Quest'anno grazie agli scambi giovanili Lions ho avuto la possibilità di vivere una delle esperienze più belle della mia vita.
Quando ho appreso che la mia richiesta di partire per l'Australia era stata accettata ero al settimo cielo, stava per avverarsi il sogno di una vita!
29 Giugno 2017
Mi reco all'aeroporto con valigie decisamente troppo pesanti, un po' di agitazione e tanta, tantissima voglia di partire.
Dopo un viaggio fin troppo lungo e complicato arrivo all'aeroporto di Brisbane ,dove avrei speso la mia prima settimana, ad attendermi c'era la mia prima host family e la Mia host sister: Saara dalla Finlandia. Ho subito notato la disponibilità e la calorosa accoglienza della mia host mother o per meglio dire host grandmother Desley che chiamo così proprio perché in una settimana ha accolto e trattato me e saara proprio come delle nipoti, venendosi a creare un rapporto fantastico.
Inoltre ci ha dato la possibilità di visitare la città e farci scoprire un po' di questo meraviglioso e soprattutto vastissimo continente. E così tra tim tam, cibo finlandese, l'immancabile pasta italiana e qualche giocata a carte, rigorosamente siciliane, è volata la prima settimana.
Ed eccomi ad un'ora di distanza dalla precedente famiglia ma in un luogo totalmente diverso.
Questa volta non mi trovavo più in una grande città come Brisbane ma in un minuscolo paesino di campagna.
Qua ho trascorso altre due settimane con la mia seconda host family composta da Diane e Rob.
Luogo diverso ma stessa calorosissima accoglienza.
Anche loro avevano riservato per noi diverse attività, abbiamo avuto l'opportunità di trascorrere un paio di giorni nella scuola del paese grazie alla quale siamo entrate a contatto con la vita di giovani proprio come noi apprendendo le differenze e le analogie tra la vita australiana , italiana e finlandese. Inoltre ci hanno portato più volte al mare, di cui ricordo con immenso piacere un giorno in particolare e una spiaggia in particolare Noosa beach: un luogo da favola.
Qui abbiamo fatto una passeggiata nel parco nazionale dove mi ritrovai immersa totalmente nel verde di quel bosco che girando la testa si trasformava nell'intenso blu dell'oceano ed è proprio a questa vista che mi sono perdutamente innamorata di questo luogo meraviglioso che auguro a tutti di poter visitare almeno una volta nella vita.
Un'altra cosa che sicuramente non posso dimenticare sono le serate ,apparentemente banali, trascorse con Rob e Diane, le cioccolate calde che Rob preparava con tanta dedizione ogni sera per riscaldare le sere ,inaspettatamente fredde , dell'inverno australiano e la risata contagiosa di Diane che rallegrava tutti i momenti insieme.Serate che hanno fatto sentire me e saara parte integrante della famiglia e che porterò sempre nel cuore.
Ed era nuovamente giunto il triste momento di lasciarci.
Con grande tristezza abbiamo salutato Diane e Rob con la promessa di non perdere i contanti e rincontrarci di nuovo , promessa che spero con tutto il mio cuore di mantenere.
Si concludevano così i tre quarti di questa vacanza che però aveva in serbo ancora una settimana altrettanto magnifica.
Camp krokodile, 42 ragazzi 21 nazioni.
Un'esperienza indimenticabile.
Non potrò mai dimenticare l'ansia mista all eccitazione provata quando, mettendo piede fuori dalla macchina, mi trovai davanti così tante facce nuove, così tante lingue, così tante culture.
Ansia che in pochi minuti ha lasciato il posto alla curiosità, curiosità di conoscere ogni singolo paese, la loro storia, la loro cultura, le loro abitudini.
Ricordo ancora con tanto divertimento quando paesi totalmente diversi come la Finlandia, l'Olanda, il Canada e addirittura la Turchia si contendevano l'appartenenza di Babbo Natale.
E proprio in momenti del genere ti rendi conto come questi 42 ragazzi apparentemente diversi sono proprio come te, allo stesso tavolo, con gli tessi sogni e con la tua stessa voglia di scoprire che li ha fatti ritrovare dall'altra parte del mondo a raccontare la propria vita abbattendo tutte le barriere culturali.
Momenti davvero preziosi che porterò sempre dentro il mio cuore.
Ovviamente non posso dimenticare tutte le magnifiche attività svolte durante questa settimana. Tutte le paure che siamo riusciti ad affrontare come quella di "cavalcare" un'onda nell'oceano o lasciarsi cadere da più di 3 metri da terra.
Non dimenticherò mai i meravigliosi tramonti Australiani, la piacevole meraviglia nel veder attraversare la strada da un canguro, le immense distese di foreste che accompagnavano i lunghissimi viaggi in macchina, l'imponenza dell'oceano, così grande da farmi sentire minuscola ma non appena mi distesi a guardare il cielo mi resi conto che niente sarebbe andato storto perché per la prima volta sentii di essere nel posto giusto al momento giusto: il mio posto.
Ma voglio concludere con il regalo più grande ricevuto da questa esperienza :una sorella.
Saara ,la mia host sister, non è stata semplicemente la mia compagna di stanza è stata la mia compagna di avventure.
Con lei ho passato un mese incredibile, porterò per sempre con me il ricordo di tutte le sere insieme passate a raccontarci delle nostre vite, delle nostre paure, dei nostri sogni.
Non dimenticherò mai le sere passate a guardare le stelle.
Non dimenticherò mai le canzoni cantante a squarciagola, che erano finlandesi o italiane non importa.
Non dimenticherò mai tutte le volte in cui mi ha costretto a fare il bagno perché per lei 20 gradi erano piena estate.
Non dimenticherò mai quanto è riuscita a darmi in questo mese.
Non dimenticherò mai l'ultimo abbraccio tra fiumi di lacrime prima di salire sull'aereo e un arrivederci in cui credo fortemente.
Ora non posso che ringraziare infinitamente i Lions per queste magnifiche opportunità che danno a centinaia di ragazzi, in cui continuano a credere anno dopo anno.
Vorrei rivolgere un ringraziamento speciale a Stefania Trovato e Loris Baraldi che mi hanno permesso di vivere questa indimenticabile esperienza.
GRAZIE
"Un viaggio non comincia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile."
(Ryszard Kapuscinki)