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ITALIA: what else?

La mia esperienza in Sri Lanka è stata davvero un sogno: ho trascorso tre settimane fantastiche e indimenticabili in una terra incantevole tra città antiche, giungla, templi buddisti, spiagge da sogno e parchi naturali e ho potuto conoscere delle persone eccezionali che hanno reso questa avventura qualcosa di veramente unico.
Partito la sera del 15 gennaio da Venezia, dopo uno scalo a Dubai di quattro ore e uno alle Maldive, dove ho potuto già sentire il caldo dell’estate tropicale, alle 18:30 ora cingalese sono finalmente arrivato al Bandaranayike International Airport di Colombo dove mi aspettava Manju, il mitico organizzatore del campo Lions. Da subito mi sono reso conto del traffico caotico che regna nelle strade della capitale dove bisogna farsi strada tra centinaia di tuk tuk, furgoncini, biciclette e ogni altro tipo di mezzo di trasporto su ruote. Ho trascorso la prima notte in famiglia, mamma e papà giovanissimi con due bambini di circa tre e due anni, e il primo giorno ho conosciuto gli altri componenti del gruppo: un ragazzo croato, uno polacco, due ragazze russe e due austriache, con i quali ho vissuto in stretto contatto per tutte le due settimane del campo. In serata abbiamo partecipato ad un meeting dei Lions con tanto di inno nazionale cingalese, abbiamo fatto le nostre Country presentations e cena tutti insieme.

Il secondo giorno, sveglia prima dell’alba, siamo partiti alla volta dell’antica città di Anuradhapura, prima capitale dello Sri Lanka. Ci spostavamo a bordo di una piccola corrierina guidata dal nostro simpaticissimo autista, soprannominato Crazy, per il suo pazzo stile di guida e la capacità di sorpassare tuk tuk zigzagando a destra e a sinistra nelle peggiori condizioni di traffico.
Dopo diverse ore di viaggio siamo arrivati al vasto complesso costellato dalle rovine di palazzi e templi sacri, dove tra le colonne e i resti archeologici si aggirano mucche, ibis e tantissime scimmie. Abbiamo visto i dagoba bianchi e l’albero della Bodhi, che si dice essere il più antico del mondo, ornato di bandierine e offerte votive. Veramente suggestivo. Non è mancata una sosta per il tipico spettacolo di un ipnotizzatore di cobra.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la rocca fortezza di Sigirjia, un’imponente formazione rocciosa dalle sembianze di un elefante che spicca dal verde della giungla sottostante. La rocca è circondata da giardini acquatici e laghetti e sulla sommità si possono vedere i resti della fortezza costruita per il sovrano e le sue concubine. Dalla cima, che si raggiunge grazie a una traballante scaletta metallica che si inerpica sulla roccia, abbiamo ammirato un panorama mozzafiato e un tramonto incantevole. 
Le due notti successive ci siamo fermati in albergo a Giritale; in questi due giorni di pura avventura abbiamo provato l’ebbrezza di cavalcare un elefante e stare perfino seduti a cavalcioni sulla sua testa dandogli di tanto in tanto una banana direttamente nella proboscide! Siamo stati in barca sul lago, abbiamo bevuto tè da tazze ricavate con noci di cocco scavate, mangiato dahal curry e pesce secco da foglie di banana nel villaggio di Habarana e, infine, abbiamo fatto un bellissimo safari su jeep aperte alla ricerca degli elefanti selvatici in una piantagione di teak. Il safari è stato veramente affascinante e siamo riusciti a vedere una famiglia di elefanti con tanto di piccoli che si sfamavano con foglie e arbusti. Una mattina, di ritorno dalla colazione, abbiamo trovato la camera devastata dalle scimmie entrata dalla finestra lasciata sbadatamente aperta e si sono sfamate di tutti i biscotti che hanno trovato!

