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ITALIA: what else?

Sin dal primo momento in cui ho accettato di partecipare allo scambio partendo per la Turchia molte persone intorno a me erano scettiche.
Ogni giorno la gente mi dava del pazzo ricordandomi gli episodi spiacevoli legati al terrorismo avvenuti nel paese e nei luoghi che io avrei visitato ma, nonostante fossi un po' spaventato al momento della partenza, sono partito e, sinceramente, non me ne pento minimamente.
Sono partito dal'Italia il 10 Luglio e sarei dovuto tornare il 31 Luglio ma in realtà e andata diversamente.
Come avrete visto dai media la sera del 15 Luglio in Turchia c'è stato un fallito tentativo di golpe che ha compromesso il normale andamento del programma dello scambio poiché, per ovvi motivi di sicurezza, tutti i campi sarebbero cominciati dopo quella data sono stati cancellati.

Nel momento in cui questa decisione ci è stata comunicata devo ammettere di essermi sentito veramente arrabbiato ma, ripensandoci, era la cosa più giusta da fare e vorrei ringraziare il Lions International per l'aiuto fornitoci.
Questo report, però, non serve per parlare di politica estera ma per raccontare la mia esperienza in questo fantastico paese che, sicuramente, è l'esperienza più bella che mi sia capitata finora.


Sono partito da Bari ed ero super eccitato poiché e stata la mia prima volta all'estero e, salito sul aereo, abbastanza incredulo per la magnifica opportunità a me concessa.
Sì, perché è solo stando in volo e vedendo la terra scorrere sotto di me come un mappamondo sotto la mia mano che ho realizzato di non essere più in Italia, di essere da ora in poi in un paese a me alieno per usanze e tradizioni e soprattutto per linguaggio, di dover sostituire la mia lingua con l'inglese per essere capito e di dover aprire la mia mente per apprendere quante più cose possibili riguardo la Turchia per sfruttare appieno questa occasione.
Nel mio piano di volo avevo un singolo scalo all'aeroporto di Istanbul (Atatürk airport), lo stesso aeroporto in cui poche settimane prima tre kamikaze si erano fatti esplodere causando decine di vittimema, arrivato lì, ecco davanti agli occhi una visione idilliaca, un aeroporto stupendo talmente frenetico e pieno di etnie diverse da farti dimenticare i fatti di cronaca e capace di farsi amare a prima vista.
Dopo la breve attesa in aeroporto ho preso il secondo volo con destinazione Adana.
Adana è una città situata all'incirca nella sezione centro-meridionale della Turchia, è la quinta per popolazione nonostante sia abitata da 2.500.000 persone circa ed è stata sin dalla sua fondazione una città famosa per la ricchezza culturale.
Questa sua fama è dovuta principalmente al fatto che col passare dei secoli diverse popolazioni si siano alternate nei territori limitrofi alla metropoli, in particolare in una vallata bagnata da due fiumi chiamataçukurova nella quale sono andato a visitare rovine di monumenti persiani, rovine ottomane, rovine greche e addirittura con mio grande stupore un sito archeologico romano pieno di mosaici tipici degli scavi del centro italia o in generale dei territori romani.

