Che dire? Questo è il mio secondo scambio con i Lions ed è stato totalmente diverso dal primo (ha inciso molto il camp durato due settimane invece che una soltanto).
La settimana in famiglia è stata fantastica, mi hanno fatto fare tante attività e superare, o per lo meno controllare meglio, anche una mia paura: le vertigini.
Sono ancora in contatto con loro e visto che il padre viaggia molto mi ha promesso che mi farà visita quando passa da Firenze (il che accade perlomeno una volta al mese mi ha detto!).
Le due settimane nel campo sono state uno spettacolo.
I campers erano tutte persone fantastiche ed anche i camp leaders e, più di tutti, il camp director. All'inizio era tutto preso con la sua disciplina e rigore, poi si è sciolto anche con noi, e tutti lo abbiamo considerato un po' come una figura quasi paterna.
Con due settimane a disposizione per conoscerci abbiamo avuto l'occasione di conoscere ogni sfaccettatura dell'altro, e non come l'anno scorso solo una superficiale infarinatura. Questo ha permesso al gruppo, o perlomeno a diversi campers, di conoscersi a fondo e di diventare buoni amici!
Io in particolare ho legato molto con la mia compagna di stanza, Paola dalla Puglia, un'altra Italiana, Marta dalla Sicilia, e due Spagnoli: Humberto e Nacho da Malàga.
Abbiamo legato subito, fin dalla prima sera e l'ultima per noi è stata un disastro. I due Spagnoli erano i primi a partire e non sapete cosa vuol dire passare dal vedersi tutti i giorni tutto il giorno a vedersi qualche volta su Skype o messaggiare un po'. Questo processo viene segnato da un ultimo abbraccio e chi come me, ha già fatto questa esperienza, lo sa bene ed è difficile.
Ma queste sono esperienze che ti cambiano la vita, perché ti cambiano e di conseguenza tu cambi il tuo modo di vedere e vivere le cose.
Quindi ringrazio di cuore tutto lo staff dei Lions per avermi dato anche quest'anno la possibilità di prendere parte a questa magnifica e formativa esperienza.
Grazie mille,