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ITALIA: what else?

Il giorno 15 luglio 2017 sono partito per la Finlandia in vista della mia prima esperienza Lion.
Fin dai primi istanti di permanenza sono rimasto colpito dal clima, vi era una brezza d’aria fresca che , a differenza del caldo italiano, mi ha dato la forza per affrontare al meglio le giornate.
Poco dopo il mio arrivo, la mia host family proveniente da Kerava, una città di trentacinquemila abitanti, mi ha portato nella loro residenza, che sarebbe stata anche la mia nelle successive due settimane.
La casa si presentava molto accogliente, strutturata su due piani. Il primo fungeva da magazzino e vi erano 2 stanze con la doccia e la sauna, per questo motivo tutte le attività giornaliere venivano svolte al secondo piano, luogo in cui si trovavano anche le nostre camere da letto. La mia era abbastanza piccolina, ma nonostante ciò soddisfava tutte le mie esigenze di spazio.

Mi ha stupito molto la finestra affianco al mio letto in quanto dava su un giardino, che era direttamente collegato ad un bosco tramite un sentiero.

GiuseppeOra vi presento la mia host family. Come si può osservare dalla foto all’estrema sinistra è presente Timo Lakkonen, padre di famiglia, avente circa una cinquantina d’anni. E’ un insegnate presso un istituto superiore vicino Helsinki. Alla sua destra è affiancato dalla moglie Raija, una semplice casalinga coetanea del coniuge. Il ragazzo dietro di me non è altro che il mio host brother Verneri; sicuramente dalla foto non traspare che abbia la mia stessa età. Ci differenziano solamente trenta centimetri di altezza. Mancano all’appello gli altri due figli, Valteri di ventuno anni e la figlia più grande di ventotto, ormai sposata.
Grazie a loro ho potuto conoscere le abitudini del popolo nordico, ad esempio i pasti durante la giornata non sono scanditi nello stesso modo come qui’ in Italia.
Sono soliti fare colazione alle otto del mattino, pranzare alle undici e cenare verso le diciotto; i primi giorni è stato veramente difficili abituarmici, data la mia routine. Durante la mia sosta mi hanno permesso di visitare luoghi fantastici come Poorvo, Helsinki ed il Cloud lake. Ho subito notano che ogni località era perfettamente pulita, non vi erano rifiuti sull’asfalto o sul marciapiede e che, di conseguenza, la popolazione aveva un altissimo senso civico; io non potevo essere che stupito.
Non posso assolutamente lamentarmi della mia famiglia, ma l’unico aspetto negativo è stato rappresentato dal fatto che, spesso, arrivate le diciotto o anche le sedici del pomeriggio le attività giornaliere terminavano, di conseguenza la giornata finiva. Probabilmente queste erano le loro abitudini e non posso metterle in discussione; il maggior tempo di permanenza nella nostra casa mi ha permesso di conoscere in maniera più approfondita la mia host family.
Le prime due settimane sono trascorse abbastanza velocemente, ma mai paragonabili al tempo trascorso al campo. Il nostro gruppo era costituito da sedici ragazze e sette ragazzi, provenienti da tutte le regioni del globo. Grazie all’intervento dei leader tra noi è nato un forte spirito di coesione che ci ha permesso di far svanire l’imbarazzo e la timidezza del primo giorno.

Giuseppe1Molte sono state le attività svolte durante il campo, una delle più interessanti è stato il trip in barca su uno dei più importanti laghi finnici.
Ricordo particolarmente questa esperienza perché, a differenza di tutte le altre, il freddo raggiungeva anche le viscere del nostro corpo, tanto che siamo stati, potrei dire quasi costretti, a ritirarci sotto coperta.
Questa foto è stata scattata l’istante prima di salire a bordo dell’imbarcazione, la quale ci avrebbe accompagnati per tutta l’escursione.
Posso affermare che tutte le visite proposte dai leaders sono state apprezzate da tutti i componenti del gruppo; tuttavia i momenti che ricordo, con maggiore interesse, sono stati gli spazi di divertimento che ci siamo ricavati all’interno del campo.
Sono molto entusiasta dell’esperienza vissuta e vorrei ringraziare i Lions che mi hanno permesso di vivere questa meravigliosa esperienza. Un grazie particolare va Maria Martino per la costanza con la quale mi ha seguito durante questo incredibile viaggio.
Non mi sono mai sentito solo.