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ITALIA: what else?

14 Luglio 2013, aeroporto di Malpensa. Il mio aereo parte alle 19.00 e sono pronta per affrontare le 14 ore e mezza previste prima di atterrare all’aeroporto di Lima alle cinque del mattino successivo, ora locale. A Malpensa, con me, parte uno dei tre ragazzi italiani con cui condividerò l’esperienza in Perù, Damiano. Riccardo e Gherardo li conosciamo a Madrid, prima di prendere il secondo aereo. 
Atterrati a Lima siamo accolti da Armando che mi ospiterà, insieme con Gherardo ogni volta che ci fermeremo nella capitale, insieme a lui ci aspetta il caos indescrivibile delle strade peruviane, a cui faremo fatica ad abituarci. Lima è una città piena di vita, che alterna quartieri poveri con persone che vendono qualsiasi tipo di merce su teli stesi per terra a strade con villette con giardini curatissimi e barbecue. 
Dopo quattro giorni nella capitale passati a visitare la città con gli amici di Armandito, iniziamo il primo di una lunga serie di interminabili viaggi in pullman alla volta di Chymbote, il più importante porto peruviano per esportazione di pesce, dove siamo ospitati da Willy e sua madre Nora che ci fanno conoscere il posto e il ceviche, il piatto tipico a base di pesce crudo, limone e cipolla. Dopo altri quattro giorni ci spostiamo alla volta di Trujillo, città più turistica che ospita siti importanti come la Huaca del Sol y la Luna (templi delle popolazioni preincaiche), Huanchaco (spiaggia con una antichissima tradizione surfista), Chan Chan (cittadella costruita con sabbia e fango). Visitiamo tutti questi luoghi, ospitati da Carmela, proprietaria di un bed and breakfast, prima di tornare a Lima per poi prendere un aereo interno per andare a visitare una delle sette meraviglie del mondo: Machu Picchu.

Arrivati nella gelida Cusco a più di 3000 metri di altitudine, ci viene subito offerto un “mate de coca” (un the con le foglie di coca, che dona energia contro il mal d’altura) e partiamo immediatamente per la visita della città e dei suoi dintorni. Visitiamo durante giornate bellissime con il cielo terso, la città Inca che veramente si merita di essere inserita nelle meraviglie del mondo e la Valle Sagrada de los Incas, in più approfittiamo dell’occasione che ci viene offerta per fare un bagno nelle acque termali di Machu Picchu, in mezzo alla foresta. 
Torniamo a Lima proprio nei giorni della “fiestas patrias” e partecipiamo insieme a Meeri, una ragazza finlandese, ai festeggiamenti in famiglia, con i nostri amici peruviani e anche alla parata in cui per l’occasione marciano tutte le forze armate. Ripartiamo alla volta di Chimbote per le ultime due tappe del nostro viaggio. Nella città portuale rimaniamo per circa una settimana visitando la spiaggia “La Tortuga”, Sechin, giocando a paintball, gustando il “cuy”, il porcellino d’india, anche con i due ragazzi delle famiglie di Lima, Armandito e Alvarito, che viaggiano per gli ultimi giorni insieme a noi. 
Passiamo i nostri ultimi giorni in due città molto vicine all’Equatore: Chiclayo e Lambayeque, ospiti di Victor Hugo e sua moglie Nancy e poi di Tereza e Lisandro, proprietari di uno dei più famosi ristoranti della zona “El Rincon del Pato”, in cui mangiamo come dei re. Con loro camminiamo in mezzo alla selva peruana per un giorno, lungo la spiaggia dove è allestito un mercato di pesce appena pescato, ancora sulle barche con i gabbiani che volano intorno e cercano di assaggiarne un pezzo, e in mezzo alle bancarelle del mercato artigianale che vende ogni sorta di oggetti fatti a mano.
Torniamo a Lima per gli ultimi due giorni del nostro soggiorno, due giorni pieni di feste con tutte le persone che abbiamo conosciuto e che vogliamo salutare, prima di prendere l’aereo il 15 Agosto al pomeriggio, commuovendoci salutando chi ci ha ospitati e a cui ci siamo tanto affezionati. 
Mi sono divertita moltissimo con tutti i ragazzi che ho conosciuto e che ci hanno fatto entrare subito nelle loro cerchie di amici; ho anche vissuto realtà totalmente diverse da quelle europee o dei paesi più sviluppati. Ho avuto anche la possibilità di entrare realmente in contatto con la povertà reale che dilaga nelle periferie delle grandi città come Lima e Chimbote, e che è una caratteristica intrinseca delle popolazioni che vivono sulle Ande, vicino a Cusco.
È stata un’esperienza stupenda, piena di luoghi magnifici da visitare, ma anche ricca dei visi di tutti coloro che ci hanno e mi hanno accolto letteralmente a braccia aperte, rendendomi una figlia in più nella loro famiglia, preoccupandosi di renderci felici, cercando di capirci al di là delle barriere linguistiche (pochissimi infatti parlavano inglese e alla fine del mese ero in grado di sostenere una conversazione in spagnolo, nonostante non lo abbia mai studiato). Il popolo peruviano va molto fiero della sua “calidad”, la sua capacità di accogliere gli ospiti e gli amici facendoli sentire a proprio agio, rendendoli parte integrante del loro mondo, della loro vita ed è un aspetto della cultura del Perù che ho veramente molto apprezzato e che mi ha fatto amare queste persone. 
Un'altra esperienza che ho potuto fare grazie agli scambi giovanili è stata quella di ospitare per dieci giorni in casa mia una ragazza norvegese, Martine. Abbiamo visitato la Lombardia con le sue principali attrazioni e siamo state per quattro giorni, insieme ai miei genitori in Toscana, ad ammirare le città di Pisa, Lucca e Siena. Alla fine di quei giorni e dopo aver superato la timidezza iniziale siamo diventate veramente “sisters”, come dimostrano le lacrime versate prima di salutarci e il fatto che ci sentiamo molto spesso.

Un grazie alle professoresse Poz e Fedeli che ci hanno seguiti passo passo; a Marco d’Auria e Giovanna Fornasari del Lions club, che con pazienza hanno cercato di rispondere a tutte le nostre domande e a tutti i nostri dubbi; un ringraziamento speciale va anche a Willy Arias, responsabile nazionale degli scambi giovanili del club de Leones, che ha organizzato nonostante le difficoltà logistiche il nostro tour per tutto il suo paese, ma anche perché mi accolto come la sua “princesa”; oltre a lui un grazie e un abbraccio vanno a tutte le persone che mi hanno ospitata durante questo mese in casa loro.