Il 20 gennaio abbiamo visitato le rovine di Polonnaruwa, seconda capitale del regno, dove abbiamo esplorato templi in rovina e ammirato statue giganti del Buddha davanti alle quali le immancabili scimmie rubavano i fiori portati in offerta dai devoti.
Dopo un meeting e pranzo con i Lions al grandissimo Deer Park Hotel di Giritale ci siamo rimessi in viaggio verso Dambulla dove abbiamo ammirato i templi scavati nella roccia in cima ad una collina e decorati con splendidi dipinti e sculture di Buddha dorati.
Merenda a base di mango e ananas con peperoncino, siamo tornati in serata a Colombo, dove abbiamo passato un giorno di relax con le nostre host families per riprenderci dalle bellissime esperienze dei giorni precedenti. In serata io e Damir, il ragazzo croato, abbiamo preparato pizze multi gusto per tutti.
Sveglia all’alba e nuovamente in corriera con Crazy ci siamo diretti a Kandy dove abbiamo visitato il meastoso tempio del sacro dente del Buddha e, dopo una lunghissima coda, abbiamo scorto la preziosa reliquia. Abbiamo proseguito l’avventura nella Hill Country, dove abbiamo visitato una scenografica fabbrica di tè e ammirato i meravigliosi paesaggi dei Tea Gardens, dove i colori dei sari delle donne che lavorano nelle piantagioni risaltano tra il verde brillante di questo paradiso. Durante il tragitto ci siamo imbattuti perfino in un mangiatore di spade!
Dopo un giretto a cavallo e una bella dormita in corriera siamo arrivati all’Adventure Base Camp di Kithulgala, campeggio al confine con la giungla dove, dopo una bella grigliata rifocillante, siamo andati a dormire in tenda cullati dal rumore del vicino fiume.
All’indomani mattina ci siamo lanciati a fare rafting nelle rapide e abbiamo perfino fatto il bagno nel fiume che scorre nella foresta incontaminata guardando pascolare mucche sulle rive e sentendo i versi di migliaia di uccelli.
Tornati a Colombo dalle nostre host families abbiamo dedicato una giornata allo shopping girovagando per la città in tuk tuk.
Siamo quindi ripartiti alla volta di Galle, forte olandese nel sud dell’isola, e poi, dopo un buonissimo latte di cocco, alla volta di Hikkaduwa, località balneare per eccellenza dello Sri Lanka. Ci siamo fermati due notti in un hotel a ridosso del mare con spiagge paradisiache e un’acqua limpidissima dove abbiamo nuotato tra centinaia di pesci pagliaccio, dato da mangiare a giganti tartarughe marine centenarie, animato un matrimonio cingalese nella sala del nostro albergo e in serata ci siamo scatenati in una discoteca all’aperto. Il tramonto a Hikkaduwa, con il sole rosso che scende sull’Oceano Indiano, è stata una delle cose più suggestive dell’intero viaggio.
Tornati nella capitale abbiamo passato un bellissimo e intenso pomeriggio in un orfanotrofio dove abbiamo giocato, disegnato e ballato con tanti bambini pieni di vita e di voglia di divertirsi, sostenuti dai Lions club locali.
Durante gli ultimi giorni di campo abbiamo visitato la città e scoperto la sua storia, abbiamo avuto un incontro con un monaco buddista che ci ha parlato della sua religione e del suo modo di vivere la vita, abbiamo fatto meditazione e imparato a cucinare il dahal curry, il chicken curry e il coconut sambal, piatti tipici della cucina cingalese. Non poteva mancare un giro in tuk tuk…guidato da noi!!! Il ragazzo croato, Damir, si è perfino ribaltato con il suo mezzo a tre ruote dopo una curva troppo stretta, per fortuna senza troppi danni.
Per festeggiare la bellissima avventura insieme, l’ultima sera del campo, ci siamo concessi una buonissima cena a base di ostriche e pesce alla griglia sulla spiaggia, in uno dei più grandi hotel di Colombo, con il rumore delle onde in sottofondo.
Durante l’ultima settimana nello Sri Lanka, che ho trascorso in famiglia, nonostante qualche problemino intestinale, sono riuscito a visitare il National Museum e a scoprire i posti più suggestivi della capitale come la spiaggia di Mt Lavinia, il quartiere di Fort e Pettah con i nuovissimi palazzi del World Trade Center e il magnifico Galle Face Hotel, nel quale non si può fare a meno di fermarsi a sorseggiare un cocktail guardando l’orizzonte sull’Oceano.
Non è stato facile tornare a casa nell’inverno italiano e non sarà certamente facile riabituarsi alla vita reale di tutti i giorni dopo un’esperienza così bella e indimenticabile.
Mi ritengo davvero molto fortunato per aver avuto la possibilità di vivere queste tre magnifiche settimane in Sri Lanka e devo ringraziare veramente la mia host family, il coordinatore Manjula Wijesundera, Mario Nicoloso, Simonetta Mariotti, Guido Anderloni e tutte le persone straordinarie che hanno reso possibile tutto questo.

Grazie Lions!!!