Sebbene la durata del viaggio possa scoraggiare all’inizio, state certi che ne sarà valsa la pena.
Dopo essere partito la mattina dall’aeroporto di Bologna, mi sono ritrovato in poco tempo all’aeroporto di Francoforte, da dove nel giro di poche ore sarei dovuto partire per San Francisco.
Fortunatamente non ero solo: mentre guardavo gli schermi con i dettagli dei voli partenti mi sono imbattuto in Francesca, una degli italiani che avevano deciso il Nevada come metà per lo Scambio Giovanile Lions.
Comincia così il nostro viaggio, durato la bellezza di 11 ore. Arrivati a San Francisco, ci aspetta la dogana: il controllo è durato abbastanza a causa dell’incomprensione sul motivo della nostra entrata negli USA, ma per fortuna siamo riusciti a spiegare tutto. Ci aspettava poi un altro aereo diretto a Reno, Nevada; sul volo abbiamo poi incontrato Alessandro, altro italiano del gruppo dello Scambio.
Arrivati a Reno, ognuno di noi incontra le proprie famiglie. Ad ospitarmi c’è un membro del Lions Club locale, Sean. Fa l’agente immobiliare, è fidanzato e vive in una casa tutta sua e sin dall’inizio si è rivelato come un fratello per me. Mi aveva lasciato una stanza tutta per me, con un letto confortevole e molto spazio per tutti i miei bagagli. Vivendo da solo, riuscivamo a gestire insieme le attività quotidiane e la situazione si è rivelata a dir poco perfetta. Il centro abitato dove vivevo era carino e non era lontano da alcuni parchi, ottimi per fare un po’ di attività sportiva, unico rimedio per combattere l’impegnativa dieta americana. Sebbene lavorasse molte ore tutti i giorni, riuscivamo a svolgere parecchie attività insieme; inoltre ci mettavamo d’accordo con le altre host families per pianificare cosa fare di giorno in giorno. Da ricordare sono state: le due giornate di tiro al piattello, durante le quali ho conosciuto Tobia, altro ragazzo in scambio in Nevada, e altri ragazzi europei partecipanti al programma; la lezione di golf; la giornata all’aquapark; le mattinate e i pomeriggi passati a visitare laghi e parchi naturali, tra i quali Lake Tahoe, uno dei più profondi e larghi laghi negli USA. Insieme alla host family di Alessandro ho anche avuto modo di visitare Virginia City, una tipica cittadina sulle montagne intorno a Reno, in totale stile Far West, con tanto di saloon e cowboy per le strade. Non è mancata poi una serata con cena turca preparate da Gamze, ragazza di nazionalità tedesca ma di nascita turca. Altro luogo di ritrovo erano le frequenti cene barbecue con tutte i ragazzi e le host families.
Alla fine delle due settimane a Reno ci siamo spostati presso le nostre seconde host families in un’altra città del Nevada. Dopo un breve momento di saluti e abbracci, ci siamo tutti imbarcati all’aeroporto di Reno per raggiungere la nostra seconda meta: Las Vegas. Ad aspettarci c’erano le nostre host families, tutte di origine filippina visto che il Lions Club di Las Vegas era americano-filippino.
Questa volta c’era un diverso tipo di host family pronta ad accogliermi: per due settimane ho avuto una seconda mamma, Angela, dealer presso uno dei tanti casinò di Las Vegas, una seconda nonna, Cecilia, e tre simpatici fratelli, Ryan, Ashley e Miguel. Vivevano tutti nell’appartamento di un residence poco lontano dal centro di Las Vegas: luogo accogliente dotato anche di una palestra e di una piscina dove passare qualche pomeriggio tutti insieme. Con loro ho avuto anche modo di conoscere un po’ della loro cultura provando il cibo filippino. Sfortunatamente Angela lavorava giorno e notte e aveva poco tempo da dedicarmi per mostrami la città e i dintorni; fortunatamente sono riuscito ad affiancarmi ad altre host families per fare esperienza della città (sebbene avessi compiuto 18 anni proprio durante la mia permanenza a Reno, non ho provato appieno ciò che aveva da offrire la città poiché negli USA la vendita di alcolici e il gioco d’azzardo sono permessi solo dai 21 anni in poi: motivo per ritornare a visitare la città una seconda volta tra qualche anno). In particolare ricorderò sempre la host family di Isabella, una ragazza svedese, che mi ha sempre incluso nei vari tour della città e anche in altri piacevoli momenti. La città era fantastica, con tutti i suoi casinò e le varie attrazioni tipiche di ognuno di essi: ad esempio il Mirage aveva un enorme fontana dove ogni giorno ogni quarto d’ora venivano organizzati dei water show per intrattenere i turisti.
Dopo anche questo periodo passato con le nostre seconde host families, ci dirigiamo nel campo Teresita Pines nel sud della California per passare 5 magnifici giorni con i ragazzi in scambio in California. È stato veramente bello incontrare così tante persone animate dalla voglia di viaggiare e di conoscere posti e persone nuove. Questi giorni sono state dedicati a molte attività di gruppo divertenti tra le quali canoa e tiro con l’arco. Non è mancata inoltre la visita del corpo dei vigili del fuoco di San Bernardino, cittadina vicina al campo. Ma il giorno più memorabile fra quei 5 è stata la visita agli Universal Studios di Hollywood: l’area era un grande parco di divertimenti con ogni giostra dedicata a un particolare film; inoltre un’attrazione era dedicata alla visita di alcuni set cinematografici.
Due giorni prima della nostra partenza definitiva, siamo ritornati a Las Vegas per essere presentati al Lions Club locale e per trascorrere gli ultimi momenti insieme in un hotel pagato dal presidente Lions. Anche questi ultimi momenti sono stati magici per noi e durante l’ultima sera noi, ragazzi in scambio in Nevada, ci siamo ripromessi che la nostra amicizia non sarebbe finita là e che ci saremmo rivisti almeno una volta nel futuro.
In Nevada ho vissuto la mia seconda esperienza degli Scambi Giovanili Lions e la consiglio a tutti coloro che non hanno mai oltrepassato i confini dell’Europa e che vogliono vivere la vera cultura del Far West e vogliono divertirsi a Las Vegas, la sin city americana per eccellenza.
Desidero ringraziare infine il mio Lions Club locale, in particolare il presidente Abele Bellavista, che mi ha permesso di partecipare a questa meravigliosa esperienza e il responsabile degli Scambi Giovanili Lions del mio distretto, Sig. Carlo Vinieri, che mi ha orientato verso la scelta del Nevada e mi ha sostenuto in diverse circostanze.