Anche per quest’anno è finita la mia esperienza con gli scambi giovanili Lions. “Finita” per modo di dire, perché quel camp, quella stravagante Slovacchia e quella magnifica Repubblica Ceca, quei ragazzi, uno più simpatico, pazzo e originale dell’altro, si sono tenute una buona parte del mio cuore.
Questa è stata la mia seconda esperienza con i Lions, e se l’anno scorso l’emozione della partenza era affiancata da mille dubbi e paure, quest’anno le parole d’ordine erano solo partire e conoscere nuovi paesi e persone, l’unico sentimento che mi accompagnava era emozione allo stato puro.
Sono arrivata all’aeroporto di Bratislava e subito le mie due host-sister mi hanno accolto e accompagnato a casa della sorella minore, dove avrei passato i primi giorni, per poi trasferirmi nella casa della sorella maggiore e infine in quella dei genitori. La settimana successiva è stata intensa e frenetica, ho visitato nuove città e nuovi paesini, assaggiato una miriade piatti tipici con gusti e sapori tutti nuovi per il mio palato, ma non è mancato anche un po’ di relax alle terme o, essendo tre ragazze, lo shopping. Tutto ciò accompagnato ovviamente da lunghissime chiacchierate e lezioni di slovacco o italiano, durante le quali erano più le risate che le parole realmente imparate!
La settimana successiva, dopo aver lasciato questa deliziosa famiglia (e dopo 11 ore di pullman!), sono arrivata al camp di Plsen, dove ho conosciuto tutti i campers e ho riincontrato gli altri due ragazzi italiani. Come l’anno scorso, è a questo punto che è arrivato il vero divertimento: visitare bellissime città come Plsen, Karlovy Vary e Praga con quelle stupende persone che ho incontrato è stato come visitarle da privilegiata, perché sono loro che hanno arricchito immensamente questa esperienza, rendendo speciali sia i momenti super che i momenti più noiosi, dove magari dovevamo aspettare per qualche disguido fra camp-directors o disorganizzazione.
Credo non basti un “grazie” per rivolgermi a questa associazione. Ancora una volta, non riesco ad esprimere quanto questa esperienza mi abbia arricchito, con tutte queste nuove conoscenze e queste fantastiche amicizie, che anche se mancano fisicamente rimangono vive nel mio cuore. Sembra quasi un utopia il fatto di poter conoscere cosi tante culture contemporaneamente e scoprire ogni volta quante cose ci accomunino e allo stesso tempo quante ci differenzino, eppure tutto ciò è possibile.
Quindi, non mi resta altro che augurare buon viaggio ai futuri campers, e spero che anche loro possano vivere esperienze ancora più favolose delle mie e tornarne arricchiti ed entusiasti quanto me!