Nel momento della scelta delle destinazioni per questo Scambio Giovanile ho pensato principalmente a quale paese nel mondo potesse essere più diverso dal mio, nella speranza di scoprire qualcosa di completamente nuovo.
Perciò la mia prima scelta fu il Giappone e fortunatamente fui accontentata.
In un mese ho potuto osservare un modo di pensare e di vivere completamente diverso da quello occidentale e in particolare italiano.
Ogni azione era svolta con un’attenzione e una cura inimmaginabile, si percepiva un’aspirazione alla perfezione in ogni piccola cosa. Valori come l’onore, il rispetto e il senso del dovere erano costantemente praticati dalla stragrande maggioranza delle persone giapponesi da me conosciute in questo viaggio, facendomi riflettere sulle differenze con la nostra mentalità occidentale.
Sono stata accolta da due famiglie diverse, entrambe incredibilmente ospitali che mi hanno fatto sentire come a casa. Sapevo già prima di partire che ci sarebbero stati problemi con la lingua, ma nei momenti di difficoltà Google Traduttore ha risolto ogni cosa.
Grazie alle due famiglie ho visitato gran parte delle attrazioni turistiche della regione di Kanagawa, dai grattacieli di Yokohama ai templi di Kamakura. Ho così avuto la possibilità di mettere a confronto sia la modernità che le tradizioni giapponesi e di scoprire come vecchio e nuovo si siano fusi in modo perfetto.
Ho trascorso la settimana di campo a Tokyo, in mezzo a californiani, taiwanesi, turchi e altri europei come me.
È stato quasi surreale vivere sette giorni interi in un totale mix di culture, lingue, idee e diversi modi di pensare! Surreale ma bellissimo.
Oltre all’aspetto formativo non posso non ricordare il divertimento, le risate, gli scherzi e tutti gli indimenticabili momenti passati insieme, da Disneyland al centro di Tokyo di sera, dalla cerimonia del Tè agli onsen, i bagni pubblici giapponesi.
Infine, il cibo!
Al momento del rientro in Italia ero seriamente preoccupata perché pensavo di non riuscire più a mangiare italiano, tanto mi ero trovata bene col cibo giapponese. Ho scoperto una cucina molto più semplice della nostra ma soprattutto molto più salutare, fresca e genuina. Non dimenticherò mai il piatto di sashimi che Midori, la mia host mum, mi preparò la sera prima del mio volo verso Milano.
Concludo questo piccolo resoconto del mio viaggio con un incredibile e immenso ringraziamento al Lions Club italiano e giapponese: grazie a voi ho avuto la possibilità di scoprire un mondo nuovo e di uscirne incredibilmente arricchita.
Grazie infinite!