia avventura è iniziata il 14 di luglio, ero abbastanza tranquilla, visto che questa era la seconda esperienza con gli scambi giovanili (la scorsa estate ero stata in Finlandia). Partita da Linate, sono atterrata nell’immenso aeroporto di Amsterdam Schiphol, dove ho aspettato al meeting point in attesa della mia famiglia; in quell’arco di tempo ho avuto l’occasione di dare il benvenuto e salutare diversi ragazzi da tutto il mondo e conoscere le persone che sarebbero stati al campo con me. 
In casa ero ospitata con Narjes, una ragazza proveniente dalla Norvegia, ma originaria dell’Arabia Saudita. Abitavo in un paesino chiamato Poortugaal, vicino a Rotterdam, che era anche collegato alla grande città dalla metropolitana, per cui era molto facile da raggiungere.
Paul e Gabrielle, i miei host parents, erano molto curiosi di conoscere le nostre culture e di mostrarmi la loro, assaporando i piatti tipici olandesi, come saucijzebroodjes, caldi bocconcini ripieni di salsicce, kroket, delle crocchette fritte a base di carne, patate fritte, lesse, in tutte le salse e zuppe a volontà, visto il clima freddo e la pioggia intensa della prima settimana.

Essendo entrambi in pensione, eravamo molto seguite e ci hanno portato, in particolare Paul, in giro per i dintorni, città come Rotterdam e Delft, per conoscere le abitudini e i costumi tipici della regione, ovviamente non sono mancati lunghi giri in bicicletta!
Un giorno siamo andati a trovare una famiglia in cui erano ospiti una ragazza italiana e una finlandese (quest’ultima successivamente l’ho ritrovata al camp); con loro abbiamo passato una bellissima giornata, nella quale abbiamo assistito e anche partecipato ad un vero servizio fotografico fatto con dei dolcissimi cagnolini, visto che il padre di famiglia faceva il fotografo di professione.
Dopo 20 giorni è stata dura salutare la mia host family e Narjes, mi ci ero affezionata, però mi stava aspettando un’emozionante esperienza: il campo! Era situato ad Ijmuden, vicino ad Amsterdam, devo ammettere che ho impiegato tutto il periodo in cui ero in famiglia, per riuscire a pronunciare quel nome nel modo corretto.
Le attività che abbiamo svolto sono state le più varie: la costruzione di zattere, con incluso giro su di esse, percorso in canoa, giornata in un parco divertimenti, dove vi erano le montagne russe più alte d’Europa, visita ad Amsterdam che non poteva certo mancare, così come una giornata dedicata ad una gita sulle mountain bikes, con cui abbiamo fatto anche un percorso avventuroso sulle dunette.
Ringrazio tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo viaggio: Giancarla Gattinoni, per l’attività di coordinamento quale responsabile degli scambi giovanili, la famiglia ospitante, che mi ha accolto con affetto e disponibilità e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione di questa splendida esperienza.

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