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ITALIA: what else?

Sono ormai passate due settimane dal ritorno a casa e mi ritrovo qui, seduta alla scrivania, a cercare le parole giuste per raccontare quella che, non ti sto prendendo in giro, è stata l'esperienza migliore della mia vita.
Da cosa cominciare?
Quando ho scoperto che sarei davvero partita per l'Australia sono scoppiata a piangere, non riuscivo a crederci.

Ma alla fine il 29 Giugno sono partita davvero, dall'aeroporto di Milano Malpensa, pronta per un viaggio interminabile di circa due giorni, con più di 20 ore passate su aerei diversi.. Fortunatamente, grazie all'agenzia, sono riuscita a viaggiare con un gruppo di ragazzi, gli stessi che avrei poi rincontrato al camp, e ci siamo fatti compagnia a vicenda, iniziando a formare un bellissimo gruppo.

Finalmente il 1 Luglio arrivo in Australia, all'aeroporto di Adelaide, dove trovo la mia host-family pronta ad accogliermi: sono due signori anziani, Garry e Colleen, pieni di energia e di sorrisi. All'aeroporto aspettiamo per due ore un'altra ragazza dal Canada, Jasmine, che condividerà con me l'esperienza in famiglia e anche quella al camp. Alla fine partiamo tutti insieme in direzione di Whyalla(altre 4 ore di macchina), una città del Sud Australia di circa 20 000 abitanti, sul mare, dove passeremo le prossime tre settimane.

Ed il resto è storia.

La famiglia si è dimostrata sin da subito fantastica e disponibile,avendo ospitato molti altri ragazzi prima di noi sapeva esattamente come comportarsi e cosa fare per farci sentire a nostro agio, insegnandoci piano piano la cultura e la tradizione australiana. Ha programmato per noi delle esperienze indimenticabili, come fare snorkeling per osservare il cuttlefish, incontrare e nutrire i delfini nel bel mezzo dell'Oceano, fare un giro nell'entroterra su un treno a vapore risalente all'Ottocento, passare tre giorni in un paese sperduto nell'Outback, per poter osservare canguri ed emù nel loro ambiente naturale. Siamo anche andati a visitare le Flinders Ranges, catena montuosa unica nel suo genere e tra i luoghi più famosi di tutto il Sud Australia; poi si sono assicurati di portarci allo Zoo, dal momento che non vi ero mai stata in tutta la mia vita e anche a visitare la città di Adelaide(perché “non potete lasciare il South Australia senza averne visto la capitale”, parole della mia host-mum).

Ho imparato a conoscere la storia e la cultura di questo continente. Sono un popolo esageratamente amichevole, gli Australiani, rilassati, sempre felici di avere qualcuno di diverso a casa loro per cena e hanno un profondo amore per i Barbecue o, come preferiscono chiamarli loro, per i “Barbie”. Sono anche molto pigri, cercano di abbreviare ogni parola di inglese, rendendola incomprensibile a te che, da turista, la ascolti per la prima volta, ma allo stesso tempo sono selvaggi e amanti dell'avventura.

Perché di avventura, l'Australia, ne ha tanta da offrire.

Ci sono tante cose che mi hanno colpito, e tante cose che mi aspettavo mi avrebbero impressionato, ma il cielo non era una di queste. Quando la prima mattina mi sono svegliata e ho guadato il cielo, sono rimasta sconvolta. Probabilmente penserai che sono pazza, ma, credimi, è davvero diverso laggiù, sembra più grande, ma anche più vicino, e le nuvole sono di una bellezza straordinaria.

Per non parlare dei tramonti. E io che credevo che niente potesse essere più bello del tramonto visto dalla cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, povera illusa.

Immagina distese sconfinate di deserti, immagina la terra rossa, migliaia di nuvole che si tingono di rosso e di rosa, la terra che si accende di colore davanti agli ultimi raggi del sole. Sembra straordinario, vero? Io posso solo dire che, osservando il sole che se ne andava, sempre troppo presto alla sera, mi sono sentita viva.

Alla fine, dopo tre settimane in famiglia, arriva il momento, per me e la ragazza canadese, di prendere un aereo in direzione Melbourne, per andare al Camp Koala.

 

41 ragazzi provenienti da 16 Paesi diversi, pronti a condividere parte della loro vita e della loro cultura gli uni con gli altri.

Molte delle attività organizzate al Camp sono state fantastiche, siamo andati ad un parco naturale dove abbiamo potuto osservare i koala e abbracciare i canguri, abbiamo visitato Melbourne, fatto boogie boarding nella spiaggia del camp, quando fuori c'erano la bellezza di 12 gradi, ma, soprattutto, abbiamo creato rapporti bellissimi tra tutti noi. È strano pensare che in una settimana si possano stringere delle amicizie così forti, e, invece, all'aeroporto nessuno riusciva ad evitare di piangere. Ma stiamo già programmando il prossimo ritrovo, in Europa questa volta.

Il ritorno a casa è stato difficile, sarei voluta restare in quella terra meravigliosa ancora per un po', come tutti del resto, ma ora non posso che essere grata al Lions Club, che mi ha dato questa opportunità.
Grazie a Loris Baraldi, per aver organizzato tutto nei minimi dettagli, per averci aiutato e tranquillizzato quando necessario( e per aver avuto la pazienza di sopportare le ansie nostre e dei nostri genitori), grazie all'agenzia La Specola, per aver pianificato in modo impeccabile il viaggio.
Non dimenticherò mai tutto questo.

E infine, prima di andarmene, un prezioso consiglio: se ti è stata offerta la possibilità di partire, che sia per l'Australia o per qualsiasi altra destinazione, vai, non avere paura, sarà la decisione migliore che tu abbia mai preso. 

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