9742 Km, 16 ore di volo, 7 ore di fuso.
Non avevo mai affrontato un viaggio intercontinentale e partecipato ad un' esperienza Lions in precedenza.
Dunque tutto mi eccitava e spaventava allo stesso tempo.
Il Giappone è in tutto così diverso e di questo me ne sono resa conta appena scesa dall'aereo ( infatti ho impiegato circa due ore solo per recarmi all' uscita) dove erano musiche strane , volti strani, una lingua con dei segni più strani del greco e diciamolo.. mica c'è il nostro sole!!
Eppure tutte queste che mi apparivano strane hanno rappresentato il fascino di questa magnifica esperienza, in quanto attestano quanto i Giapponesi rappresentino forse l'unico popolo in grado di non omologarsi agli altri paesi ma fiero delle proprie tradizioni che si rispettano con la massima dedizione.
Dopo una giornata intera di volo, al mio arrivo all'aeroporto di Osaka ad accogliermi c'era il presidente Lions che poi avrei incontrato ai vari eventi del mese, che ha cercato di mettermi a mio agio, impresa molto difficile in quel momento, ma devo dire che ci e riuscito.
Con lui abbiamo preso lo Shinkansen per Nagato dove alla stazione ho incontrato quella che sento ancora come la mia seconda famiglia.
Quando ci siamo avvicinati mi sono inchinata ma loro mi hanno fermata e mi hanno salutato con il bacio a destra e sinistra; mi è bastato quel primo incontro e quel gesto per capire che avrei trascorso 4 settimane magnifiche che avrebbero arricchito me quanto loro.
Durante le quattro settimane ho frequentato la scuola della mia host- sister, Anna, che ha reso la mia esperienza ancora più unica!
Come sappiamo l' inglese è parlato poco lì e la maggior parte delle volte anche male, ma fortunatamente Anna era molto brava quindi ha potuto tradurre ogni mia esigenza agli insegnanti.
Per ciò che concerne le escursioni purtroppo con i Lions non ho avuto modo di andare in giro ad eccezione del soggiorno al campo.
Il weekend del campo si è svolto su Mijima, un'isoletta , dove ho avuto la fantastica opportunità di fare aquiloni con L' artista più bravo e noto del Giappone.
Agli impegni scolastici miei e di Anna e quelli lavorativi della mia host-family la mia host- mother ha cercato di rimediare stando l'intera quarta settimana con me.
Ogni giorno della settimana programmavamo qualcosa che a fine giornata si rivelava ancora più eccitante di come avevo immaginato la sera precedente.
Ho avuto poi anche occasione di fare attività mai svolte prima , come la pesca o il biliardo o se così se ne può parlare, essere uno status simbol. Infatti sono stata intervista dal sindaco della mia città, e da quel giorno mi hanno chiamata per sponsorizzare diversi eventi e addirittura la Toyota mi ha chiesto di pubblicizzare una nuova macchina elettronica, che chi sa un giorno rivedrò in Italia e, come ogni cosa, mi riporterà in Giappone.
Si è creato un legame così profondo con la mia host- famiglia che già stiamo programmando di rivederci.
Ringrazio di cuore i Lions per avermi permesso di fare questo viaggio e per essersi curati di tutte le mie esigenze.
Spero,anche se penso sia impossibile, riprovare le stessse sensazioni in un altro scambio giovanile.