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ITALIA: what else?

Nonostante la Svizzera sia al confine con l’Italia e possa sembrare un piccolo Paese molto simile al nostro, all’interno dei ventisei Cantoni si respira un’aria completamente diversa.
Ho trascorso la prima settimana di scambio nel Cantone dei Grigioni in una famiglia molto carina e ospitale composta da due genitori e due figlie, di cui una parlava italiano e l’altra purtroppo era assente a causa di un anno scolastico all’estero: mi sono sentito veramente a casa e, benché la mia permanenza sia durata solo una settimana, si è creato un legame molto forte e credo che il nostro rapporto continuerà in futuro. Durante la prima settimana, nonostante il tempo non sia stato particolarmente clemente, ho potuto esplorare, assieme alla famiglia ospite o con altri membri Lions del luogo, Coira, il capoluogo del Cantone, la famosa St. Moritz e ho perfino avuto occasione di visitare un'altra nazione: il Liechtenstein.

Anche nella seconda famiglia mi sono trovato bene: assieme a questa coppia senza figli ma con due piccoli Jack Russel Terrier di nome Twinkle e Shannon ho potuto esplorare il Canton Sciaffusa in bici, in battello, in barca… Ho assistito anche ad una manifestazione medievale dove “veri” cavalieri si sfidavano in una giostra a suon di spade e lance! Oltre a questo, assieme ad altri Lions, ho potuto visitare vari siti archeologici, le cascate del Reno (le più grandi d’Europa!) ed assistere ad una vera battuta di caccia.
Entrambe le settimane sono state ricche di impegni e ben pochi sono stati i momenti di noia e grazie a tutto questo ho potuto assaporare un pizzico di vita quotidiana in terra elvetica.
Ho trascorso le ultime due settimane di scambio nel campo a Rapperswil assieme ad una ventina di altri giovani presso un ostello a pochissimi passi dal lago di Zurigo. Posso sicuramente affermare che queste due settimane sono state le più belle della mia vita: nonostante le diversità caratteriali,culturali o linguistiche, si è venuta a creare un microcosmo molto particolare dove ognuno si è potuto sentire a proprio agio come in una grande famiglia: tutto ciò grazie all’abilita delle Camp Leaders e alla nostra predisposizione a conoscerci e creare nuove amicizie.
Al campo si sono alternati giorni densi di attività, come ad esempio l’esperienza in una vera fattoria svizzera (con sveglia alle quattro di mattina!),la visita a Zurigo o la lezione di pallanuoto, a giorni di “svacco” in cui ho potuto rilassarmi in pedalò sul lago, sparare con la balestra o semplicemente sdraiarmi a bordo piscina.
Giorno particolare è stato il Visitors’Day : vari membri Lions del luogo e anche le famiglie ospiti dei miei compagni di viaggio si sono riuniti assieme per festeggiare questa fantastica occasione di aver varie culture e nazionalità a stretto contatto: ognuno di noi infatti nei giorni precedenti doveva preparare un cartellone illustrando il proprio Paese per poi creare una piccola “mostra” per i nostri ospiti. E’ stata una grande opportunità per incontrare varie persone e far conoscere l’Italia all’estero.
Inoltre abbiamo deliziato i nostri ospiti con una fantastica esibizione canora in tedesco. Durante questa giornata ho potuto inoltre riabbracciare la famiglia ospite della prima settimana.
Molti sono stati le risate, i sorrisi e gli abbracci durante queste due settimane, ma oltre a ciò, posso considerare questo scambio una delle esperienze più costruttive della mia vita, poiché sentir raccontare in prima persona dalle mie amiche ucraina e israeliana la situazione nei loro Paesi è una cosa non da poco e che ti tocca nel profondo.
Il giorno più brutto è stato sicuramente il due agosto, il giorno della partenza: innumerevoli sono state le lacrime versate sul pullman che ci accompagnava all’aeroporto e indimenticabili gli ultimi abbracci tra di noi. Naturalmente non erano degli “addio”, ma dei “ciao” poiché il legame che si è creato tra di noi è talmente forte da superare le distanze ed oltre a sentirci continuamente attraverso i vari social network, ci siamo promessi l’un l’altro di rincontrarci in un non lontano futuro anche al di fuori della terra delle montagne, del cioccolato, degli orologi e dei treni sempre puntuali.
Un ringraziamento particolare va a tutti i Lions italiani e svizzeri che hanno reso possibile questa esperienza, alle famiglie Vetsch e Bark-Leuch, alle Camp Leaders Rebecca,Claudia,Sinja e Olivia e a tutti i ragazzi e ragazze conosciuti al campo che rimarranno sempre nel mio cuore.

 

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