Gli scambi giovanili sono decisamente un’esperienza fuori dal comune.
Il periodo passato in famiglia è stato pieno di attività, che mi hanno aiutato a conoscere il territorio circostante e a scoprire in modo diverso il mondo intorno a me.
Sfortunatamente, questo programma ricco ha occupato tutte le mie giornate, riducendo molto il tempo a mia disposizione per dialogare con la famiglia e per confrontarmi con i suoi componenti. In ogni caso, sono rimasto legato a loro.
La situazione al campo è molto particolare.
Ci si ritrova immersi di colpo in un mondo di colori, lingue e tradizioni diverse. La permanenza al campo può essere difficile, se si necessita di spazio per se stessi. Spazio materiale, che manca quasi del tutto quando si è compressi in una piccola struttura, e spazio temporale, che manca spesso quando si è circondati da una nuvola di ragazzi in festa. Dopo qualche giorno di ambientamento (a me ne sono bastati un paio) si impara a condividere non solo i propri mondi interiori, ma anche le docce, i bagni, i letti.
Anche le giornate al campo sono piene di impegni, e ci ritrova tutti insieme a vivere momenti che forse mai più si ripeteranno.
Quello che rimane del campo sono le persone. Non facce, persone. Persone che, forse, non rivedremo mai più, ma che resteranno. Sperando, con tutto il cuore, che ci si possa rincontrare.
Un grande grazie a tutti i Lions che hanno permesso che questo mio sogno si avverasse.