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ITALIA: what else?

Mi chiamo Francesco, ho 20 anni e durante l’estate 2007 ho avuto la fortuna di partecipare al programma ‘YOUTH EXCHANGE’ organizzato dall’ International Association of Lions Clubs.
La destinazione a me assegnata è stata la California, dove ho trascorso 5 settimane, così distribuite: le prime 2(dal 07/07/07 al 22/07/07) al nord della California, una settimana presso il ‘Lions Camp Teresita Pines’( dal 22/07/07 al 28/07/07), e  le ultime due (dal 28/07/07 al 12/08/07) al sud della California.
La prima famiglia che mi ha ospitato insieme a  Thobias (ragazzo tedesco di 17 anni, che come me  partecipava  per la prima volta al ‘YOUTH EXCHANGE’ , e con il quale poi ho vissuto per 2 settimane  istaurando un fortissimo legame di amicizia) vive a Crockett(cittadina che dista circa 30’ da San Francisco).
Sin dall’arrivo all’aereoporto di San Francisco Joe e Diana (i nostri host-father e host-mother) si sono presi cura di noi, sono stati sempre molto gentili e disponibili, e soprattutto, hanno cercato di farci partecipare alla ‘‘ordinary life’’ statunitense, mostrandoci pregi e difetti di una cultura così varia e diversa da  quella europea ma allo stesso tempo affascinate ed entusiasmante.

Giunti al 28/07/07 (quindi dopo due settimane dall’inizio della nostra esperienza californiana) ,Joe e Diana, prima del ‘grande saluto’, ci hanno portato ad Hercules, città dove io e Thobias abbiamo incontrato gli altri ragazzi (provenienti da tutto il mondo: Brasile,Germania,Olanda,Norvegia,Belgio,Austria,Svezia,Svizzera, Finlandia, etc..) che partecipavano al nostro stesso scambio giovanile in California e che erano dislocati nelle varie famiglie intorno alla Bay-Area di San Francisco.
Dopo un lungo e toccante saluto con le nostre host-families io ed il resto dei ragazzi siamo saliti sull’ autobus,  che  dopo circa otto ore di viaggio (durante le quali abbiamo avuto modo di conoscerci e di dare inizio a ‘nuove amicizie’)  è arrivato al ‘Camp Teresita Pines’. 
In questo luogo splendido, completamente immerso nella natura, circondato esclusivamente da vegetazione spontanea ed animali allo stato libero, e per di più, non ancora raggiunto da alcune forme di tecnologia moderna (i cellulari non avevano segnale e non vi era collegamento ad internet), abbiamo trascorso sette intensi ed indementicabili giorni, durante i quali abbiamo svolto diverse attività sportive e ricreative ( piscina,canoa, arco, volano, pin pong, basket,volleyball, etc..), e soprattutto abbiamo avuto la possibilità (a mio avviso rara e che mi ha fatto sentire una persona molto fortunata) di relazionarci, conoscerci, e così facendo, di scoprire, costumi, tradizioni e modi di vivere totalmente diversi da quelli a cui siamo solitamente abituati.
Riguardo al Camp, vorrei aggiungere una piccola nota per coloro che nei prossimi anni parteciperanno a tale scambio: il Camp è bene organizzato, ma allo stesso tempo gli organizzatori sono estremamente rigidi, precisi e non tollerano alcun tipo di disattenzione alle regole, sia previste esplicitamente dal regolamento del Camp (no alcol, rispetto degli orari, no rapporti sessuali, etc..), sia quelle riguardanti la condotta morale dei singoli ragazzi (ad esempio, offendendo altri ragazzi o assumendo comportamenti poco rispettuosi nei loro confronti); come pena prevista per tali atteggiamenti ritenuti scorretti ( ripeto,anche se non indicati dal regolamento in maniera esplicita), gli organizzatori hanno la possibilità di ‘anticipare il ritorno a casa’, prenotando loro stessi un nuovo biglietto aereo. Questa triste esperienza è  toccata ad un compagno italiano che partecipava allo scambio, che purtroppo è stato costretto a rientrare con due settimane di anticipo.
Al settimo e ultimo giorno di quelli previsti presso il Camp, sono venute le host-families a prendere i ragazzi che dovevano ospitare per l’ultimo periodo.
Il mio programma a questo punto prevedeva il soggiorno per altre due settimane al sud della California, ed è, infatti, a Jucaipa ( piccola ma amena città che dista circa quarantacinque minuti da Los Angeles) che trascorrerò piacevolmente il mio restante soggiorno nel Nuovo Continente.
Quì a Jucaipa  sono state ospite  presso la famiglia Klocek, con Jim e Janene (hot-father e host-mother), due persone estremamente speciali, alle quali (per la sensibilità e la premura con cui mi hanno accolto) mi sento tuttora emotivamente ed affettivamente molto legato, e con i quali sono rimasto in strettissimo rapporto, infatti ci continuiamo a sentire (email o telefono) con notevole frequenza.
Desidero concludere la mia relazione facendo sapere a tutti quei ragazzi che in questo momento stanno leggendo, e che molto probabilmente partiranno la prossima estate per la California, che YOUTH EXCHANGE organizzato dal Lions Club, ha sicuramente significato per me un valore che va ben oltre di un semplice scambio giovanile, è  infatti stata una magica ed indimenticabile esperienza, la quale mi ha permesso di raggiungere una superiore maturità personale arricchendo e segnando positivamente la mia vita.

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