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ITALIA: what else?

"Non hai paura?", "È rischioso andare lì", "Non è meglio che rimani in Italia quest'anno?" mi dicevano tutti, ma alla fine, come l'anno scorso, ero decisa a partire e l'ho fatto, ed è stata la scelta migliore che potessi prendere.
Quest'anno ho avuto l'opportunità di visitare un Paese sorprendente e con una storia molto particolare, l'Israele, e se avessi dovuto prestare ascolto a tutti quelli che mi dicevano di non partire, non avrei mai avuto modo di conoscere gente meravigliosa e posti incantevoli.

Questa è stata la mia prima esperienza in un camp: l'anno scorso ho avuto l'opportunità di essere ospitata in due famiglie diverse della Nuova Zelanda e mi sono trovata benissimo, ma
quest'anno ho avuto modo di conoscere gente da tutti i Paesi dell'Europa, con i quali ho condiviso le mie opinioni, la mia storia e con i quali ho trascorso tre settimane stupende, dandoci conforto nei momenti di dolore e di preoccupazione, nel momento in cui ascoltavamo gli avvenimenti che sconvolgevano i nostri Paesi, che riuscivamo in qualche modo a sopire restando uniti e godendo della nostra avventura insieme.


La mia esperienza è iniziata a Nazareth, dove ho conosciuto i miei compagni del camp, i Lions e i Leo, che ci hanno fatti subito sentire a casa e ci hanno fatto divertire in tutti i modi possibili.
Durante il giorno abbiamo visitato molte chiese e luoghi dove ha vissuto Gesù, ed è stato davvero emozionante; la sera ci divertivamo facendo giochi, chiacchierando tutta la notte e, qualche volta, anche organizzando dei piccoli party.
Mi sono molto  affezionata ai ragazzi dei Leo di Nazareth e loro si sono affezionati a noi, tanto che hanno voluto farci la sorpresa di venirci a trovare sia a Betlemme che a Tel Aviv!
I Lions di Nazareth sono delle persone squisite: non ci hanno mai fatto mancare nulla e l'ultimo giorno hanno organizzato una festa in piscina per noi, terminata con un commuovente discorso non di "addio", ma di "arrivederci".
A Betlemme abbiamo conosciuto i Lions di Palestina che, come quelli di Nazareth, ci hanno illustrato le giornate di beneficenza che il loro distretto organizza.


Qui abbiamo continuato a seguire le orme di Gesù (ma non è stato noioso, come potrebbe sembrare), perché ogni visita era vissuta con allegria e seguita dalla visita di posti completamente diversi: una notte abbiamo dormito nel deserto, un giorno abbiamo percorso sentieri nell'acqua, abbiamo visitato il confine con il Libano, la Siria e la Giordania. 
Gerusalemme è stata la città che mi ha colpito di più, specialmente la parte storica, per la sua diversità: in essa convivono tantissime religioni e culture diverse!
A Tel Aviv ci hanno raggiunto di nuovo i nostri amici di Nazareth e ci hanno portati un giorno intero al mare e una sera a ballare!
È stata un'esperienza indimenticabile e da togliere il fiato!
Con i miei amici sono ancora in contatto e abbiamo progettato di incontrarci tutti nuovamente la prossima estate.
Quindi abbandonate ogni pregiudizio e andate in Israele!