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ITALIA: what else?

Il 1 agosto doveva iniziare la mia avventura di scambi giovanili in Ungheria:purtroppo, per un problema di overbooking, la mia partenza è stata posticipata al giorno seguente e così sono tornata a casa dall'aeroporto di Venezia con le lacrime e con una buona dose di nervosismo, all'idea del disagio che stavo procurando alla famiglia e all'idea che il giorno dopo avrei dovuto volare prima fino a Francoforte e poi da Francoforte a Budapest.
Il 2 agosto però le cose sono andate per il verso giusto, e anche se il mio primo aereo è arrivato tardi a Francoforte, sono riuscita a prendere la coincidenza e ad arrivare a Budapest!! 
Lì ho trovato ad accogliermi Leila, la ragazza della famiglia, e suo padre. In circa tre ore siamo arrivati nel loro villaggio e alle 10 di sera abbiamo cenato.
Con la famiglia ho passato davvero una bella settimana: mi sono trovata molto bene, ero trattata come una figlia, e per di più io e Leila abbiamo scoperto di avere un sacco di cose in comune (tanto che ora, quando ci scriviamo, ci chiamiamo a vicenda "my twin"). 

E' stata una settimana abbastanza tranquilla, perché vivendo in un piccolo villaggio non c'erano molte cose da fare, ma ho passato bei momenti a chiacchierare con Leila, e in più io, Leila, sua sorella e sua mamma siamo state 2 giorni in un paesino diciamo turistico, con una grande struttura di piscine, dove loro hanno una casa.
Sabato 8 agosto è poi iniziata l'avventura, anzi, la MAGICA avventura del Campus.
Raccontare tutto ciò che è stato fatto e soprattutto le emozioni provate in quei 10 giorni è pressoché impossibile!
Eravamo 17 ragazzi da tutta Europa, seguiti dal Leader Donat e da 5 co-leaders. Abbiamo alloggiato in un comodo albergo a Pecs per i primi 8 giorni, mentre gli ultimi 2 giorni le abbiamo trascorsi nella magica citta di Budapest, che purtroppo non abbiamo potuto visitare al meglio, dato il poco tempo che avevamo a disposizione.
Ricordo che inizialmente, forse per i primi 2 giorni, ero molto spaventata perché mi sembrava che tutti gli altri sapessero l'inglese troppo bene e avevo paura di non riuscire a fare vere e proprie conversazioni; ma ben presto mi sono lasciata andare e tutto è andato per il meglio!!
Abbiamo fatto tante attività di vario genere, dalle camminate nei boschi ai bagni nei laghi e nelle piscine, dalla visita al villaggio ecologico alle gite in barca.
Ma la cosa più importante che mi è rimasta di questa esperienza è stato il modo in cui siamo riusciti a legare tra noi: abbiamo vissuto insieme tantissimi momenti che non potrò davvero mai cancellare e che porterò per sempre nel mio cuore.
Ogni sera trovavamo il modo di stare assieme, o in città nei vari Pubs, Clubs o Disco, oppure nelle nostre stanze: e abbiamo riso, giocato, scherzato, ballato tantissimo.
La mattina della partenza è stata davvero traumatica: già alle 10, quando il primo gruppo si stava preparando per essere portato all'aereoporto, ecco che hanno avuto inizio i fiumi di lacrime, per tutti!! Io poi non riuscivo più a smettere di piangere!!
Certo, ci sono stati anche alcuni problemi: a mio avviso il problema principale è stato il cibo, ma mi sono adattata; in famiglia mi sentivo trattata talmente bene che non me la sentivo di rifiutare nulla, quindi ho sempre mangiato più o meno tutto, mentre durante i 10 giorni del Campus ho gestito diversamente la cosa, ma non ho avuto difficoltà!
Da quando sono tornata da quest'esperienza, che auguro a chiunque di avere l'opportunità di fare, io mi sento una persona diversa, maturata un po' in tutto per svariate ragioni: sia per il fatto di essere lontano da casa, sia per la convivenza con gli altri ragazzi, anzi, soprattutto per quest'ultimo motivo.
E' stato davvero significativo vivere per più di una settimana con ragazzi provenienti da Stati così diversi e scoprire ben presto che, alla fine, siamo tutti uguali: abbiamo le stesse passioni, che possono essere la musica, la danza, la fotografia, gli amici,  e la stessa voglia di divertirsi e soprattutto proviamo le stesse emozioni di rabbia, paura, serenità, gioia, malinconia.
Quest'esperienza mi ha cambiata davvero tanto e mi è davvero sevita per crescere sotto molti aspetti, anche per l'inglese, che  ho potuto finamente usare fuori dal contesto scolastico e quindi migliorare.
Ora fortunatamente, grazie a MSN e a Facebook, mi sto tenendo in contatto con buona parte degli altri "Campers", che mi mancano un sacco, e presto forse mi incontrerò con gli altri due ragazzi italiani, con cui ho legato molto, e con un ragazzo turco, che dovrebbe venire a Milano.
Spero di poter ripetere in futuro un'avventura come questa, anche se so per certo che questa resterà viva nel mio cuore per sempre: guardando le foto e sentendomi con gli altri ragazzi, mi rendo conto della fortuna che ho avuto, e i momenti passati in Ungheria diventano sempre più indelebili dentro  di me.

Grazie Lions Club