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ITALIA: what else?

Quest’anno ho avuto la magnifica opportunità di partecipare al “Youth Camp 2007 Portugal”, organizzato dal Lions Club di Faro, città nel sud del Portogallo.Il mio soggiorno in Portogallo ha avuto la durata di tre settimane, dal 14 Luglio al 4 Agosto, l’ultima delle quali ho passato ospitata in una famiglia.
Al mio arrivo al campo c’erano molti altri ragazzi che avevano già trascorso la loro settimana in famiglia. Ho avuto l’occasione di fare amicizia, conoscere, scambiare idee e informazioni sulla cultura con ragazze e ragazzi provenienti da diversi Paesi. Precisando meglio, al campo hanno partecipato oltre a me, 16 ragazzi: Sandra (Austria), Melissa (Germania), Tanja (Finlandia), Dorien (Paesi Bassi), Jeff (Canada), Alex (Ucraina), Astrid (Belgio), Lukas (Austria), Umur (Turchia), Ioana (Romania), Gàbor (Ungheria), Katharina (Svezia), Evgeniya (Russia), Lara (Croazia), Ena (Danimarca) ed Emily (USA, Washington DC).
Su quest’ultima ragazza desidero scrivere qualche parola in più, in quanto era stata ospite a casa mia l’estate scorsa, sempre tramite il Lions Club, e quest’anno, grazie ad un’incredibile coincidenza e ad una fortuna pazzesca, abbiamo avuto l’occasione di ritrovarci ed approfondire ancora di più il nostro rapporto d’amicizia.

Durante quest’esperienza siamo stati accompagnati e seguiti con molta cura e affetto dai “monitors” Fabio e Iolanda e dalla direttrice del campo Jùlia Lima. Essi hanno saputo capirci, ascoltarci hanno fatto tutto il possibile per farci sentire a nostro agio ed assecondare le nostre esigenze durante il tempo trascorso insieme.
Il campo aveva sede in una costruzione situata all’interno del parco naturale Ria Formosa, presso Olhao, nel quale abbiamo anche effettuato un’escursione guidata.
Il programma era ricco di visite culturali a varie città in Algarve, la regione situata più a sud del Portogallo, quali Sàgres, Sotavento, Silves, Vilamoura, S. Bràs, Loulé, Quinta, Faro, Tavira e Olhao. Nelle varie città abbiamo potuto visitare diversi musei e vari castelli o siti archeologici.
In particolare desidererei accennare a una mostra, che era a dire il vero una grande esposizione, di sculture di sabbia. Sarà già capitato a molti di vederne, ma questa era molto grande e raccoglieva opere di artisti provenienti da tutto il mondo. E’ stata definita “città di sabbia”, la quale ha preso il nome di Fiesa. Le opere rappresentavano i più bei e maestosi monumenti del mondo, oppure opere d’arte (come “l’ultima cena” di Leonardo da Vinci, perfettamente riprodotta a misure reali e tridimensionali) o sculture di personaggi illustri. Questa visita mi è molto piaciuta perché è stato come fare un piccolo “giro del pianeta” attraverso queste opere rappresentanti, appunto, i simboli più significativi provenienti da molti Paesi.
Altrettanto interessante è stata la visita all’esposizione mondiale delle più belle o significative foto giornalistiche. Questa volta la visita, più che essere incentrata sul piacere, ci ha aiutato a riflettere in quanto molte foto riprendevano spesso drammatici momenti storici o anche attuali.
Ma abbiamo anche avuto molte occasioni di svago come le giornate trascorse nei parchi acquatici Slide and Splash, Acqua Show, Zoo Marine, i pomeriggi nelle varie spiagge o piscine, la gita in barca e le serate trascorse nei club Disco Uri e Black Jack o nelle città turistiche Vilamoura e Albufeira.
La terza sera abbiamo poi dovuto esporre ai nostri compagni e ad alcuni membri del Lions Club una presentazione sui nostri Paesi. Questa è stata la miglior occasione per conoscere di più i vari aspetti delle altre culture e aver informazioni su diversi stati, conoscendo aspetti nuovi e potendo anche porre eventuali domande o curiosità.
Abbiamo anche potuto partecipare a una lezione di canoa e ad una di Golf per principianti, essendo il Portogallo una delle migliori mete per gli appassionati di sport d’acqua e golf.
Dopo due settimane trascorse assieme si è venuto a creare tra noi ragazzi un rapporto veramente speciale.queste esperienze aiutano noi ragazzi a capire, in questi tempi difficili in cui ci sono molte discriminazioni razziali o semplicemente dovute alla provenienza; che la diversità non è un difetto, un qualcosa da eliminare… Ma una qualità, una cosa preziosa da proteggere e allo stesso tempo condividere, proprio perché unica. Ed ogni cosa, persona, provenienza, essendo unica, merita rispetto.
Dopo la cena di chiusura e l’ultima sera in discoteca era purtroppo arrivata l’ora della separazione. Per la maggior parte di noi era giunto del ritorno a casa. Ma per me il viaggio non era ancora terminato. Io, Dorien, Emily e Ioana siamo state tra le prime a partire e prendere il treno per Lisbona per raggiungere le nostre famiglie.
Siamo partite tra le lacrime di tutti e le reciproche promesse di visita nel futuro, che spero veramente si possano realizzare. Perché una cosa è certa… Non potrò mai dimenticare nessuno dei ragazzi che ho conosciuto e il loro ricordo rimarrà sempre vivo nella mia memoria.
Quindi, durante la mia ultima settimana in Portogallo, sono stata ospitata dalla famiglia Gonī–alves, quattro persone molto gentili che hanno fatto di tutto per farmi sentire a casa (cucinando anche spesso pasta e pizza) e hanno trattato me e Dorien come due figlie, comportandosi come se fossimo state parte della famiglia.
La nostra casa si trovava presso Favacal, località presso Ourém. Insieme abbiamo potuto visitare Fatima, Lisbona, Santarém, il castello di Ourém e passare pomeriggi insieme alla spiaggia di Nàzare o in piscina nella nostra casa o da amici; nel tutto accompagnate spesso da Emily, Ioana e la loro famiglia.
Ad ogni modo, ritengo veramente utile la settimana che ho passato in famiglia, in quanto è questo veramente l’unico modo per capire le abitudini e le tradizioni del paese dove ci si trova; cioè vivendole e provandole come parte integrata all’interno di una famiglia.
Grazie alla mia famiglia e a tutte le persone che ho incontrato in Portogallo, non potrò mai dimenticare questo Paese e la cordialità della gente. Al momento della partenza ero così triste che mi sono ritrovata a versare lacrime in aereo, guardando per l’ultima volta la terra del Portogallo. Non essendo questa la mia prima esperienza con gli scambi giovanili, posso dire che fra tutte, quella in Portogallo è stata per ora la migliore e la consiglio quindi vivamente a tutti coloro che ne avranno la possibilità. Perché è stata un’esperienza senza dubbio positiva e che per me sarà indimenticabile.