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ITALIA: what else?

La destinazione da me scelta per partecipare al progetto di scambi del Lions Club è stata la Svezia. Inutile dire che tale esperienza mi abbia lasciato ricordi bellissimi e amicizie che porterò sempre con me. 
La mia famiglia, due coniugi entrambi membri del Lions Club, è stata fin da subito aperta e disponibilissima. Da loro ho trascorso la prima settimana del mio soggiorno in un paese chiamato Norrtalje, insieme ad un’altra ragazza di origine tedesca con cui ho stretto un forte legame. 
Per tutti i giorni che abbiamo passato insieme sono sempre riusciti a trovare qualcosa di bello da farci fare e ad impegnare le nostre giornate.

Siamo stati a Stoccolma due volte, la prima abbiamo ammirato la capitale dal fiume, facendo un percorso su un battello, mentre la seconda abbiamo visitato la residenza estiva del re. Numerose sono state le gite nei paesini limitrofi e abbiamo anche avuto l’occasione di salire sulla loro piccola barca e trascorrere una piacevole giornata tutti insieme lungo la costa del Mar Baltico. Abbiamo anche fatto visita ad un’altra famiglia, ospitante a sua volta due ragazzi molto simpatici che avremmo poi incontrato nuovamente al camp. L’interesse dei nostri “genitori” per le nostre culture e usanze era molto vivo e così la voglia di renderci partecipi delle tradizioni svedesi, è stato davvero triste doversi salutare alla fine di una bellissima settimana. La domenica la nostra famiglia ha accompagnato me e l’altra ragazza ospite al camp in cui avremmo trascorso le restanti due settimane del soggiorno. 

Il camp, Camp Viking, era situato nel mezzo fra la folta foresta e il mare, su cui era affacciato. 
Appena arrivati siamo stati accolti con un ricco buffet di benvenuto e con una presentazione di tipici balli svedesi, al termine della quale siamo stati smistati tutti nelle proprie camere. Il camp era diviso fra camere dei ragazzi e camere delle ragazze e ognuno divideva la stanza con due compagni\e, i bagni, sempre separati, si trovavano all’estremità della struttura ed erano condivisi, vi era poi la sala da pranzo dove ci ritrovavamo tutti per mangiare insieme. 
L’organizzazione era impeccabile, il camp manager Goran Pilstrom, coordinava le nostre attività alla perfezione e faceva sempre in modo che tutto andasse per il meglio. 
Abbiamo fatto varie gite tra cui una visita ad una centrale nucleare, alle miniere d’argento, a un centro di riciclaggio (il tema del nostro camp era ecologia e riciclaggio) a un centro di ricerca per studenti universitari e varie città come Stoccolma e Uppsala. 
Abbiamo anche avuto l’opportunità di salire su una nave vichinga e di visitare due villaggi vichinghi dove abbiamo svolto tipici giochi di epoca medioevale, cucinato pane e persino forgiato un uncino con incudine e martello. 
Anche nei giorni liberi al camp, in cui non avevamo gite programmate, trovavamo sempre qualcosa da fare. Vi era un membro del lions club locale che ogni due\ tre giorni veniva al camp e dava la possibilità a chi voleva di fare un giro sulla sua barca. Spesso invece ci piaceva organizzare escursioni di gruppo in canoa e andare a esplorare le numerose isolette vicine.
Le partite a carte e i giochi di società erano all’ordine del giorno e ogni sera avevamo tutti appuntamento intorno al fuoco per arrostire marshmellow e raccontarci storie. Nel weekend abbiamo anche organizzato una festa, ognuno ha cucinato qualcosa di tipico del suo paese e io e gli altri due ragazzi italiani abbiamo cucinato la pasta al salmone. L’atmosfera al camp era serena, vivevamo tutti bene gli uni con gli altri e non vi erano disaccordi di alcun tipo. 
Durante le due settimane che vi ho trascorso ho stretto amicizie bellissime e vissuto momenti indimenticabili. Spero di potere un giorno rivedere tutti quanti, ma soprattutto di vivere nuovamente un’esperienza come questa, la quale mi ha dato l’opportunità di maturare e di provare mille emozioni