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ITALIA: what else?

Salve a tutti! Mi chiamo Alessia Olmi e quest'estate ho partecipato all'exchange organizzato dai Lions in Repubblica Ceca per tre settimane, ospite presso tre differenti famiglie.
La mia prima preoccupazione fu riguardo la lingua e l'impossibilità di riuscire a stabilire un dialogo spontaneo, e fortunatamente si è rivelata l'ultimo dei miei pensieri: forse l'inglese non era perfetto dal punto di vista grammaticale, ma né io né le mie famiglie abbiamo avuto problemi di alcun genere. Anzi, l'esatto opposto, e alla fine della settimana la preoccupazione divenne lasciare la mia prima famiglia.
Con loro mi sono sentita veramente bene, basti pensare che in casa la televisione non era mai accesa e il tempo trascorreva in compagnia, tra gite fuori porta, varie attività, come la pittura su seta, e splendidi discorsi che spaziavano dall'arte alla storia, dalla filosofia alle situazioni nei rispettivi paesi. 


Anche se non sempre ho ritrovato questa atmosfera di complicità (una settimana purtroppo non è molto tempo), ho vissuto un'esperienza meravigliosa, ogni famiglia si è dimostrata disponibile, cordialissima e di una gentilezza quasi disarmante, occupandosi anche del viaggio. 
Infatti le mie destinazioni erano il piccolo villaggio di Hàj ve Slezsku, nella Slesia, e la cittadina di Tàbor, in Boemia, rispettivamente quattro ore di treno il primo e un'ora di macchina la seconda distanti da Praga. A tal proposito, ho appreso che anche la Repubblica Ceca ha il suo bel repertorio di scherzi e prese in giro sulle differenze tra gli abitanti di una regione e l'altra; in particolare, i boemi sono definiti impettiti uomini d'ufficio e gli abitanti della Slesia rozzi lavoratori. Questi ultimi sono dispiaciuti del fatto che all'estero sono purtroppo prettamente conosciute esclusivamente la Boemia e Praga, perciò, se vi capitasse di trovarvi da quelle parti, un consiglio, visitate tutta la Repubblica Ceca, ne vale veramente la pena.
E gli abitanti, a qualunque regione appartengano, sono pieni di vita, anche se al contempo riservati quando la situazione lo richiede.
Unici punti oscuri di questo viaggio sono stati il perché ti "obbligano" a togliere le scarpe prima di entrare in casa e perché non mettono mai bicchieri e tovaglioli a tavola!
Credo che non lo saprò mai!
Ringrazio i Lions per il loro impegno e per questa possibilità, di cui possiedo un bellissimo ricordo e che sempre conserverò.