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ITALIA: what else?

Sono Marco e vengo dall’Italia, più precisamente dal Friuli Venezia Giulia, e ho avuto la fortuna di poter partecipare a questo campo Lions svoltosi in Romania. Aldilà dei vari pregiudizi che circondano questo stato, a mio parere infondati, l’esperienza che ho vissuto è stata molto costruttiva, nonché divertente.
Il campo Lions si è svolto in una località montuosa nel centro della Romania, a pochi chilometri dal castello dove dimorava il conte Dracula. Eravamo circa venti giovani e una decina di animatori e responsabili, da diverse nazioni: Italia, Romania, Finlandia, Danimarca, Svezia, Israele, Bulgaria, Turchia, Estonia e Polonia. In poco tempo abbiamo tutti socializzato e rotto il ghiaccio, forse spinti dalla curiosità di conoscere e confrontarsi con persone di diversa lingua e cultura.
Abbiamo alternato momenti di scambio culturale (presentazioni power point delle nostre nazioni) con giochi educativi e, naturalmente, momenti di svago. Naturalmente abbiamo approfittato del luogo per intraprendere una lunga camminata che (devo ammettere) non era proprio semplicissima.

La sera invece era dedicata ai film, ai giochi di società, e perché no? Anche a improbabili gare di ballo a suon di salsa…
La routine quotidiana che ci accomunava ha funto da collante tra noi giovani che ormai condividevamo tutto dalla mattina alla sera.
Non sono mancati nemmeno i momenti di interesse storico-culturale: un giorno è stato infatti dedicato alla visita di due castelli della zona di Brashov, uno dei quali è famigerato per essere stato la dimora del conte Dracula. E poco importa se il tempo alla fine della settimana è stato inclemente: questo non ha impedito lo svolgersi delle consuete attività, più una caccia al tesoro svoltasi nei boschi e un suggestivo fuoco di campo sulla cima del colle.
Non c’era una mattina che non  ci svegliassimo stanchi per la sera precedente, ma suppongo che questo sia un bene!
Non riesco a trovare significative manchevolezze nell’organizzazione del campo, si è svolto tutto (o quasi) secondo il programma, e se qualcosa è stato saltato è stata più che altro colpa delle avverse condizioni meteorologiche. A mio parere il legame stretto con gli altri giovani è stata la cosa più importante, se non altro perché eravamo tutti consapevoli di avere instaurato delle belle amicizie…e dato che l’obiettivo di questi campi è proprio lo scambio culturale, direi che il campo è stato un successo!

PARTE 2 (FAMIGLIA)

Per quanto riguarda la seconda parte dello scambio, svoltasi in famiglia, non c’è davvero spazio per alcuna critica. Ho avuto la fortuna di essere ospitato da una famiglia molto simpatica e alla mano, la lingua non è stata assolutamente un problema, in quanto parlavano spesso in inglese e a parte questo il rumeno non è di difficile comprensione…
Il ragazzo con cui ho condiviso l’ultima settimana non mi ha mai lasciato solo, anzi, mi ha sempre accompagnato in svariate attività che hanno spaziato dallo sport, alla musica, fino alle visite della città (Iasi) e al relax in una casa di campagna.
Il cibo era sempre ottimo e mai monotono in quanto pietanze: c’era sempre una buona varietà di carne, verdure, bevande e dolci, nella camera e nella casa avevo a disposizione tutti i comfort, nulla da ridire.
Sono sempre stato in grado di comunicare coi familiari, dall’arrivo in famiglia fino all’aeroporto per il viaggio di ritorno. Quest’ultimo è stato davvero estenuante ma fortunatamente non sono successi imprevisti e sono tornato a casa con un’ora e mezza di ritardo (grazie ai nostri efficientissimi treni interregionali)…
Come è già potuto trasparire dalla relazione, l’esperienza in Romania è stata qualcosa di assolutamente nuovo per me, e non esiterei a rifarlo se ne avessi la facoltà.

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