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ITALIA: what else?

Inizio dicendo che questo viaggio è stato un esperienza bellissima, particolare e diversa da come mio fratello mi descriveva i lions camp ma, comunque positiva.
Sono partito il 29 giugno, in aeroporto ho incontrato subito una ragazza che sarebbe venuta con me in campo e con la quale ho fatto il viaggio di andata.
Il volo è stato molto tranquillo, devo dire che mi ha sorpreso di come mi hanno trattato in aereo, ero in classe economy ma mi sembrava di stare in classe business.
Una volta atterrati e presi i bagagli e usciti dal terminal ho incontrato Hayca che era la mia Group leader che mi ha accolto e mi ha presentato ad altri membri del campo e alla mia host family, mi hanno fatto subito una buona impressione, con il mio host Brother Murat ci eravamo sentiti tramite facebook anche prima di partire ed eravamo eccitati entrambi all’idea di conoscerci.

Purtroppo durante il volo non ho potuto ammirare Istanbul dall’alto quindi quando sono uscito dall’aeroporto sono rimasto a bocca aperta, non avevo mai visto una città più caotica di quella, io adoro il caos.
Dopo essere riusciti a lasciare il parcheggio dell’aeroporto (15 minuti buoni) abbiamo fatto un viaggio di 2 ore per arrivare fino a casa, ma non perché abitassero lontano dall’aeroporto, ma per via del traffico! Non penso di aver mai visto delle persone guidare peggio…
arrivati a casa mi hanno fatto vedere la mia stanza. non era una casa enorme, era un appartamento ma, che appartamento!
Nella settimana in cui sono stato da loro mi sono sentito veramente a casa, Murat mi trattava come se fossi un amico che conosceva da anni e quando andavamo a cena fuori, ogni sera in pratica, insisteva per pagare qualunque cosa volessi. Credo di aver mangiato praticamente tutti i piatti tipici turchi, ci sanno fare i turchi con i fornelli! Solo che mettono lo yogurt dovunque!
Il secondo giorno Murat mi ha presentato ai suoi amici che ospitavano anche loro ragazzi ma che purtroppo andavano in un campo diverso dal mio, il migliore amico di Murat con il quale abbiamo passato la maggior parte del tempo ospitava una ragazza tedesca e un italiano di nome Lorenzo, un chiacchierone, e in oltre, come se non bastasse, sarebbe arrivata un'altra italiana a casa loro. La combo italiana, però, non si ferma qui! C’era un’altra ragazza che veniva ospitata da una amica di Murat: Giorgia, da Firenze.
tutti questi italiani venivano ospitati perché Murat e i suoi amici studiavano italiano a scuola e lo parlavano in modo egregio, a volta anche meglio di me! Mi ha detto che adora il rock italiano degli anni 70, ma io non conoscevo una band o canzone di quelle che lui definiva “classici”.
Abbiamo girato un sacco durante questa settimana e con Murat, Lorenzo, Diana (la ragazza tedesca) e tutti gli altri ci siamo divertiti davvero tantissimo! Potrei stare giorni qui a raccontare tutto quello che mi è successo durante quella settimana!
Purtroppo poi è arrivato il giorno in cui ho dovuto salutare tutti per partire per il campo. 
non ho potuto salutare tutti e mi ha dispiaciuto veramente tanto.
In campo eravamo solo in 9 e 4 di questi erano italiani (me compreso).
questo campo era decisamente l’opposto di Istanbul, era in un posto molto tranquillo, dove non c’era praticamente nulla.
Era un po’ noioso in effetti e l’albergo era sporco.
ma comunque mi sono divertito e conosciuto persone da tutto il mondo.
mancava un po di organizzazione ma non era per colpa della gruop leader o dello staff, ma perché abbiamo preso il periodo che coincideva con il ramadan e quindi molte persone che prima avevano detto che potevamo usufruire di certi servizi poi hanno cambiato idea.
Ciò nonostante è stata un esperienza davvero positiva e che spero di ripetere il prossimo anno, magari con più gente ed è comunque una esperienza che consiglio a chiunque.