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ITALIA: what else?

Ho sempre desiderato andare in Giappone e quest’anno ho potuto realizzare questo sogno.
E’ stata un’opportunità davvero unica e sono molto felice di averla fatta.
Non è andato sempre tutto liscio, ma niente che non si sia risolto e poi sono quelle cose che mettono un po’ di pepe alla vacanza e su cui, appena torni a casa, ci ridi su.
La mia esperienza si può dividere in due periodi: uno più lungo in una famiglia ospitante e uno più breve nel Camp.
Entrambe mi sono piaciute molto.

 
La mia famiglia era molto gentile e ospitale e anche se solo la mamma parlava inglese, mi sono trovata comunque benissimo. Mi hanno portato a vedere dei posti incredibili che qui in Italia ovviamente non si trovano e ho conosciuto molte persone che come loro sono state sempre gentilissime e contente di conoscermi, tant’è che anche se non parlavano inglese cercavano lo stesso di comunicare malgrado dicessi loro più volte che non parlavo giapponese. Però posso dire che dopo un mese qualche parola l’ho 
imparata.
La cosa che più mi è piaciuta della mia avventura è stata scoprire quante attività vengano fatte in comunità e quanto tutti sembrino uniti. Per esempio, una sera ho partecipato ad un barbecue, organizzato dalla scuola elementare: prima abbiamo mangiato tutti insieme, poi ho giocato un po’ con i bambini e infine abbiamo guardato i fuochi d’artificio che in Giappone sono davvero popolari.
Durante questo mese ho avuto più volte l’opportunità di partecipare alla cerimonia del thè.

Sono rimasta molto colpita dall’attenzione che danno anche ai più piccoli dettagli, nulla è lasciato al caso, dalla posizione delle mani, alla cura degli oggetti, tutto deve essere estremamente preciso. La mia mamma poi mi aveva prestato uno yukata (tipico vestito femminile) e grazie ad esso mi sono sentita un po’ più giapponese.
Anche durante il camp ho potuto indossarlo, grazie ai Lions che ne hanno comprato uno per tutte le ragazze e dopo ce lo hanno anche regalato!!
Quella sera è stata proprio divertente, abbiamo fatto una piccola presentazione su delle particolarità dei nostri Stati di provenienza,
passando dal cibo al festival musical popolari, finendo la serata mangiando la granita e lo zucchero filato che potevi farti da solo.
Mi è dispiaciuto che il camp fosse durato così poco perché è stato proprio bello, ho conosciuto tantissimi altri ragazzi e da loro ho imparato molte cose su posti di cui sapevo veramente poco e in più ho fatto tantissime nuove esperienze come, strano a dirsi, giocare a bowling.
Una volta con la famiglia siamo andati anche a vedere un piccolo festival e io li adoro! Vedere le lanterne che di notte creano un’atmosfera magica e ovviamente i fuochi d’artificio.
Quest’esperienza è stata davvero magnifica e mi sento molto fortunata ad aver partecipato al progetto degli scambi giovanili Lions perché tanto di quello che ho visto e che ho imparato certamente non sarebbe stato possibile attraverso una semplice vacanza per conto mio.
Per questo voglio ringraziare di cuore chi mi ha permesso di farlo.
Grazie infinite!

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