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ITALIA: what else?

Il 15/07/2016 sono partita per la Nuova Zelanda grazie al programma Scambi Giovanili del Lions Club.
Sebbene fosse la prima volta che viaggiavo senza amici o familiari con come ultima destinazione una nazione dall'altra parte del globo, ero impaziente di visitare un paese di cui conoscevo poco e niente (tutto quello che sapevo riguardava il rugby).
Quello che ho imparato è molto, molto di più: sono stata posta di fronte a prove e a difficoltà che non avrei mai pensato di poter affrontare, ho fatto cose che i miei genitori non si sarebbero mai aspettati da una persona come me, e che nemmeno io mi sarei aspettata di riuscire a compiere.

La prima settimana, ospitata con una ragazza di Napoli (Gabriella) nel piccolo paesino di Culverden nell'isola a Sud, ho conosciuto la famiglia Schwass, che aveva come obiettivo quello di non farci annoiare mai! Ci hanno portato alle terme il primo giorno, il secondo ed il terzo siamo andati in gita sulla West Coast, abbiamo visitato la fattoria e tentato di assorbire quella cultura così diversa dalla nostra, ed infine, l'ultimo giorno, io e Gabriella abbiamo sperimentato "the ultimate kiwi tradition" (così almeno hanno detto loro): il bungee jumping. Ho pensato di morire….ma che botta di adrenalina!!!
Nessun'altra esperienza avrebbe potuto essere più eccitante, credevo, finchè io e Gabriella, ormai legate dà solida amicizia ,non  siamo giunte nella seconda host family , una gioviale coppia di pensionati che abitavano a Cheviot, qualche chilometro più a nord di Christchurch.
I Patterson ci hanno fatto "lavorare": pascolare e  rincorrere le pecore con i cani ( cercando di non fare danno), nella loro fattoria immensa .
Presto abbiamo instaurato un rapporto nonni-nipoti incredibile. Tra partite a scarabeo e a carte, abbiamo trovato il tempo di visitare una città vicina, Kaikoura, abbiamo visto le balene e le foche, volando su quel mini aeroplano che in Nuova Zelanda sono comunemente usati per gli spostamenti,  James, il nostro host dad, ha chiamato un suo vicino di casa (là, per essere vicini, bisogna  abitare entro i 40 km) per farci pilotare il suo aeroplano. Per una che soffre di vertigini e che guida da poco, è stato un "battesimo dell'aria" meraviglioso.

 

Mark, Io, Gabriella e Jane Schwass                                      Joanna, Io, Gabriella e James Patterson

Non ci sono state lacrime ma tanta commozione quando abbiamo dovuto lasciare i Patterson e partire per New Plymouth, situata nell'isola a nord. Io e Gabriella eravamo consapevoli che ci saremmo dovute separare, ma non pensavamo sarebbe stato così difficile non essere più insieme.
La famiglia Erkes aveva quattro figli maschi, Max, Ben, Ethan e Troy, tutti molto più piccoli di me. I rapporti con la madre, che non aveva esperienza con una ragazza della mia età, sono stati complicati, anche perché il marito non era interessato alla nuova ospite e lei aveva molto lavoro . Nonostante questo, ho cercato di portare  positività ed entusiasmo, costruendo un bel rapporto coi bambini, che mi si sono molto affezionati, come ad una sorella maggiore. Viste le difficoltà nel rapportarsi con me, la madre ha seguito il mio consiglio di organizzare attività con Gabriella e la sua host family. Siamo andate a Rotorua, dove ci siamo immerse nella cultura Maori al Tamaki Village abbiamo ballato, imparato la haka,: entrambe abbiamo avuto delle proposte di matrimonio...
Alla fine della settimana la madre si è scusata per non essere riuscita a godersi l'esperienza a pieno, e mi ha spiegato che in quel periodo era cominciata una fase molto impegnative per i contadini: cominciavano a nascere i vitelli. Contando che ero lì per conoscere tutti i lati della vita neozelandese e non solo quelli più "turistici", mi sono proposta di collaborare nella fattoria e di aiutarli. Entusiasta, Christine mi insegnato a mungere le mucche e, sebbene ci fosse ancora un po' di attrito tra noi (evidentemente siamo solo troppo diverse),  siamo riuscite a trovare un equilibrio. La famiglia Armitstead abita nella stessa zona e fa parte dello stesso Lions Club  e, con mio sollievo,   è stata l'ultima che dovessi cambiare. Anche loro  sei: Dave, Carolyn e i loro quattro figli, Zac, 18, Josh, 14, Zoe, 12, e Jenna 10. Con il rimorso di non aver legato con la terza famiglia, ho cercato subito di mostrarmi il più entusiasta e interessata possibile, senza mai restare nella mia camera. Ben presto le bambine mi rincorrevano in giro per casa e il secondo figlio cercava di insegnarmi il rugby. Passavo le giornate tra la fattoria e le partite di cricket, hockey, rugby, netball, box etc..
E mi sentivo sempre più parte della famiglia. 
Con il padre e la madre si è parlato a lungo, confrontando le nostre culture e analizzandone difetti, pregi e similitudini, e ho scoperto quanto poco dell'Italia si sappia al di fuori dell'Europa, e quanti pregiudizi e clichè ancora ci perseguitino….. Dave, Josh e Zac mi hanno portato a caccia di cinghiali, mi hanno insegnato a sparare, ho guidato un quad  e un trattore: Cose da noi vietatissime sotto i 18 anni, lì sono ordinaria amministrazione, ma si stracciano le vesti per una sigaretta o per una cintura non allacciata sul sedile posteriore…
La Nuova Zelanda è un luogo fuori dal tempo, con paesaggi primordiali di una bellezza selvaggia e mozzafiato, gente semplice e fortemente legata alla terra , alla famiglia e al proprio paese, purtroppo isolati ed inconsapevoli di esserlo. Spesso chi non è mai stato al di fuori della Nuova Zelanda, non ha alcun interesse nei confronti di altre nazioni o culture, e questo porta ad una chiusura mentale non indifferente. 
Conclusa questa magnifica esperienza, dopo aver mangiato spaghetti in lattina e pizza fatta con salsa ketchup mista a salsa barbecue, mi rimangono tantissimi bei ricordi di risate, salti nel vuoto, fusioni linguistiche improbabili, distruzione di stereotipi e ampliamento di confini culturali e mentali, tante amicizie nuove, entusiasmo e affetto verso tutti quelli che mi hanno accolto nella loro vita con generosità e curiosità,…. e soprattutto hanno capito che è  ILLEGALE mangiare pasta in lattina.