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ITALIA: what else?

Quando a novembre dello scorso anno, grazie alla scuola ho avuto la possibilità di fare quel test d’inglese non avrei mai immaginato che sarebbe proprio toccato a me e ancor meno avrei immaginato di vivere un’esperienza così unica.
Nel periodo che precedeva la partenza, ero molto felice, ma anche curiosa di ciò che mi avrebbe aspettato. Avevo solo sentito parlare di questi viaggi estivi per studenti e credevo non fosse proprio un’attività adatta a me, perché pensavo fatta per persone particolarmente estroverse, quale io non sono.
Per questo ero anche abbastanza impaurita e preoccupata, mi avrebbe ospitato per tre settimane un Paese straniero, in cui ero stata quando ero molto piccola con i miei genitori e che quindi ricordo appena. Ma i miei pochi e offuscati ricordi sono belli e di paesaggi tipici dell’Olanda.
Questa volta non c’era nessuno con me di conosciuto e avrei dovuto comunicare con una lingua che conosco a livelli scolastici.
Le mie aspettative erano comunque positive, mi aspettavo di incontrare una famiglia che mi avrebbe accolto come una loro figlia per dieci giorni. Avrei di sicuro visitato e conosciuto le tipicità di ogni genere e ciò mi avrebbe quindi permesso di conoscere questo bellissimo Paese in tutte le sue particolarità. Pensavo che di sicuro avrei incontrato molta gente disponibile a conoscermi sia in famiglia, sia al campo.

E così è effettivamente stato. Le mie aspettative sono state tutte rispettate, anzi superate. In famiglia sono stata accolta molto bene, credo che di più non potessi chiedere. Mi sono sentita appartenente veramente a quella famiglia. Ogni giorno hanno fatto visitare a me, e la ragazza che era ospite con me, i luoghi della loro quotidianità e della loro zona. La permanenza nel campo estivo è stata veramente memorabile e divertente. Ho conosciuto persone simpatiche e che mi hanno aiutato quando avevo difficoltà con l’inglese. E’ stato molto interessante stare a contatto con persone con culture così diverse dalla mia, e credo che questo mi abbia portato a rispettarle maggiormente. Spero di non dimenticare mai le facce di tutti coloro che ho conosciuto in questo viaggio e le tantissime foto mi aiuteranno in questo. E’ stato difficile andar via, l’ultimo giorno era tutto così triste, strano … ma indimenticabile anche per questo.
Sembra insensato dire che non ci sia niente di negativo, ma essendo stato per me il primo di questi viaggi e quindi non avendo parametri di confronto, sono rimasta molto soddisfatta.
E per questo vorrei gentilmente suggerire di dare ancora più possibilità agli studenti di fare questi viaggi e di aprirsi così alle altre culture. Sarebbe inoltre bello poter ripetere queste esperienza nuovamente e rivivere tutte quelle emozioni.
Ora ripensando a quei giorni un po’ di malinconia soprassale e vorrei tornare a quel 9 luglio, giorno della mia partenza, tanto aspettato e desiderato che però non tornerà più. 
Grazie a tutta l'organizzazione del LIONS per questa bellissima opportunità offertami

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