Dal punto di vista paesaggistico i posti erano stupendi poiché c'era sempre del verde in quanto la zona è altamente fertile e, inoltre, la presenza dei due fiumi e di un enorme lago rendevano il tutto più magico e fiabesco.
Nella città ho potuto visitare anche parecchi musei di diverso genere ma quello che ho preferito maggiormente è sicuramente quello dedicato all'indipendenza turca poiché, in quanto amante della storia, penso di non aver mai sentito nulla di più bello della nascita dello stato turco guidato da una figura politica di enorme rilievo quale quella di Mustafa Kemal Atatürk che oggi viene ricordato in Turchia con enorme rispetto infatti, in qualsiasi luogo si vada, si troveranno sculture, busti, monumenti o ritratti a lui dedicati.
Un altro luogo visitato che difficilmente dimenticherò è la moschea di Adana (sabancı merkez camii) che è la più grande della città ed è inoltre una delle più grandi della Turchia superando in grandezza e capacità la moschea blu di Istanbul.
Personalmente non sono una persona religiosa ma visitando la moschea ho avuto l'opportunità di assistere a una delle 5 funzioni di preghiera giornaliere e devo dire che non ho mai provato emozioni forti come quelle provate durante la "messa" islamica poiché il modo in cui l'Imam recitava i versi del corano in una specie di canto cantilenante creava attorno a se un'atmosfera ipnotica che non saprei proprio spiegare in parole.
In generale la città era molto bella piena di stimoli e di locali in cui andare a passare il tempo con gli amici. 
Per quanto riguarda la host family, invece, non posso far altro che ringraziare il Lions perchè stando con la famiglia mi sono sentito veramente a casa e sono stato trattato come un figlio.
Sono stato ospitato dalla famiglia Ateşoğlu composta da 4 membri: Yaşar (padre), Berna (madre), Gülgün (figlia grande), Övgün (figlia piccola).
Le persone con cui ho legato di più in famiglia sono state la mia host mather e Övgün.
Con la prima probabilmente perchè mi ha sin da subito trattato come un figlio, anche perché ero il primo maschio in casa, dimostrandosi sempre cortese pronta ad aiutarmi e ascoltarmi e a voler imparare aspetti della cultura italiana senza dimenticarsi di tramandarmi le loro usanze.
Con Övgün invece mi sono trovato bene immediatamente poiché lei, essendo la più giovane, sapeva molto meglio quali fossero le mie esigenze in quanto ragazzo all'estero facendomi, quindi, non solo scoprire nuove cose sulla Turchia ma portandomi anche in locali belli e pittoreschi in cui ho potuto scoprire, parlando con altri suoi amici, gli aspetti simili e le differenze abissali che ci sono fra la vita di un adolescente in Italia e in Turchia.
Inoltre, con lei, cresceva un qualcosa di speciale ogni qual volta nei momenti di relax in casa cominciavamo a parlare del più e del meno e, a tal proposito, ricordo ancora la sensazione che provai nel momento in cui mi ha raccontato di essersi trovata all'aeroporto di Istanbul la sera dell'attentato e di come si sentisse in quel momento. Quel momento è stato il più profondo che ho condiviso con lei e quindi quello che ci ha fatto legare di più.
Nonostante non abbia partecipato al campo e quindi non mi sia potuto confrontare con culture di altre nazioni del mondo un assaggio di questa esperienza l'ho avuto poiché la mia host Family oltre a me ospitava anche una ragazza indiana di nome Priyansha con cui parlare è stata un 'esperienza emozionante poiché mentre la cultura turca per certi versi è simile alla nostra,quella indiana è completamente diversa e tutta da scoprire ecco perché l'India è un altro paese da aggiungere alla lista. 
Quindi, in sintesi, posso ritenermi più che fortunato perché ho conosciuto persone magnifiche che sempre avrò nel cuore, ho visitato posti che rimarranno sempre impressi nella mente, ho assaporato e odorato cibi e spezie eccezionali, ho vissuto uno dei paesi più belli del mondo, ho sentito parlare una delle lingue più belle che esistano (il turco che per giunta ho deciso di imparare) e l'unica cosa che posso fare per sdebitarmi e urlare un enorme GRAZIE !!!
Grazie al Lions International che da anni con organizza questi progetti di scambi giovanili dando a ragazzi di tutto il mondo la possibilità di scoprire quanto questo sia vario e speciale facendoci inoltre capire come per quanto due città possano essere lontane nel mondo grazie a questo progetto si ritrovino improvvisamente dietro l'angolo grazie alla rete di contatti e amicizie che si intrecciano fra i continenti.
Infine un ultimo ringraziamento va a tutti i responsabili degli scambi che si dedicano con cuore e dedizione ai ragazzi assumendosi responsabilità enormi e facendosi in quattro per assicurarci la miglior esperienza possibile seguendoci h24 in tutto il mondo...
GRAZIE.