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ITALIA: what else?

Durante il mese di luglio di quest'anno ho trascorso il periodo più interessante ed entusiasmante della mia estate, nel corso delle tre settimane trascorse in Slovenia durante il Camp “Catch the Rainbow” 2013. Oltre a questa fantastica esperienza all'estero, la mia avventura con la splendida iniziativa degli scambi giovanili del Lions era iniziata una settimana prima della mia partenza; infatti quest'anno anche io e la mia famiglia abbiamo aderito all'iniziativa e ospitato una ragazza olandese il cui nome è Josephine.
Con lei ho trascorso una settimana durante la quale le ho mostrato diversi luoghi della mia provincia, oltre ad un paio di escursioni fuori provincia una delle quali non poteva che essere Venezia.

E' stata una settimana intensa oltre che di conversazione in inglese, anche dello scambio di informazioni sui rispettivi paesi, modi di vivere, scuola, divertimenti, musica e altro.
Nel contempo anche i miei genitori hanno instaurato un intenso scambio di mail con i genitori di Josephine il che ha contribuito a creare proprio un clima di amicizia tra la nostra famiglia e la sua.
Alla fine della settimana entrambi siamo poi partiti da Belluno, lo stesso giorno, ma con destinazioni diverse: io la Slovenia e lei il Campo Alpe-Adria 2000 nell'isola di Albarella, dove avrebbe trascorso le successive due settimane.
Ovviamente la separazione mi ha provocato una profonda tristezza; durante quella settimana è stato come se io avessi avuto la sorella che non ho e per i miei genitori è stata l'esperienza simile ad avere una figlia (io ho solo un fratello) in quanto Josephine era proprio diventata parte del nostro nucleo familiare.
La nostalgia che ho sentito durante il viaggio è stata, però, fortunatamente mitigata già nel tardo pomeriggio, quando sono arrivato a Lubiana, dove ho trovato la famiglia che mi avrebbe ospitato durante la mia prima settimana di permanenza in Slovenia.
La loro località di residenza era Rogaska Slatina, una famosa località termale nei pressi dei confini orientali della Slovenia con la Croazia, non lontano da Maribor, famosa località turistica sciistica che avremmo visitato qualche giorno dopo.
Durante il mio soggiorno la famiglia, composta da padre, madre e due figli Jure e Niko, mi ha dato molte informazioni interessanti sulla storia, geografia e tradizioni del loro Paese, oltre che farmi apprezzare i loro piatti tradizionali; ho mangiato veramente molto bene.
Mi hanno fatto visitare altre località slovene, e dopo avermi fatto conoscere i loro amici e parenti ho potuto dire di fare parte della loro vita quotidiana.
Questo mi ha reso molto felice.
Alla fine della settimana trascorsa insieme alla “mia famiglia slovena”, mi sono ritrovato nuovamente nella condizione di dover provare il dolore del distacco da persone a cui mi ero sinceramente affezionato.
Per fortuna al camp, dove la famiglia mi ha accompagnato, ho trovato da subito un formidabile gruppo e uno staff preparato, simpatico, in linea con il mio spirito, che mi ha portato a vivere 11 giorni in fantastica compagnia.
Abbiamo tutti legato subito, fin dal primo giorno, avuto la possibilità di conoscerci l'un l'altro e di imparare velocemente tutti i nomi dei compagni di viaggio, provenienti da diversi paesi del mondo: Brasile, Finlandia, Turchia, Spagna, Norvegia, Olanda, Portogallo, Polonia, Svezia, Danimarca, Serbia.
Nei primi giorni siamo rimasti nella piccola parte dell'Istria slovena, vicino a Isola, visitando i centri che una volta erano territori veneziani prima e italiani poi come Pirano, Portorose, Capodistria dove abbiamo ritrovato i segni del passaggio delle popolazioni suddette.
Alcuni giorni dopo, ci siamo nuovamente spostati verso nordest per essere ospitati in un delizioso alberghetto di Adergas, una piccola località poco lontano dalla capitale Lubiana. Qui abbiamo vissuto diverse avventure, come scalare una montagna che seppur non alta come quelle della mia provincia, ci ha dato del filo da torcere, oppure il fatto di andare in giro bendati per capire cosa provano i non vedenti e affrontare le tante avversità che noi che abbiamo la vista normale non consideriamo tali.
Infine per la terza volta in pochi giorni ho dovuto separarmi da persone con le quali avevo sviluppato un bellissimo rapporto di amicizia; ne è stata testimonianza una interessante iniziativa con la quale ognuno di noi ha scritto sui un foglietto un pensiero per ciascuno degli altri partecipanti. Ho raccolto tante bellissime testimonianze di affetto e amicizia, così come ho avuto piacere di scriverle io sugli altri compagni di avventura.
Ho veramente conosciuto delle persone straordinarie e uniche; mi piacerebbe proprio di avere ancora la possibilità di incontrarli.
L'iniziativa degli scambi giovanili del Lions è proprio stupenda; io sono molto contento di avere avuto la possibilità di poterla vivere, raccontare e spero di potere avere l'occasione di viverne ancora. Auguro a tutti i ragazzi di poter provare queste esperienze di diffusione di cultura e amicizia tra persone di tutto il mondo, partecipando agli scambi sia potendo recarsi nei camp all'estero o ospitando loro stessi ragazzi stranieri.

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