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ITALIA: what else?

Dopo mesi e mesi di lunga attesa, arriva il giorno della partenza, 09/07/2016, un giorno che non dimenticherò mai. Dopo circa 15 ore di volo in compagnia di due ragazzi italiani, arrivo all'aereoporto di Porto Alegre, Brasile. Abbiamo subito che capito che il Brasile non è solo Spiagge immense, uccelli esotici, brasiliane in costume e sole, perchè al nostro arrivo abbiamo trovato il freddo "invernale" 
Quando siamo atterrati ad accoglierci c'erano le nostre host families, le strade di noi italiani si sono separate. La mia host family mi ha subito portata a fare una visita veloce della città di Porto Alegre, abbiamo cenato in un centro commerciale e dopo 4 lunghissime ore di viaggio finalmente arrivo a casa, nella città di Passo Fundo. 

Il mattino dopo la mia Host Family al completo mi ha accolta con un Pranzo favoloso completamente a base di carne (la migliore al mondo a mio parere), tutti mi accoglievano a braccia aperte con abbracci e baci, nonostante fosse la prima volta che vedevo quelle persone, non si può non innamorarsi del calore umano che i Brasiliani ti trasmettono. Dopo solo un giorno passato in compagnia di queste persone mi sono subito trovata a mio agio, la mia Host Family era la mia Famiglia.
Il giorno successivo ho preparato il mio primo Chimarrao un infuso di Mate ed acqua, praticamente è come il tè per gli inglesi, lo bevono ogni giorno, ad ogni ora, ha un sapore amaro, sembra tè ma con un sapore molto più forte. Ho fatto amicizia con amici della mia Host sister che sono diventati poi anche miei amici.
Nei giorni successivi ho frequentato le lezioni con la mia Host Sister, e ho notato che la scuola è molto differente dalla nostra, i professori sono visti come veri e propri amici, e tutte le materie mi sembravano più semplici, in particolare la matematica. 
Ogni giorno provavo e visitavo cose e posti nuovi; il cibo era buonissimo, il paesaggio anche. La città era immersa in una strana tranquillità e calma. 


Una delle ultime sere il Lions Club della mia città, ha organizzato una cena di beneficenza e per accogliermi in Brasile, c'erano più di 700 persone. Tutti venivano a salutarmi, e credetemi essere italiani è un bel vantaggio, mi trattavano come Dio sceso in terra, tutti volevano stringermi la mano e chiedermi da che parte dell'Italia venivo, mi parlavano in Talian, un misto tra italiano e dialetto veneto, in quanto la maggior parte delle persone che vivono nel Sud del Brasile hanno antenati italiani, ero la protagonista della serata, ero vista come una specie di "miracolo", non gli sembrava vero che un'italiana dall'Italia fosse lì con loro a parlare della Terra Natia. Ed è stato un onore per me parlare con queste persone e ballarci insieme ( perchè si, ho dovuto ballare con loro, per non offenderli) 
Gli ultimi giorni la mia Host Sister mi ha portato ai "Sette Cieli", un posticino, nella periferia dal quale si poteva vedere tutta la città al tramonto, in quel posto ho realizzato l'estrema povertà che assale il Brasile in quanto, sotto la bellissima città c'era una piccola Favela, dove bambini scalzi correvano e giocavano con bambole di pezza, una scena veramente toccante. 


Infine il Leo Club ha organizzato una serata prima degli addii, dove mi hanno ricoperta di regali e foto, ho creato rapporti di amicizia fantastici che spero durino per sempre.
Gli ultimi due giorni la mia famiglia mi ha portata fuori città, a Gramado e Canela, due posti stupendi, famosi in tutto il Brasile per: la cioccolata, il palazzo dello spettacolo e la fonduta.
La cosa più mozzafiato è stata la cascata di Canela,  dove la magnificenza della natura supera ogni limite di bellezza. Dopo questa meravigliosa gita, arrivano gli abbracci di addio, le lacrime di gioia per l'essersi conosciuti e le lacrime vere per il doversi lasciare. 
Ma l'ultima settimana è stata la più bella in assoluto, Il Camp, eravamo in più di 40 ragazzi, ho conosciuto persone meravigliose, anche se essendo in così tanti legare con tutti è stato impossibile, ma i legami che ho creato con alcune di quelle persone so, che non si spezzeranno mai. 
Noi italiani (eravamo in 6) ci siamo uniti un sacco e ovviamente ci siamo fatti riconoscere aanche in Brasile, abbiamo cantato e ballato sopra un palco insieme ai Partigiani (una band Brasiliana poco conosciuta), abbiamo avuto l'onore di diventare "amici" del sindaco di Flores Da Cunha, eravamo i più amati dai brasiliani. Abbiamo visitato città, cascate (tantissime cascate) e Leo Club che ci accoglievano a braccia aperte. E ho capito che la cosa più bella del brasile sono proprio i Brasiliani. Ho amato quel posto con tutta me stessa e ncora oggi parlarne e pensare a quei giorni stupendi mi porta una grande malincolinia nel cuore, il Brasile sarà per sempre la cìmia Casa, una parte di cuore che mai e poi mai svanirà. 
Questo viaggio mi ha cambiata, mi ha aperto la mente a cose nuove e diverse e se tornassi indietro lo rifarei mille volte. Quindi , per coloro che sono indecisi sul fare o no un'esperienza simile voglio solo dire, tentate, provateci e sicuramente non ne resterete delusi.