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ITALIA: what else?

Sono Stefano Patriarca, studente diciottenne residente a San Daniele, ridente cittadina del Friuli collinare, e quest’anno ho avuto il piacevole privilegio di poter prendere parte al programma di scambi giovanili promosso dal Lions Club International: è così che ho potuto trascorrere venticinque giorni della mia estate in Romania.
Tutto inizia un soleggiato sabato 26 luglio, all’aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari: è qui che incontro la mia instancabile compagna di viaggio, Sonia, con la quale ho condiviso questa esperienza memorabile; partiti, dopo una breve sosta a Monaco, atterriamo a Bucarest. I primi due giorni della nostra permanenza ci vedono impegnati come turisti alla scoperta delle bellezze della capitale: visitiamo musei, teatri, chiese, luoghi dall’elevato interesse storico-artistico, ammirando le meraviglie della Piccola Parigi dell’Est.

Giunge lunedì: è la data di inizio del Phoenix camp a Cabana Diham, località montana del distretto di Brasov situata a 1320m d’altitudine e incorniciata da una sublime cinta di maestosi monti. Il camp si rivolge a ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni, provenienti da una moltitudine di Paesi europei e non: si parla inglese, incessantemente, ci si scopre sempre più, continuamente, si condividono, di giorno in giorno, impressioni, emozioni, opinioni, ci si scambia frammenti di culture, lingue, tradizioni caratteristici di ciascuna nazione qui rappresentata.
Le attività proposte includono escursioni alla scoperta di suggestivi luoghi incastonati tra le montagne, la pratica sportiva, la visita di monasteri e castelli gelosamente custoditi (degna di menzione la fortezza di Bran, dimora di Vlad III, il tale che ha ispirato l’autore di “Dracula”), la sensibilizzazione alla preservazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale (attraverso seminari curati da esperti in materia); c’è tempo anche per una nuotata in piscina, per la presentation of countries (mediante video, power point o gallerie fotografiche), per lo shopping tra le vie del centro storico della città medievale di Brasov: c’è tanto da poter fare, vedere, capire, mai ci si annoia, tutto diventa amena scoperta.
Dall’8 agosto fino al termine del mio soggiorno sono stato ospite di una adorabile famiglia residente a Bacau, città della regione della Moldavia (zona nord-orientale della Romania): ho trascorso dieci giorni in totale empatia con le tre ragazze ospitanti e i loro genitori, sentendomi componente essenziale del loro vivere quotidiano. Ho avuto la fortuna di poter visitare città vicine alla mia e di rivedere alcuni ragazzi del camp ospitati presso altre host families, nonché di prendere parte a parties, uscite al cinema, serate in compagnia di simpatici amici rumeni.
In conclusione, occorre necessariamente tirare le somme: venticinque giorni in un Paese straniero, per certi aspetti completamente diverso dall’Italia, non sono affatto pochi, ma possono risultare una infinita serie di attimi felici quando ti accorgi di essere circondato da persone affabili e cordiali, da luoghi incantevoli e suggestivi, da un’atmosfera emozionante e, alle volte, oserei dire, addirittura commovente.