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ITALIA: what else?

Se dovessi raccontare la mia esperienza e tutto ciò che ho vissuto minuziosamente, potrei sicuramente improvvisarmi scrittore. Ad essere sincero, tuttavia, prima di partire ero scettico, essendo questo viaggio la mia prima esperienza estera. Pensavo infatti a chi visitava la Spagna, la Germania o gli Stati Uniti come prima volta mentre io, invece, avevo la possibilità di conoscere ed apprezzare un paese semisconosciuto come la Lituania.
Storia, cultura, cucina, territorio e non solo: chi come me ha avuto l'opportunità di vivere in questo piccolo paese deve superare i pregiudizi e cogliere ciò che di fantastico può offrire. Ed è questo l'aspetto che dà valore ad un semplice viaggio in “ Lietuva”. 

La Lituania è un paese relativamente giovane, in quanto ha ottenuto l'indipendenza dalla Russia solo nei primi anni '90, dopo aver lottato e combattuto per i propri diritti e la propria libertà sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
La tranquillità regna sovrana e, da quanto mi è stato raccontato, il tasso di criminalità è basso; il posto perfetto per vivere, insomma.
Nel mio girovagare per le città lituane ho potuto assaporare anche la fantastica cucina, basata su pochi elementi deliziosi con l'aggiunta di molte spezie, ogni tanto forse anche troppe.
Uno degli aspetti però che mi ha colpito particolarmente è stato il territorio, che alle città ricche di vita industriale ed economica affianca paesaggi naturali incredibili ed unici che ho apprezzato diverse volte sia durante il campus sia durante la permanenza nella host family.


Senza quest'ultima non avrei potuto fare niente di tutto ciò che ho fatto, ed un semplice grazie non basta. Mi hanno accolto come se fossi un figlio, come se fossi un membro importante della famiglia. Mi hanno fornito tutto ciò di cui avevo bisogno, non solo a livello materiale ma anche e soprattutto a livello affettivo.
Non ho sofferto la lontananza da casa proprio grazie a loro, dal momento che mi hanno fatto sempre sentire a casa. Non saprei dire se la loro è telepatia, ma mi capivano al volo, proprio come i miei genitori qui in Italia. Credo di aver trovato delle persone eccezionali, che porterò nel mio cuore per sempre e che sicuramente ritroverò lungo il mio cammino.
Mi hanno fatto conoscere la nazione a modo loro, portandomi nei posti più rappresentativi, come ad esempio il “ Sea Festival “ di Klaipeda oppure nei ristoranti per testare la cucina tipica. Abbiamo anche visitato diversi musei, diversificati fra storia ed elementi tipici, come l'ambra.
A dirla tutta, e ne vado fiero, mi hanno anche fatto sudare parecchio al Parco Avventure di Klaipeda, dove ci siamo arrampicati e abbiamo usato moschettoni e carrucola, proprio come in un film d'azione. E devo dire che ci siamo calati tutti molto bene nelle nostre parti.
E come se non bastasse, mi sono anche stati vicini durante la permanenza nel campus, mi venivano a trovare chiedendomi se era tutto a posto oppure se avevo bisogno di qualcosa in particolare. È veramente incredibile ciò che hanno fatto per me!
Dopo la settimana in host family, era tempo di muoversi verso la vera avventura lituana, il Lions Camp “ Life is”.
Anche a riguardo di quest'ultimo, onestamente, avevo mille perplessità e incertezze ma alcuni amici, prima di partire, mi avevano detto che mi sarei ricreduto. Ora, finito tutto, sono felicissimo di dire che avevano ragione al 110%.


Semplicemente l'esperienza più entusiasmante di tutta la mia vita finora. La paura di vivere per 10 giorni con ragazzi e ragazze provenienti da 15 paesi differenti è svanita nell'arco di 3 giorni e si è trasformata in voglia di vivere pienamente tutti i miei 19 compagni d'avventura per il poco tempo che avevamo a disposizione. Vivere, si, perché quando si è abituati, come me, a uscire poco dai propri confini per poi ritrovarsi, quella volta ogni tanto, in mezzo a gente da tutto il mondo, si devono conoscere, apprezzare e rispettare le diversissime culture di ciascuno. Ci si accorge, a mio parere, di essere cittadini del mondo.
Credo , però, che parte del merito nel raggiungimento di ciò vada attribuito alle attività che svolgevamo, le quali miravano a riflettere sia sull'educazione sia sul conoscere in modo approfondito gli altri, sotto tutti i punti di vista. Anche le gite hanno aiutato parecchio, in quanto aldilà dell'esplorazione favorivano la nascita e lo sviluppo di legami fra noi ragazzi.
E proprio i legami con gli altri hanno contraddistinto fortemente questa mia avventura. Il nostro era un gruppo fantastico e, nonostante ci conoscessimo da così poco tempo, eravamo fortemente legati, quasi sembrava fossimo amici da anni. Facevamo tutto insieme, non c'è mai stato qualcuno che stesse per i fatti suoi, e questo è stato importantissimo dal mio punto di vista.


C'era un gran feeling, ci capivamo al volo. Mi sembrava di essere con i miei amici in Italia, quando si passano le serata ridendo, scherzando, pensando al proprio futuro e condividendo le proprie idee. Ma lì era tutto più bello, perché i miei amici erano ragazzi e ragazze provenienti da 15 nazioni differenti.
Credo di aver trovato una vera e propria famiglia in Lituania e sono sicuro ci ritroveremo ancora una volta, tutti insieme. Mi commuovo tutt'ora a far riaffiorare i ricordi e i fantastici momenti condivisi con loro.
Vorrei fare, però, una menzione particolare per il ragazzo spagnolo e il ragazzo turco. Loro credo siano le persone con cui ho legato di più, le persone con cui mi trovavo subito. Due ragazzi eccezionali, che non avrei mai pensato di trovare in Lituania.
In conclusione, consiglio vivamente a chi può di cogliere queste occasioni, perché sono irripetibili. Non abbiate paura, vivete tutto al massimo, così non avrete rimpianti.
Ne vale la pena.