Il viaggio di andata, avvenuto verso la fine di Luglio, ci ha visti fare tappa in un primo momento a Francoforte, successivamente a Whitehorse (per una sosta tecnica) e infine a Fairbanks in Alaska.
Qui siamo stati accolti da un Lions Member e sua figlia che hanno portato noi italiani, altri due ragazzi belgi e due austriaci (che abbiamo avuto l'onore di conoscere sul volo Francoforte-Fairbanks) nella loro dimora dove già risiedevano da un paio di giorni altri ragazzi facenti parte del nostro stesso scambio.
Qui abbiamo trascorso la notte in attesa di iniziare la nostra avventura al campo. Il giorno seguente infatti abbiamo raggiunto il luogo in cui si sarebbero svolte le principali attività per le prossime due settimane.
Qui abbiamo conosciuto tutti gli altri ragazzi.Il campo era diviso in una casa più grande, in cui vi era la cucina e una specie di sala riunione, e altre case che invece erano adibite all'igiene personale o come dormitori. Inoltre vi era un'altra struttura al centro di queste (davanti alla quale abbiamo anche fatto la foto di gruppo) in cui vi erano delle lavatrici due computer e attrezzi sportivi.
Da qui ci muovevamo in diversi posti con un pulmino giallo bellissimo (che faceva molto scuola americana).
Abbiamo visto diversi musei come il museo del ghiaccio oppure il museo di storia naturale. Abbiamo anche partecipato ad una parata in cui si festeggiava l'anniversario della fondazione di Fairbanks e noi ragazzi eravamo incaricati di distribuire alla folla bandiere americane!
Dopo aver visto l'oleodotto e essere stati ospitati più volte da diversi Lions Member abbiamo caricato il pulmino di tende e valigie in direzione di un parco nazionale vicino a Fairbanks. Qui abbiamo sostato per due notti. Eravamo immersi nella natura e ci risvegliavamo con un paesaggio da sogno. Peccato però per il vento tempestoso che ha rotto la maggior parte delle tende! La mattina, un attimo prima di lasciare questo posto, ci hanno fatto visita due Moose.
Sono veramente enormi! Tornati al campo ci siamo riposati per qualche giorno e fatto qualche piccola attività per poi intraprendere il grande viaggio fino a Whitehorse. Abbiamo suddiviso il viaggio in tre giorni e due notti. Il primo giorno il nostro autista ha guidato per sei lunghe ore e abbiamo trascorso la notte in una scuola americana. Il secondo giorno abbiamo sostato in un tipico campfire vicino ad un lago. Infine l'ultimo giorno volata finale verso Whitehorse.Qui prima di andare nelle rispettive famiglie siamo rimasti ancora insieme per due o tre giorni in una casetta in legno a 30\45 minuti di pulman dalla città.
Questo luogo ci ha anche regalato l'Aurora. Un'esperienza fantastica e inaspettata! Successivamente a questo campo siamo stati smistati nelle varie famiglie. Beatrice era da sola mentre edoardo era con un ragazzo austriaco ed io invece con un ragazzo belga e un altro tedesco (il primo ci ha lasciato dopo pochi giorni per raggiungere i suoi a Las Vegas). In famiglia tutto a posto. Ci lasciavano incontrare molto spesso fra di noi in downtown. Qui siamo andati un paio di volte al cinema, una miriade di volte in giro per la main street e una volta nel loro centro sportivo in cui si poteva praticare ogni sport a costo decisamente ridotto. Dopo altre attività di gruppo è arrivato l'ultimo giorno. Eravamo tutti tristi di perdere i contatti con le persone che avevamo conosciuti lì ma anche un pochino felici di ritornare ognuno nella propria patria. Peccato però che il viaggio di ritorno sia stato traumatico se così possiamo dire. Whitehorse ancorage: tutto a posto. un'ora e mezza precisa.
Ancorage Francoforte? lasciamo perdere.
Si è aperta una porta di emergenza e non riuscendola a chiudere (perchè vi era in mezzo anche lo scivolo che si è aperto) siamo partiti con un giorno di ritardo. Arriviamo a Francoforte dopo altre vicissitudini, facciamo la fila per il check in direzione milano linate. Ariiviamo davanti al bancone e non ci imbarcano. Perchè? siete arrivati troppo tardi. E come se siamo scesi adesso? Mistero della fede. Fatto sta che abbiamo dovuto prendere un volo per milano malpensa se no dovevamo aspettare quasi 5 ore per il successivo volo diretto a Linate. Arrivati a Malpensa scopriamo che parte dei nostri bagagli non c'erano quindi abbiamo dovuto anche far la fila per segnalare la nostra valigia. Questo è un sunto abbastanza magro di ciò che è successo in un mese nel nostro scambio.