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ITALIA: what else?

Tra tutte le città europee, forse la Polonia è quella verso la quale si nutrono più pregiudizi.
é una nazione fredda, densa di storia,in molte cose ancora "indietro"; a Danzica la gente passeggia sotto il sole, è estate,ci sono turisti provenienti da tutte le parti del mondo che guardano sorridendo gigantografie di Giovanni Paolo II ai margini delle strade.
Avevo paura sull'aereo, guardavo il cielo,le nuvole e pensavo a quello che avrei vissuto, a chi mi avrebbe aspettato...ma ogni mio dubbio era infondato: la mia famiglia era semlicemente meravigliosa e mi sono sentita veramente a casa. Ho legato tantissimo con la mia "host sister" e i suoi amici. é stato come rivedere dopo tanto tempo persone che già conoscevi. mi ha impressionato tantissimo la loro disponibilità ed accoglienza. nel periodo in cui sono stata con loro ho conosciuto anche qualche ragazza e ragazzo con cui avrei trascorso le due settimane nel campo. è stato un sollievo rivedere molte facce conosciute il primo giorno del campo.é stata questa la parte della vacanza piu interessante,stimolante, divertente. ho conosciuto persone provenienti da tutte le parti del mondo, ci siamo scambiati idee,fatti un sacco di scherzi, abbiamo ballato, giocato insieme, ma soprattutto abbiamo parlato, ci siamo confrontati. abbiamo visitato la regione, sempre pronti ma assonati nel nostro caro pulmino, abbiamo cantato le nostre canzoni preferite.

E' stata semplicemente un'esperienza fantastica che mi ha lasciato qualcosa di importante.
molti amici continuo a sentirli e stiamo progettando una rimpatriata in qualche nazione ospite, a "metà strada".
la cosa piu importante è proprio questa, l'amicizia e la complicità che si vengono a creare quando si condividono situazioni particolari. Non ha importanza la nazionalità di appartenenza, non esistono rivalità e la lingua non è un ostacolo.
Dovrebbero fare tutti un viaggio del genere, mettersi alla prova. Io per esxempio ero l'unica italiana, ma dopo il terzo giorno la cosa non mi è piu pesata e ho addirittura cominciato a pensare in inglese. ho dimenticato letteralmente l'italiano per un po', e quando ho rivisto i miei genitori all'aeroporto ho avuto difficoltà a parlare velocemente la mia lingua.
Per quanto riguarda la Polonia, sono felice di esserci stata, di averla visitata e di aver imparato un po' di polacco! Se è opinabile la rigidità del clima, "fredde" non sono per niente le persone che ci vivono: sempre sorridenti, disponibili e premurose, anche quelle "esterne" alla mia host family.

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