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ITALIA: what else?

9 luglio.
Finalmente si parte! Meta: Ungheria. All’aeroporto ho incontrato subito la mia prima host-family, due persone molto cordiali che avevano due figli e oltre a me ospitavano un ragazzo messicano, così mi sono ritrovata ad avere ben tre fratelli. Con loro ho trascorso poco tempo, in quanto il giorno successivo mi hanno accompagnata al campo, ma sono riusciti fin da subito a dimostrarmi la grande ospitalità degli ungheresi e ad insegnarmi parte della loro tradizione, iniziando dalla “Pàlinka” la loro grappa fatta in casa. Per quanto riguarda il cibo, visto che ci sono faccio una piccola parentesi in merito, posso assicurare che è ottimo. Da provare la zuppa fredda di frutta che ci servivano praticamente sempre prima di mangiare, con mia grande approvazione.

10 luglio.
Al campo “Discover Hungary” eravamo 28 ragazzi provenienti da 18 Paesi diversi. La prima parte del campo si è svolta attorno a Pécs, mentre gli ultimi tre giorni ci siamo spostati a Budapest, dove abbiamo alloggiato presso un dormitorio universitario, che come sistemazione si è rivelata migliore perché ci ha permesso di essere più uniti, nonostante l’albergo a Pécs fosse più confortevole. Le prime sere c’è stata la presentazione dei Paesi, e quella italiana ha riscosso un gran successo! Tutti i ragazzi, poi, avevano portato anche biscotti, dolci e specialità tipiche nazionali così ciascuno ha conosciuto al meglio non solo la cultura ungherese ma è stato un vero tour culinario intorno al mondo, dalle caramelle cinesi che si mangiano con la carta, al liquore del Perù. Durante il giorno abbiamo fatto mille attività diverse, da quelle più estreme, come fare tree climbing o andare a cavallo, a quelle più rilassanti, come trascorrere una giornata alle terme o andare all’aquapark. La sera ci portavano fuori a passeggiare per le vie del centro, a ballare, una volta siamo andati in piscina oppure restavamo a chiacchierare in compagnia in hotel. L’ultima sera le partenze si sono susseguite ininterrottamente durante la notte ma alle 7 di mattina sono ceduta e ho deciso di andare a dormire un po’. Con mio grande stupore, alcuni dei ragazzi in partenza sono tornati a svegliarmi per salutarmi di nuovo prima di lasciare l’ostello.
21 luglio.
La mia seconda host-family era composta dai genitori e due figlie, di cui avevo già avuto modo di conoscere la maggiore in quanto era stata co-leader al campo. Fin prima della mia partenza si erano dimostrati aperti e disponibilissimi a soddisfare ogni mia curiosità, e durante la mia permanenza mi hanno fatta sentire sempre come a casa. Con loro ho visto quella che secondo me è la parte più caratteristica e vera dell’Ungheria. Abbiamo visitato diverse città nel nord-ovest dell’Ungheria, fino al confine con l’Austria, e ho avuto modo di vedere molte fiere e manifestazioni, come l’Anna Bàl, una specie di prom con la sfilata per le vie del centro di centinaia di ragazzi e ragazze con costumi sfarzosi. Una cosa curiosa è che in alcune cittadine nel nord dell’Ungheria le persone mettono a noleggio il proprio giardino, per cui è comune vedere tende piantate nel cortile delle case o ragazzi che fanno l’autostop con un grande zaino in spalla. L’Ungheria mi è piaciuta molto anche dal punto di vista naturalistico, perché è molto verde, con i boschi si alternano ad infinite campagne puntellate di covi di paglia o coltivate a girasole. La regione più turistica è quella del lago Balaton, considerato dagli ungheresi il loro “mare”. 
27 luglio.
“No, non può essere possibile, è davvero il 27 luglio?!?”; queste tre settimane in Ungheria sono volate, ma non è sempre così quando ci si diverte in compagnia? Molto spesso le persone che incontravo mi chiedevano perché avessi scelto questo Paese e che cosa mi aveva colpito, ma alla domanda che cosa proprio non mi piacesse, non trovavo una risposta. Consiglio indubbiamente a tutti questa meta per la buona organizzazione del campo, l’ospitalità delle persone, per conoscere una cultura diversa e per vivere un’esperienza che di certo lascia il segno e tanti tanti ricordi!
Ringrazio il Lions club per avermi dato ancora una volta l’opportunità di partecipare ad uno scambio e in particolare tutti coloro che si sono presi cura di organizzare queste splendide tre settimane e di mantenere i contatti che mi hanno permesso di andare in Ungheria. Veramente grazie grazie grazieeeeeeee!!! 

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